Il Bene Comune

Se accettiamo, come ipotizzato nello scritto precedente, che tutto l’Universo sia retto da un Proposito, non possiamo pensare che questo non sia conoscibile. Esso deve infatti necessariamente riverberarsi ad ogni livello di coscienza, altrimenti non potrebbe essere conseguito. A ciascuno quindi è dato di conoscere il Proposito quanto basta per assecondarlo.

Si può allora ragionevolmente affermare che il Proposito dello Spirito che intende manifestarsi sia quello di inserirsi sempre più profondamente nella Sostanza, fecondandola e saturandone tutti i livelli, di lasciarsi cioè infinitamente imprigionare, pur restando totalmente libero. La Sostanza, per contro, ricettacolo in ogni suo punto di una scintilla di quel Fuoco che la sommuove, opera per rendere tale prigione della stessa natura ignea dello Spirito, identificandosi con Esso e liberandolo.

I due moti, l’ascendente e il discendente, sono contemporanei e si manifestano come una doppia spirale: più lo Spirito penetra nella Sostanza, più questa è spinta ad elevarsi e si spiritualizza. Da questo Gioco divino emerge la Coscienza, il loro frutto.

Etoile et Yin YangLa Coscienza è quindi il Figlio di questo sublime rapporto d’amore; è l’Ente che sintetizza in sé il Proposito nel suo duplice moto e ne è l’evidenza; è l’esperienza del rapporto infinitamente variabile fra Spirito e Sostanza, che attrae ciclicamente le forme più idonee a manifestarlo. Tutto ciò che vive nell’Universo è Coscienza che illumina lo Spazio, declinando il Proposito nell’infinità delle sue applicazioni, di luce in luce.

Così, quel grado di coscienza che si manifesta attraverso il veicolo formale del nostro pianeta e regge le evoluzioni di tutti i regni di natura, commensura il semplice e potente Proposito superiore alla necessità di tutte le coscienze minori.

Noi uomini, che siamo coscienze consapevoli, abbiamo la facoltà di aderire al Proposito universale e planetario e di collaborare alla sua realizzazione. Ogni nostra decisione, progetto, intendimento, dovrebbe quindi essere guidato dalla luce di quel faro, che impone di lasciarci compenetrare dallo spirito, contribuendo così ad elevare la coscienza dell’umanità di cui siamo parte. Possiamo farlo seguendo l’antico comando: “Conosci te stesso”. Scopriremo allora la realtà del Proposito, l’interdipendenza e l’unità del Tutto.

Chi si è incarnato in questa fase cruciale della storia umana, se anche non condivide il pensiero della “divinità” del Proposito, non ha difficoltà a comprendere quale sia il compito urgente al quale sono chiamati tutti gli uomini di buona volontà: porre le basi di un mondo nuovo, di una nuova cultura e civiltà che meglio risponda al Proposito universale, ovvero al Bene comune, che può essere definito come il massimo grado di evoluzione (cioè di libertà) conseguibile per ciascuno in un dato momento, tenendo conto cioè della situazione generale umana, planetaria e solare.

Queste pagine sono state aperte per rispondere a tale necessità chiara, impellente e condivisa dall’umanità intera.

Molte iniziative vengono promosse in questo senso nel mondo, ma occorre che siano coordinate in un’unica azione decisiva. Oggi la posta in gioco è grande, e dev’essere l’Umanità una a scendere in campo per fissare le linee luminose del nuovo che avanza. Occorre veramente farlo insieme, senza pregiudizi e separazioni, sapendo che ogni contributo è utile e necessario e che, se coordinato a tutti gli altri, concorre alla costruzione comune.

Sappiamo che il momento è oggi, anche perché ora siamo in grado, attraverso la rete (che è luce), di collegare con estrema facilità gli spiriti affini, ovvero tutti coloro che si sentono chiamati all’impresa. Ogni strumento di cui l’umanità si dota corrisponde sempre ad una fase del proprio processo evolutivo, e oggi è tempo di avere un proposito e un pensiero globali, unitari, comuni.

Quindi, come è stato detto in un altro articolo di questo blog:

“E’ tempo di Eroi, quando le Fiamme si uniscono”

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