L’azione del governare è la prima e più decisiva delle attività umane ed è dunque fondamentale fissarne in modo preciso i contorni.
Iniziamo a farlo partendo dal principio che abbiamo ipotizzato essere connaturato a tale attività: la Libertà. Affermiamo allora che:
Base e scopo del governare è la Libertà.
Per mettere a fuoco questo assunto occorre lasciare da parte il pensiero ordinario che automaticamente associa il governare ad un’imposizione di vincoli, cercando di riscoprirne il senso profondo, che presuppone il dono di sé per produrre libertà.
L’Uno infatti, che è totalmente libero, governa l’universo; allo stesso tempo però è l’universo stesso a cui si è donato, lasciandosi imprigionare dall’infinità delle forme.
La Libertà, il bene comune supremo, non può allora che essere assicurata dal governare, col quale si identifica. E’ comune, in quanto ogni creatura detiene una quota infinita di libertà totale, inalienabile e insopprimibile: un frammento della Vita una che garantisce l’essenziale integrità del creato; ed è il bene supremo, perché assicura a ciascuno la possibilità di ricongiungersi alla sconfinata libertà dell’Uno.
E’ vero tuttavia che, guardando alla nostra situazione esteriore, possiamo facilmente affermare che nessuno è o può essere libero. A parte gli impedimenti di varia natura eventualmente messi in atto dai diversi pseudo governi che per imporsi limitano o aboliscono libertà anche fondamentali, è chiaro che, essendo appunto incarnati, siamo imprigionati in un veicolo fisico, emotivo e mentale che ci condiziona pesantemente; che siamo in balia di agenti esterni, di influenze di ogni tipo derivanti dall’ambito nel quale viviamo, dalla società, dall’ambiente, dal pensiero corrente…, che coprono quella scintilla di libertà con innumerevoli veli.
Occorre allora tenere presenti i due opposti e riflettere sul concetto essenziale di libertà, che non è semplicemente l’essere lasciati liberi di fare, di dire, di agire (valori che comunque devono essere difesi) ma consiste nel focalizzarsi per gradi sulla Vita che ci anima, ovvero su quel livello nel quale i vincoli personali ed esterni perdono potere, sul mondo delle cause piuttosto che su quello degli effetti. Più ci si attesta sul piano causale, più si è in grado di essere liberi ed elargire libertà, si fosse anche in catene.
Ognuno di noi, incarnandosi, rinuncia alla quota di libertà acquisita, ripetendo così, al proprio livello, il sacrificio dell’Uno ed ha dunque facoltà di governare, soltanto che ne recuperi la coscienza.
La Libertà viene quindi elargita dall’alto, dai nostri maggiori, ma dal basso occorre conquistarla e c’è un unico modo per farlo: donare la propria. Ci si distacca cioè da quel grado di libertà realizzato in coscienza e, quando si hanno le mani vuote, si è pronti ad operare su un altro livello e gestirne un frammento maggiore. Allorché infine si è in grado di dire, alzando gli occhi al Cielo: “Sia fatta la Tua Volontà” si è veramente atti a governare, poiché non si ha più nulla da difendere e ci si inserisce consapevolmente in quella catena infinita che trae alla libertà totale dell’Essere, ove la mia e la Tua volontà coincidono.
Il vero governo dunque non sta nelle mani di qualcuno, di poteri occulti, né tantomeno di rappresentanti eletti che sono legati da mille vincoli ai loro elettori, ma vive “in Alto” e trova terreno di ancoraggio in tutti coloro che, ovunque sul pianeta, sono in grado di anteporre il bene generale al loro vantaggio personale, che hanno il coraggio di riferirsi a modelli grandi, di guardare al Cielo e alle cause, di distaccarsi dalle loro certezze interiori; coloro che hanno la capacità di leggere gli eventi e di immaginare il futuro, tracciando progetti che travalicano le loro vite e quelle dei loro figli, che sentono di dover consacrare la loro esistenza al bene comune, ovvero al massimo bene individuale.
Un certo numero di uomini oggi, più o meno consapevolmente, si sta candidando a partecipare a questo “Governo reale”, per accedere al quale non occorrono iscrizioni né elezioni. Per lo più non hanno alcuna notorietà, né la cercano e comprendono che la struttura di tale Governo è gerarchica: chi è in grado di gestire maggiore responsabilità (ovvero libertà) naturalmente la assume, liberando così altri che possano accedere a responsabilità superiori, locali, planetarie o solari.
Il lavoro del Governo reale non può che tracciare la via del ritorno all’Uno. Si svolge essenzialmente sul piano mentale, al livello delle Idee, che sono il motore di ogni cultura e civiltà. Quando si realizzerà e si coordinerà la “massa critica” necessaria e condizionante, non già dal punto di vista della quantità ma della qualità, un nuovo modo di governare si manifesterà nel mondo, e sarà planetario e frutto di uno sforzo comune.
Anziché quindi lamentarci dei nostri governanti, che oggi sono evidentemente lo specchio di ciò che noi siamo, possiamo cominciare a sognare insieme il nuovo governo ed a realizzarlo in noi.
Sognare il nuovo non è un mero esercizio intellettuale, impossibile da tradurre in pratica. E’ porre i pilastri delle torri future e lo si può fare da subito.
Queste pagine vogliono essere un appello in tal senso ed una dichiarazione d’intenti.
“Il potere del comando non sta nella corona o nel popolo, ma nella vastità cosmica delle idee. Così gli Insegnamenti di vita si completano a vicenda, senza necessità di attrarre moltitudini”
(Agni Yoga – Comunità § 84)
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Il Bene Comune deve sicuramente essere la nostra “bussola” che non è altro che la direzione, l’orientamento dato a noi minori dal Governo superiore, dalla Volontà universale affinché venga applicata secondo il libero arbitrio perché il Volere superiore rispetta la libertà dei più piccoli, che non sono schiavi dei maggiori ma liberi soci dei loro progetti.
Quindi la Volontà unica sfocia in innumerevoli libertà minori ed esercita una grandiosa azione di governo da imitare in Terra sì da emancipare i popoli da veti e proibizioni di vario genere che complicano la vita e non servono per raggiungere lo scopo del Bene comune.
Nulla dunque ci impedisce di partecipare a questa rivoluzione quieta e segreta, nulla ci impedisce di sognare che un giorno potremmo diventare un unico grande popolo, migliore e più saggio, libero e capace di seguire l’orientamento pur conservando le ricchezze di ogni singola nazione.
Sogniamo e lavoriamo per conquistare una comunità libera e aperta, per raggiungere la Comunione che non sopporta limiti e restrizioni ma che ha una sola regola: allontana chi non mette tutto in comune rinunciando a tutto.
Considerazioni sui governi che guidano le società attuali
Qualsiasi sistema di governo e di società può reggersi sulla legge cosmica. 65 Mondo del Fuoco III
….È giusto …. onorare la grande funzione di guida, conferita per speciale diritto dello spirito nazionale. Sulla via del Mondo del Fuoco rispettate la Guida. 51 Mondo del Fuoco III
La lettura di queste affermazioni del Maestro dell’Agni Yoga rende chiaro a tutti che siamo ben lontani dal Modello prescritto dalla Legge cosmica. E’ palese che i governi attuali sono l’immagine del livello evolutivo dell’umanità perciò, quando imprechiamo contro la classe politica, dovremmo sempre interrogarci su quale nostro aspetto, spesso non riconosciuto, viene evidenziato dal comportamento che giudichiamo deprecabile in chi governa. Ribadisco che gli egoismi, le furberie, le ipocrisie e in generale i difetti di un popolo vengono messi in luce dalle classi che guidano una nazione; credo, dunque, che sia responsabilità di ogni individuo, soprattutto di coloro che hanno un grado maggiore di consapevolezza, concorrere al cambiamento della società, avendo sempre come riferimento il Modello di Chi ci Guida dall’Alto. Il grande ideale del Bene comune, che travalica qualsiasi interesse personale, deve perciò essere “la bussola” con cui orientarci.
MRita