Il primo Raggio creativo governa ora il campo solare dal primo settore di Aries, immettendo un impulso potente di fuoco elettrico. Il Cielo ci chiama dunque a rivolgerci all’energia della Vita che, secondo quanto ci dicono gli Insegnamenti, si ancora nel Cuore, quel Magnete che ne è il potere centrale, ove si attesta la volontà di Bene.
Il Cuore, presidio della Vita, al centro di ogni singola creatura e dell’universo intero, è quindi sollecitato al massimo. Da questo Ente pulsante l’elettricità ignea viene distribuita nel Campo ed in ogni campo, ad innescare processi di sviluppo e tocca al Governo, ad ogni livello, gestire nel modo più proficuo tale energia per conseguire il suo scopo: la Libertà, di cui già molto si è detto in queste pagine.
Essere fonte di Libertà, condizione prima per esercitare l’attività del governare, secondo quanto ipotizzato nell’articolo “Il Governo nella nuova Cultura”, al quale si rimanda, significa essenzialmente stare al centro e quindi nel posto del fuoco, nel Cuore, sole ardente di ogni sistema, ove tutto converge e da cui tutto si diparte (vedi anche “La Centralità del Governare”).
Insomma, la possibilità di governare dipende dalla capacità di conquistare quel luogo in cui si va a fuoco. Ma come? La parola conquista evoca subito in noi tensioni, battaglie, sforzi, conflitti interiori e prove sul campo. Ugualmente, se pensiamo al fuoco, immaginiamo alte fiamme e temperature roventi. In realtà non è di questo che si tratta: ciò che va conquistato è la beatitudine centrale, che permane come motore immobile e porto sicuro nello spiraleggiare del divenire, ed il fuoco, il riflesso più perfetto e più puro, in cielo come in terra, della Fiamma unica (1), arde senza bruciare.
Ci dicono gli Insegnamenti che il regno dei cieli (che immaginiamo comunemente in un altrove) va conquistato con la forza. Per lungo tempo allora ci abituiamo a guardare le cose dal basso verso l’alto e cerchiamo di mettere in atto le strategie più diverse (peraltro utili, nella fase iniziale) per domare la nostra natura, purificarla, renderla più elevata e sensibile finché, “per sfinimento”, viene il giorno in cui distogliamo l’attenzione da noi e ci arrendiamo al Centro, il vero conquistatore che è in noi, che ci anima e ci trae a sé, e comprendiamo che da sempre siamo ciò che aspiriamo a divenire. Finalmente liberi dal desiderio – mente, nella calma delle acque e dei venti, possiamo allora dire: “Sia fatta la tua Volontà”, così attestandoci nel posto del fuoco, nel Centro ed al centro del campo che siamo in grado di governare per volontà di Bene. L’atto decisivo di forza e di potere che ci tocca compiere è dunque la resa all’essere.
Il Centro è anche la Vetta e simbolicamente il discepolo, sulla vetta di Capricornus, quando tutto ciò che è terreno sta sotto di lui, cade in ginocchio, si perde nella Luce superna e le volta le spalle, scendendo nella valle come Servitore, per elargire la quota di libertà conseguita: in questo modo egli tornerà in cima sulle ali del puro servizio, lasciandosi attrarre da un centro più “centrale”, su una vetta più elevata, per governare, avendo acquisito potenza e responsabilità maggiori, un campo più esteso e superiore.
Il Governo è quindi un supremo atto di servizio, che compie colui che, dimentico di sé, a stella è fisso; è un atto d’amore che può scaturire solo da un cuore consacrato; è un’azione lieve ed inavvertita ai più. Mentre si governa ci si governa, poiché mente e cuore uniti sono rivolti al Cielo, naturalmente e costantemente pareggiando quelli a questo, così come fa chi, al timone di una barca o di una grande nave, guardando il Sole di giorno e le altre stelle di notte, fissa la rotta e la commensura alle condizioni del mare, dei venti e delle coste.
L’azione di Governo, elusiva e segreta, semplice e potente come tutto ciò che discende dall’Uno, non consiste dunque nell’emanare leggi o decreti, cosa che sarà poi compito della politica, ma nel servire dall’interno tutto e tutti, accendendo i centri che sono pronti a liberarsi, infiammando menti e cuori, orientando le scelte e le decisioni umane, e la sede del Governo, il posto del fuoco, è qui e dovunque.
“Si sa che ciascuno ha la sensazione di essere immobile nello Spazio, nel quale è trascinato dal pianeta. Ciò è da interpretare come elargizione da parte del punto centrale (il Centro dei centri), che trasmette il suo potere divino a tutti gli altri e li pareggia a se stesso.
E’ bene riflettere su quanto appena affermato. Ognuno sa di essere immobile nel turbinare degli eventi, nella buona e nella mala sorte, nonostante ruoti, orbiti, viaggi nello Spazio. Non è ignoranza della realtà, come per lo più si pensa, non è solo scambiare il relativo per l’assoluto. E’ un dono preziosissimo del Centro. E’ la più convincente rivelazione della divinità inerente. Lo comprova il fatto che da tale sensazione non si sfugge: non si potrà mai acquisire nozione del moto che non sia solo teorica o intellettuale. Le creature sono coscienti di essere al centro, perciò sono immobili, ossia possiedono, latenti, i poteri del punto centrale” (vedi “Allestire un Piano” 2).
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