Il Piano deriva dal Proposito, o Scopo, e si inserisce nel Campo, che può essere qualificato quale Campo di Esistenza, o Campo di Servizio, a seconda che si tenda verso una concezione più matematico/geometrica o verso un aspetto di carattere attuativo.
Il Proposito può essere raffigurato simbolicamente come un punto che qualifica uno spazio indefinito, il Campo come un cerchio che assume questo punto quale suo centro.
Il punto centrale, il Proposito, potrà essere inteso sia come origine sia come meta, come obiettivo. Il cerchio, il Campo, è una porzione di spazio qualificata dal Proposito, connotata di specifiche qualità, sia di ordine quantitativo, ad esempio la misura del diametro e relativa superficie, sia di ordine rigorosamente qualitativo, quale il rapporto tra circonferenza/diametro = pi greco, che trascende il mondo della quantità, valendo sempre 3,14…, indipendentemente dalle dimensioni del cerchio stesso.
In questo Campo, così idealmente individuato, possiamo ora iniziare a tracciare il nostro Piano, da cui deriverà il successivo Progetto, dedicato alla realizzazione di una simbolica Officina del Pensiero all’interno della quale ogni uomo, ogni atomo planetario consapevole, potrà apprendere a costituire molecole umane, cellule umane, organi umani, ossia un insieme di strutture maggiori, tutte dedicate allo sviluppo della nostra casa comune, il Pianeta, contemperando quindi le esigenze dei singoli regni di natura, minerale, vegetale, animale, umano, senza trascurare la visione che il pianeta stesso, in tutt’altra scala, sarà a sua volta un atomo planetario al servizio di un sistema solare/molecola, di una costellazione/cellula, di una galassia/organo, eccetera.
La figura geometrica che assumiamo quale Modello del Piano è l’esagramma, in quanto dotata della capacità di moltiplicare se stessa all’infinito mantenendo sempre in sé il Canone settenario che ne costituisce l’essenza, come potremo vedere nel cerchio del logo di TPS che riporta al suo interno una Stella del 72, ma di tutto ciò torneremo presto a dire.
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