Non è affatto facile orientarsi al futuro. A dirla, è semplice: lasciar perdere il passato e guardare all’avvenire. Semplice e bello, ma in che modo si disperdono i falò del passato, e dove si accendono i fuochi per schiarire il futuro? Le conquiste dello spirito insegnano a trovare frontiere e misure. Ma come far rientrare l’eroismo nella vita quotidiana? Per fortuna ogni cuore è una borsa pronta a spendere per conseguire. Gli uomini si sono sempre divisi in nomadi e residenti. I primi muovono alla ricerca del conseguimento, e non hanno un luogo loro proprio: ma per amore del futuro trovano la forza occorrente. Questo fervore del cuore è inerente a qualunque vita umana. Fra i frutti dell’eroismo sta appunto questa nobile inquietudine, rivolta sempre al futuro. Solo così si sfugge alla presa del passato. Ciò non vuol dire che si debba ignorare il passato; anzi, tale conoscenza è benedetta. Quel che occorre è non restare come statue nella polvere degli avi. La libertà della coscienza partorisce l’eroe. La disciplina dello spirito dona saggezza, ed è solo l’ignorante che vede il futuro come un altro giaciglio.
Meglio pensare a muoversi e volare.
E già è bello pensare al futuro! Certamente non è restando fermi in certe posizioni mentali rigide che il futuro si palesa. Solo quella sana inquietudine ci porta lontano sì perchè è la ricerca di qualcosa che ci migliori, in un primo tempo “la fa da padrona”, ma poi ci si accorge che non è solo la nostra crescita individuale che ci muove ma che occorre anche espandere tale curiosa inquietudine altrove e cioè che all’interno di un vuoto qualcosa paradossalmente è pieno. Quel pieno è l’Infinito da cui vengono tutte le cose tutti i pensieri, inizia così l’avventura più incredibile, scoprire se stessi in nuova veste, il pensiero è più fluido. Il bagaglio diviene più leggero. E sì il futuro è qui e ora e intriga ciascuno che voglia scoprire quella parte di infinito che può comprendere a da cui vengono tutte le cose. Intendiamoci per “tutte le cose” intendo tutte belle e meno belle, sta a noi come usare nel Bene quel bagaglio che ci arriva. Lucia G: