Per le energie e i valori che il Sole rilascia nello spazio della coscienza planetaria e umana,[1] in tale Data è particolarmente propizio raccogliere e dirigere le nostre migliori aspirazioni al Bene comune: a quell’Arte dell’Armonia che è la sola alternativa alla separatività dilagante.
Mentre i “grandi” a Parigi tendono faticosamente ad accordare le reciproche e conflittuali visioni e brame sotto il cappello del cambiamento climatico, sommersa l’umanità nel ben più importante e causale clima psichico globale, così separativo, belligerante e semplicemente insostenibile per la Necessità evolutiva, non rimane ai “piccoli” che fissare, con l’aiuto dell’immaginazione creativa, possibili soluzioni al male che gli uomini stessi, ‘piccoli e grandi’, hanno contribuito ad evocare.
Il Cuore dell’Umanità Una, di quello Spirito umano che risorgerà sempre da ogni crisi per quanto orribile essa possa essere, sa sempre quale sia la soluzione, lo splendore del Vero, la vera grande Bellezza, e la può e deve, ciclicamente, rievocare, sognare, attestare.
Su che affermerai la misura delle tue opere?
Se sono utili al mondo, la loro misura è grande.
Su che affermerai la qualità delle tue opere?
Se sono benefiche all’uomo, la loro essenza è buona.[2]
Alla Luce del Vero, semplicemente è piccolo e brutto ciò che è inutile e dannoso all’Evoluzione, mentre è grande e bello ciò che è utile e benefico per tutti.
Tutti i veri grandi della Terra, tutti quei cuori ardenti sparsi in ogni luogo e tempo sul Pianeta, invocano uniti nell’invisibile la soluzione, la Via per rinascere alla prossima fase umana: alla Nuova Cultura/Civiltà solare.
Occorre però organizzare tale Appello, tale moto verso l’unione: l’Arte dell’Armonia.
Come individui, è vero, ci sentiamo impotenti rispetto all’orrore che la separatività dis-umana riesce a concepire ed attuare; purtroppo, come governi nazionali o ‘mondo occidentale’, non ci sentiamo ancora impotenti e pensiamo di dover reagire allo stesso livello dell’odio e della carneficina. (Sapendo poi come queste reazioni ‘giustificate’ hanno quasi sempre secondi fini…).
Occorre certamente proteggere ciò che è bello, utile e benefico, ma come e da chi o cosa?
Sostanzialmente, da una sola ‘cosa’: la separazione o separatività.
Separati non ce la facciamo. Connessi in modo personale e secondo partitismi, nazionalismi, razzismi o ‘religionismi’, neppure.
Ma, d’altronde, attualmente non esiste un’organizzazione mondiale, un’Unità planetaria, che impedisca gli abissi di indegnità e dolore.
L’ONU in questo caso è impotente; nell’idea fu ed è mondiale, nella pratica non lo è o non ancora.
Finché non riusciamo a riconoscere che l’Umanità è Una e che la pazzia dis-umana si àncora nei germi di qualsiasi tipo di separatività dentro o fuori di noi, finché non riusciamo a comprendere che l’Umanità ha il dovere[3] di produrre (e di conseguenza poi il diritto di avere) dei governanti, educatori, economisti, ecc. di qualità i quali, uniti concordemente, possano proteggere i Valori universali del Bene, del Bello e del Vero, fino ad allora questi orrori che ci strappano il cuore, da una parte o dall’altra, continueranno a manifestarsi.
E come fa la maggior parte di noi a servire questa semplice necessità comune se normalmente siamo polarizzati da tutt’altro, nel nostro piccolo giardino personale? Quando una tragedia occorre, ci risvegliamo per un po’, e poi, non capaci di mantenere quel ‘punto di tensione’ del Proposito e Bene comuni, ci ri-perdiamo nelle ‘nostre cose’.
Invece che parteggiare o perdersi nel mare magnum dell’opinionismo e delle opposizioni, che non fanno altro che aumentare la separatività tra gli esseri umani, piuttosto sogniamo e seminiamo insieme possibili direzioni di soluzione, verso l’Unità armonica delle genti.
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I passi da compiere, urgenti nel qui ed ora ma, a livello globale, presumibilmente sempre meglio manifestati dalle nostre care prossime generazioni, sarebbero:
1) Educazione e maturazione del volere comune, o della capacità di discriminazione amorevole delle Necessità comuni, e conseguentemente sviluppo dell’opinione pubblica; quasi sempre il genere umano evolve solo per disperazione, ovvero per un estremo sforzo di uscire da una condizione di sofferenza, ma in altri casi, ancora assenti o troppo pochi per fare la differenza, una coscienza di gruppo illuminata guida la visione e l’azione. Attualmente, infatti, l’educazione globale al retto governo avviene soprattutto a cura dell’esperienza individuale e collettiva; alcuni evolvono più puntualmente anche attraverso maestri di vita riconosciuti, ma per lo più i veri maestri sono invisibili o ‘sottili’, e insegnano dall’interno, nel Cuore comune e individuale;
2) Formazione di presidi sapienti di governo, educazione, ecc. con ‘obbligo volontario’ di servire il Bene comune planetario, pena la loro dimissione e sostituzione; contestualmente, occorre un Organismo di verifica o di osservatori esperti che ne vagli periodicamente l’efficacia e la ‘bontà’, costituito da quegli uomini che abbiano dimostrato di essere i migliori esempi di grandezza di spirito, generosità e intelligenza amorevole (a loro volta sostituibili se non ‘funzionali’ allo Scopo).
Ma chi li sceglie? Come i molti li possono riconoscere ed evidenziare quando di solito il ‘minore’ in coscienza non può contenere chi è a lui ‘maggiore’?
Affinché questa visione non rimanga utopica, esperimenti progressivi in tal senso saranno necessari per aggiustare “il tiro” e per non dipendere da un voto e valutazione spesso ‘interessati’ dei più o delle parti: se le opere sono utili al mondo, la loro misura è grande, se sono benefiche all’uomo, la loro essenza è buona;
3) Protezione e sviluppo dell’Unità e dell’Ordine planetari, a sostegno dunque di tutte quelle iniziative ed operatori che intendono lavorare coordinatamente per l’armonia tra le differenze, quella Forza vincente che finirà per trasformare, gioco forza, la stasi isolante e perniciosa di tutti i fanatismi conservativi.
Si vince l’eresia della separazione costruendo uniti un Futuro migliore, nel qui ed ora, prima nel cuore e nella mente, poi nell’azione consapevole e sapiente; attraverso l’Evoluzione delle coscienze, e quindi con la conseguente rivoluzione illuminata, non cieca, delle forme; attraverso soluzioni inconsuete, nuove, e sostituzione delle forme obsolete.
Solo una coscienza sviluppata ed esperta intende il valore del germe di realtà. Il potere del comando non sta nella corona, o nel popolo, ma nella vastità cosmica delle idee.[4]
Amore e terrore non sono opposti, come non lo sono, in essenza, Luce ed ombra, o Pace e guerra. I primi sono Principi armonici della Vita in grado di creare, i secondi sono mere assenze di tali Fonti o Idee cosmiche, allorché questi non riescono ancora a penetrare le densità della concretezza (dei tre mondi: mentale, emotivo, fisico).
Chi fosse attratto ad approfondire queste semplici verità, ecco lo svolgimento magistrale di alcune catene di pensieri che quali Frecce di splendore trafiggono la Meta, desiderata da tutti i cuori, di ristabilire l’Armonia sul nostro bellissimo Pianeta Azzurro di Bellezza. Sono il prezioso testamento, e l’ultimo testo, lasciati da un maestro di vita a tutti i cuori umani pronti a riconoscerlo e verificarlo nella propria esperienza interiore ed esteriore: E. Savoini – Armonia tramite conflitto – 2004.
leggendo questo articolo, ho pensato quanto l’astrale con le sue polarizzazioni , possa veramente creare molti problemi nella nostra vita quotidiana e nelle società. Siamo una società delle paure. Siamo diventati paurosi, sempre all’erta, inquieti. Vediamo pericoli da tutte le parti. Ci nevrotizziamo per un nonnulla. Troviamo minaccioso il cibo che ingurgitiamo. L’aria che respiriamo. Le parole che adoperiamo. I libri che leggiamo. Le medicine che assumiamo. Tutto ci fa paura: sulla terra, nelle città, dentro di noi. Aspettiamo con ansia l’acquazzone che chiamiamo “bomba d’acqua”, temiamo l’estate con la sua “emergenza caldo” e l’inverno per “emergenza freddo”. Il benessere ci ha abituati a un’atmosfera di conforto continuo che fa apparire il minimo pericolo come una minaccia potenzialmente devastante. Superata la soglia della civiltà della sopravvivenza, archiviata l’età della miseria, in cui la gente pativa la fame, i bambini morivano a sciami, bombe d’acqua rovinavano famiglie che vivevano della propria terra, abbiamo anche perduto ogni famigliarità con l’imprevisto, che adesso percepiamo come un incubo. Chesterton diceva che non credendo più in Dio. gli esseri umani secolarizzati si sono messi a credere a tutto. Crediamo a tutti i luoghi comuni e abbiamo paura della globalizzazione, raffigurata come un mostro. Invochiamo anche barriere protettive, aggrappandoci al fantasma dei pericoli della globalizzazione per non voler ammettere che nel corso di pochi decenni centinaia di milioni di esseri umani sono finalmente usciti dall’orrore dell’indigenza assoluta e si affacciano per la prima volta ad un livello di vita almeno decente. La paura alimenta anche l’idea che i bambini debbano essere difesi da tutti quei momenti della vita sociale che potrebbero alterarli, contrariarli, turbarli. Alcuni studiosi hanno preso in esame l’abitudine oramai di premiare tutti i bambini impegnati in una gara o in una competizione sportiva, anche quelli che arrivano ultimi o non avrebbero nessun titolo per salire sul podio. Tutti prendono un premio perchè così nessuno si sente ferito o inferiore o fallito. Una cappa iperprotettiva alimentata dalla paura della sofferenza, dalla paura della frustrazione si stende su comportamenti, modi dire, modi di pensare. Dice il maestro ” La polarizzazione della coscienza nell’astrale, apre un individuo a tutte le reazioni emotive di quel piano, lo espone all’urto delle infinite onde dei sentimenti collettivi più svariati, si che egli è trascinato in quel vortice di energie non dominate, di forze emotive mal dirette, che fatalmente conducono alle guerre…….” e continua ” Finchè l’uomo si identifica con il suo corpo emotivo, finchè egli interpreta la vita in termini del proprio mutevole umore, egli non può evitare momenti di angoscia, di tenebre, di dubbio e di disperazione, i quali sono dovuti all’illusione del piano astrale, che altera, distorce, deforma, capovolge e inganna” Enio
E’ tutto così reale, grazie.
Bisogna abituarsi a considerare l’Armonia come ultima meta, e continuare a cercarla come la prima. E ancora: l’Armonia come trionfo finale.
Armonia a tutti gli esseri.
Marilù