Paradigma

Glossario – Paradigma

 

Etimo secondo TPS

 

 Dal latino tardo paradigma, dal greco paràdeigma, modello, esempio, derivato dal verbo paradèiknymi, mostrare, presentare, confrontare, composto dal prefisso para-, presso, oltre, e da dèiknymi, mostrare. Secondo la maggior parte dei linguisti, la radice di tale verbo è l’indoeuropea *DIK-, che esprime l’idea di “mostrare”. Secondo F. Rendich invece, l’etimo sarebbe diś, composto dai suoni [ś], “collegarsi”, [i] “al moto continuo”, [d] della luce: “indicare”, “mostrare”. Si vedano il sanscrito diś, indicare, deṣtra, direzione; il greco dèiknymi, mostrare, il greco dèiksis, dimostrazione; il latino dico, mostrare con le parole, dire, disciplina, ciò che si è imparato, discipulus, discepolo, duco, mostrare la strada da seguire (in senso sia fisico sia morale), condurre, iudicare, “mostrare” [diś] “l’unione con la luce divina” [iu], giudicare (DEC, pp. 160-162).

 

Paradigma significa riferimento luminoso

 

Nel Lambdoma Modello  la definizione è: Il Paradigma è l’esempio emblematico (4.5)


Treccani

 

paradigma s. m. [dal lat. tardo paradigma, gr. παράδειγμα, der. di παραδείκνυμι «mostrare, presentare, confrontare», comp. di παρα- «para-2» e δείκνυμι «mostrare»] (pl. –i). –

1. Esempio, modello. In partic., in grammatica, modello di declinazione o di coniugazione dato dai manuali di studio (per es., in latino, la flessione di rosa, di rivus, ecc., per le declinazioni; di amare, monere, legĕre, audire per le quattro coniugazioni); anche, l’enunciazione delle forme fondamentali di un verbo, cioè dei temi del presente, perfetto, supino, infinito, da cui derivano tutti gli altri tempi del verbo stesso (così, per es., il paradigma del verbo pingĕre si enuncia: pingois, pinxi, pictum, pingĕre).

2. Nella linguistica moderna, l’insieme degli elementi della frase che contraggono tra loro una relazione virtuale di sostituibilità, potendo sostituirsi gli uni agli altri nello stesso contesto.

3. Nel linguaggio filos., termine usato da Platone per designare le realtà ideali concepite come eterni modelli delle transeunti realtà sensibili, e da Aristotele per indicare l’argomento, basato su un caso noto, a cui si ricorre per illustrare uno meno noto o del tutto ignoto. Con altro sign., il termine è stato recentemente introdotto nella sociologia e filosofia della scienza per indicare quel complesso di regole metodologiche, modelli esplicativi, criterî di soluzione di problemi che caratterizza una comunità di scienziati in una fase determinata dell’evoluzione storica della loro disciplina: a mutamenti di paradigma sarebbero in tal senso riconducibili le cosiddette «rivoluzioni scientifiche».

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Wikipedia

 

Un paradigma, nel linguaggio comune, è un modello di riferimento, un termine di paragone. La parola deriva dal greco parádigma, che significa esemplare, esempio.

In filosofia la parola archetipo è analoga.

Descrizione

In filosofia della scienza un paradigma è la matrice disciplinare di una comunità scientifica. In questa matrice si cristallizza una visione globale (e globalmente condivisa) del mondo, e più specificamente, del mondo in cui opera e del mondo su cui indaga la comunità di scienziati di una determinata disciplina.

Lo storico della scienza Thomas Kuhn diede a tale termine la sua attuale significanza quando lo descrisse come un insieme di teorie, leggi e strumenti che definiscono una tradizione di ricerca in cui le teorie sono accettate universalmente, all’interno di un periodo di tempo. Nel testo La struttura delle rivoluzioni scientifiche Kuhn definisce così il paradigma scientifico “Con tale termine voglio indicare conquiste scientifiche universalmente riconosciute, le quali, per un certo periodo, forniscono un modello di problemi e soluzioni accettabili a coloro che praticano un certo campo di ricerca.”

Ovvero:

  •  ciò che può essere osservato come tale
  •  il tipo di domanda che si suppone possa essere fatta e sondate le risposte in relazione al problema
  • come queste domande sono strutturate
  • come dovrebbero essere interpretati i risultati di indagini scientifiche
  • come dovrebbe essere condotto un esperimento e quale attrezzatura è disponibile per condurre l’esperimento.

Il paradigma costituisce e delimita il campo, logica e prassi della ricerca stessa, come principio ordinatore leibniziano. È all’interno della logica paradigmatica che la ricerca scientifica individua il suo oggetto di studio, i problemi più cogenti, la tecnica migliore per affrontarli.

Proprio per questa funzione di “primo motore immobile” del paradigma è necessario per Thomas Kuhn che esso sia largamente condiviso dalla comunità di studiosi. Solo le discipline più mature, non a caso, possiedono un paradigma stabile.

In questa forma, nella scienza normale, un paradigma è la congiunzione di esperimenti, basati su modelli, che possono essere copiati o emulati. Il paradigma prevalente rappresenta, spesso, una forma specifica di vedere la realtà o le limitazioni di proposte per l’investigazione futura; qualcosa di più e di diverso da un metodo scientifico generico.

In modo complementare, una rivoluzione scientifica è caratterizzata da un cambiamento di paradigma.

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