I 4 eventi maggiori del moto annuale della Terra attorno al Centro-Sole sono i solstizi e gli equinozi, i 4 cardini o Croce del ciclo planetario. L’equinozio di settembre è la quarta discontinuità di tale ciclo terri-solare 2013, dopo il solstizio di dicembre, l’equinozio di marzo e il solstizio di giugno.
Analogamente alle fasi del moto pendolare, questo è il tempo della massima energia ‘cinetica’ e tutto freme di attività:
– nell’emisfero boreale è l’equinozio d’autunno e si raccolgono i frutti dell’esperienza maturata e culminata al solstizio d’estate,
– in quello australe è l’equinozio di primavera allorché sbocciano i prodromi della nuova fioritura, il ‘raccolto’ o reazione della semina invernale.
Peraltro, all’Equinozio, la direzione verticale del pendolo della Vita segna, geometricamente o causalmente, un interludio di equilibrio e ‘quiete’ prima di un nuovo inizio, di una risalita: un punto focale dinamico simile alla condizione di Ulisse legato all’albero-maestro della nave (spina dorsale) per resistere agli inganni delle sirene.
A livello interiore, questa condizione corrisponde alla contemplazione, espressa dal simbolo della bilancia in equilibrio di Libra (il Segno o Qualità sintetica dell’equinozio di settembre). La contemplazione (etimologicamente “tenere insieme nel proprio tempio”) è tale ed utile solo se la mente, non sfuggendo al fragore del mondo, è mantenuta salda nella Luce1, “il moto ritmico del Fuoco” (il Fuoco mentale di Aries, il Segno opposto e complementare a Libra): la direzione energetica Libra-Aries stabilisce ed insegna che, perché il moto incessante del fuoco della mente sia ritmico o creativo, occorre con-templare, ovvero essere interiormente un tempio sacro orientato e saldamente ancorato al Bene, alla Vetta centrale, allo splendore del Vero, alla Bellezza.
L’energia di Libra orienta a pensare e a scegliere in modo stabile (verticale) eppure dinamico, ovvero dal piano della mente superiore, il “pavimento” infuocato ove danza l’anima. Guidata da quel piano, la mente analitica, non è più separativa e disgregante bensì equilibrante e discriminante, stabilendo così un rapporto costruttivo tra astrazione e concretezza.
All’Equinozio, l’equilibrio tra luce chiara ed oscura regna (giorno=notte) e lo sguardo del Sole si unisce al centro della Terra attraverso il cerchio dell’equatore terrestre: la direzione dell’equinozio unifica così i piani orbitale (eclittica) e di rotazione (equatore) del Pianeta, ossia il suo respiro maggiore (anno) e quello minore attorno a se stesso (giorno). Tutto si parifica e si sintetizza al centro.
Anche l’uomo – centro e sfera di vita e coscienza che vola sulla sfera terrestre, in quella solare e cosmiche – in tale convergenza di piani è sospinto a centrarsi e librarsi nel qui ed ora, l’unico uni-verso da cui partire per voli superiori, istantanei.
È dunque tempo di “fare il punto della situazione”, tempo di bilancio e raccolto per la coscienza e le forme, per poter proseguire l’avanzata e risalire alla fonte. È tempo di contemplare il Cielo in noi, il tempio sacro ove risiedono le cause reali degli eventi e delle forme.
Per chi vede nei ritmi celesti la fonte degli eventi planetari, è più creativo e risolutivo studiare e tentare di comprendere tali potenti energie causali che usare la “scienza delle relazioni spaziali” (astrologia) per comprovare l’effimera proliferazione di effetti a livello locale o umano.
La Lettura dei Segni del Cielo non serve il bisogno della mente di far corrispondere cause ed effetti in modo superficiale, meccanico o utilitaristico, ma allestisce una proporzione – un ponte di connessione sempre più saldo e leggero – tra i “centri della Vita”, tra le cause minori e quelle maggiori, che siano questi uomini, pianeti o stelle, costellazioni o sistemi cosmici, al di là del tempo e della distanza.
Il Cielo in noi, l’aurea Scienza del Cuore, serve l’Infinito e i suoi liberi cittadini.
Ad ogni momento, ma soprattutto ad ogni convergenza o cardine di un ciclo, a seconda dei “qui ed ora” (posizioni) degli altri esseri celesti, la qualità di tale ponte o interludio sarà differente: ad ogni cardine, e soprattutto nel quarto o ultimo, la Via di Mezzo offrirà sintesi nuove, uniche ed irripetibili, sempre maggiori perché comprensive di quelle precedenti.
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Per tentare di cogliere il tesoro energetico di questo equinozio di settembre 2013, ci si può avvalere sia delle carte del cielo eliocentrica che geocentrica tropicali2, prospettive gerarchicamente interdipendenti e complementari, la prima riguardante la Coscienza solare o comune, la seconda quella planetaria o locale.
Carta eliocentrica tropicale (Sole al centro)
Sole nel Segno di Libra – Terra nel Segno di Aries
Psicogeometrie sull’Eclittica tra Luminari e Segni zodiacaliRuota interna dei Luminari: posizioni al 22 – 9 – 2013 h. 22.44 – Ruota esterna: posizioni al 23 – 10 – 2013 h. 8.52
Nel cielo eliocentrico tropicale quello dell’asse Libra-Aries 2013 è un Cielo delle Cause ricco di energie della “Croce cardinale” (Segni di Aries – Cancer- Libra- Capricornus), il congegno tra energie cosmiche in grado, secondo l’astrologia esoterica, di provocare inizi, crisi, rinnovi, compimenti: Creazione, Manifestazione, Legislazione ed Iniziazione sono le note fondamentali dei suoi 4 Poteri o Segni.
All’incipit dell’asse equinoziale (22 settembre), sacro agli inizi e alle scelte riequilibranti, ben 6 Luminari transitano dunque nei bracci di questa Croce suprema, causa di ascensione e precipitazione. Il culmine di tale ingente processo ‘iniziatico’ è il 3 ottobre, allorché la Terra (Gaia) si congiunge al suo divino Consorte Urano in Aries, il Luminare che “fa nuove tutte le cose”, quadrando a Plutone il Rettificatore e Mercurio l’Armonizzatore, congiunti in Capricornus (inducendo: trasformazione, ristrutturazione, illuminazione), e simmetricamente a Giove, il Maestro del Cuore, in Cancer. I valori “cardinali” sono in forte accento grazie a tali tensioni contrastanti tra i Centri solari (quadrature 90° e opposizioni 180°): lo sbocco riequilibrante è però fornito dai trigoni (120°) di Giove°, che sostiene in Cancer i germi del Nuovo, sia a Nettuno in Pisces, fautore di Fratellanza universale, sia a Saturno in Scorpio, progettista di strategie perché prevalgano il Bene, il Vero, il Bello. A fine fase, tra il 18 e il 20 ottobre (proprio a cavallo del plenilunio di Libra: il 19), il Signore delle Acque salvifiche e della Comunione Nettuno sarà raggiunto dalla coppia dell’Ermafrodito divino (Mercurio e Venere). Tale triade di potenze ispirerà dai cieli causali, permeandone tutto lo Spazio solare, quella formula meravigliosa del futuro che afferma: “la comprensione della bellezza salverà il mondo”.
La Bellezza, lo splendore del Vero, è quella via di mezzo, quella soluzione che giunge improvvisa come lampo quando “secoli di accumulata fatica hanno eretto la felicità”.
Allora il grande Accordo della Vita si squaderna tra i mondi.
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L’atterraggio delle energie celesti è illustrato dal cielo geocentrico tropicale, la prospettiva della Coscienza planetaria e umana posta al centro dell’orizzonte di possibilità (Terra al centro, Pianeti nei 12 Segni o Case). È il riferimento sia dell’Astrologia esoterica che ordinaria, la prima rivolta alle Relazioni spaziali e all’evoluzione della coscienza, la seconda più circoscritta alla personalità umana e allo sviluppo formale degli eventi terrestri.3
L’energia della prospettiva geocentrica è in pieno splendore e fruizione al momento della luna piena in Libra (il 19 ottobre alle h. 0.39 ital.), allorché l’allineamento tra Luna-Terra-Sole “unisce l’Abissale all’Altissimo” attraverso l’affine costellazione cosmica della Croce del Sud, il quaternario di stelle sacro all’aspetto materia: “La Croce [della materia] recede e tale è la promessa della Bilancia, chiamata la porta aperta su Shamballa4, il segno in cui si trova il Sentiero stretto come la lama di un rasoio che conduce l’uomo nel regno dell’anima.”5
Sulla Via di Mezzo Materia, Mente e Magnete sono una cosa sola.
Carta geocentrica tropicale (Terra al centro) – Sole nel Segno di Libra
Psicogeometrie sull’Eclittica tra Luminari e Segni zodiacaliRuota interna dei Luminari: posizioni al 22 – 9 – 2013 h. 22.44 – Ruota esterna: posizioni al 23 – 10 – 2013 h. 8.52
L’incipit del cielo geocentrico dell’equinozio di Libra 2013 vede un’alta concentrazione di aspetti che si scaricano nel segno successivo di Scorpio, raccolti da Venere e da Saturno presso il nodo lunare (l’orientamento della forma materiale), accentuando così la funzione e potestà inerenti di Libra di “introdurre” o preparare il forte impatto di tale fase seguente, sacra alla battaglia. La presenza ‘triangolare’ dei Luminari profondi Giove, Saturno e Nettuno nei 3 segni d’Acqua (Cancer, Scorpio, Pisces), fautori di sintesi creativa, è ora dinamizzata e resa attiva dal quadrato di Marte, Signore dei conflitti, ‘focoso’ in Leone nonché dalla Luna, Signora della Forma, in esaltazione in Taurus; i Signori del cambiamento radicale, Plutone e Urano, elettrizzati dalla Loro persistente quadratura cardinale, spingono irresistibilmente tale ‘focolaio’ verso il riequilibrio e il riscatto, per inaugurare volute più ampie e alte della coscienza umana.
Cercando di sintetizzare in una formula tale tendenza generale a “produrre precipitati” (prospettiva geocentrica tropicale), si potrebbe pensare che, per questo mese sacro all’asse Libra-Aries, l’alto fervore costruttivo delle energie spaziali spinge la coscienza planetaria e umana a valutare e fronteggiare i “vecchi conti in sospeso” per far spazio (interiore ed esteriore) al Nuovo.
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In Libra il Cuore umano, il Costruttore della Nuova Cultura e Civiltà, al centro dei 4 bracci della Croce Cardinale, apprende ad essere quella trasparenza sonora, quel silenzio di sintesi che è il moto ritmico del Fuoco.
I motti del Segno (involutivo ed evolutivo) rivelano l’arte luminosa del “Portatore di spada” cosmico, Libra, maestro nella grazia della discriminazione:
Scegli.
Scelgo la via che passa tra le due grandi linee di forza.
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Venerata la Madre, eretto l’Altare, i Costruttori si accingono a un compito diverso: devono realizzare un simbolo del regno della Madre: il pavimento del Tempio.
Il pavimento regge e, in basso, delimita; ma deve anche riflettere il Cielo. Deve essere piano e scorrevole, enigmatico e insidioso come la vita quotidiana.
Con moti ritmici, come danzando, come tessendo, i Costruttori tracciano il pavimento come una griglia di meridiani e paralleli, come una grande distesa, come un crivello, come una tela.
Essi pongono prima le commessure, poi le lastre; prima le linee di luce che saranno giunzioni fra pietra e pietra. Tale, infatti, è la trama della vita umana: battute uguali che separano campi di energia alterne.
I Costruttori non pensano a eseguire un disegno. Saranno poi gli uomini, con i loro passi, a interpretare fra queste linee un disegno, ciascuno a suo modo. 6
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Che l’umanità Una scelga di contemplare l’unica soluzione del Bene comune, e inizi a sognare il tracciato del suo futuro luminoso, la matrice vivente e geometrica della Gioia.
Come un abisso, su una corda tesa, in bellezza, con cautela, e oscillando.