Un’attitudine primaria per coadiuvare il Proposito di un’avanzata benefica e collettiva è la responsabilità individuale:
“Non avere paura e fare da sé per quanto possibile: ecco la norma. È bene dar prova di responsabilità personale. Non miracoli, non citazioni, né gesti; ma affermazioni corroborate dall’esempio personale. Un errore commesso in un’impresa risoluta è più presto rimediato che un vile balbettio.
L’azione che non necessita di apparati né di assistenti è pregevole. Chi scopre una formula preziosa non la grida dalla finestra, poiché ne verrebbe un male ben maggiore della sua utilità.
In verità, come vasi suggellati, come monti inespugnati, come archi pronti a scoccare, così siate! E come un sorso da quel vaso infiamma, e come quel monte è inesauribile, e come quella freccia è letale – così siano gli atti vostri! Poiché, chi oserebbe negare che la difficoltà è la vittoria più rapida? I fiumi di latte cagliano, e le spiagge di gelatina non sono adatte per adagiarsi. Affrettiamoci quindi, cinti di responsabilità personale.
Badate: si ottiene successo solo quando il coraggio è stato perfetto. Le piccole esitazioni producono una timidezza servile.
Proprio ora che il pianeta è gravemente infermo è indispensabile essere pervasi di coraggio. Chi è indeciso non passa, ma la spada squarcia i veli insidiosi. L’ora è gravissima, è necessario raccogliere tutto il coraggio.”
(Dalla Collana Agni Yoga, Comunità, § 48)
* * *