Al sorgere del solstizio estivo, a magnificarne la potenza causale, un nuova Data sancisce l’incontro tra la Terra e i Centri cosmici e stellari:
19 giugno – Congiunzione eliocentrica Terra- Eltanin (Drago)
La costellazione del Drago detiene tra le sue spire il Polo Nord delle eclittiche del sistema solare nonché del Sole stesso e di Luminari quali Giove, Venere e Mercurio, rappresentando così uno tra i più importanti punti di riferimento celesti. [1] Ed è in fase solstiziale che attualmente l’asse Terra-Sole intercetta la direzione al Centro dei centri galattico proprio attraverso la proiezione sull’eclittica della stella Eltanin nella Testa del Drago, simmetrica, dall’altro lato, alla proiezione della nostra attuale Stella polare (Orsa Minore) e della gigante rossa e ‘Grande Madre’ Betelgeuse dell’Orione. Tale suprema convergenza di Fuochi, Raggi e livelli (cosmico, solare, planetario) avviene nella Ruota del Divenire ogni circa 13000 anni: l’Uomo non può certo perdere tali Date, tali occasioni splendide, e uniche per la loro precisione, che allineano le “vette” di tutti i mondi (Polo Nord terrestre e solare, e Cuore galattico).
Eltanin o Etanim è una delle quattro stelle, la più luminosa, che identificano la ‘testa del Draco’ (trad. dall’arabo Al Ras al Tinnin) posta sotto i piedi della costellazione dell’Ercole. La gigante arancione è precisamente l’occhio destro del Drago [2], del Serpente alato prossimo anche a Vega, l’alfa della Lira (futura Stella polare terrestre, tra 12000 anni, l’Aquila del deserto che la Terra incontrerà il prossimo 7 luglio).
Eltanin viene chiamata la Stella dello Zenit in virtù del suo passaggio in prossimità dello zenit quando osservata alla latitudine dell’Osservatorio Reale di Greenwich.
Da Eltanin parte il sinuoso corpo del Serpente: si snoda verso nord-est in direzione del Cigno, l’Uccello dell’anima e dell’eternità, e di Cefeo, il Re astronomo, e sembra poi tornare indietro svolgendosi tra le due Orse [3], fonti di Vita cosmica, mentre la coda Thuban [4] (la ‘stella polare’ al tempo della costruzione delle piramidi) punta verso la Giraffa (Camelopardalis).
Con la coda posta tra i due Carri celesti e la testa sotto l’Ercole, questa costellazione è una delle più estese. Il fatto che le stelle del Drago non tramontavano mai nel cielo dell’emisfero settentrionale, occupando il trono centrale fra le costellazioni, ha permesso all’uomo di riconoscerla quale evidenza celeste o simbolo reale di Immortalità e di Saggezza, della Conoscenza Segreta e dell’Eternità, della vigilanza incessante.
Fra tutte le creature il serpente è storicamente la più interessante: appare in miti e leggende più spesso di ogni altra, comparendo ad esempio nel biblico Eden. Gli antichi posero il Drago quale sommo custode dell’Albero della saggezza, l’albero dei Pomi d’oro (allegoria delle stelle) i cui frutti erano le stelle ed il tronco il loro asse di rotazione; alcuni lo chiamarono infatti col nome di Ladone, guardiano nel giardino delle Esperidi, del Paradiso: la sua immagine è quella di un drago che sorveglia instancabilmente il giardino di Ares (Marte) e il Vello d’oro (simbolo di Aries), nonché dell’Ourobouros, simbolo di tutti i processi ciclici. [5]
Secondo l’intendimento esoterico il Drago è non solo lo Zenit solare ma anche il ‘centro della base cosmico’:
“… la costellazione del Drago è, per l’UNO più grande del nostro Logos, ciò che il centro alla base della spina è per l’uomo. Riguarda lo stimolo, la vitalità e la conseguente coordinazione dei fuochi che s’accendono.”
Il nostro Sistema solare punta alla costellazione del Drago (Polo Nord dell’eclittica), dunque la Volontà e l’Azione del nostro Signore solare è alimentata da tale Direzione celeste, sacra al sintetico “Sistema solare di 7° Raggio” (centro della Base o della kundalini cosmica):
“Come il principio vitale «siede nel cuore», così la volontà-di-essere siede alla base della spina… Nel centro basale spirito e materia, per legge di evoluzione, si congiungono, e la vita entra in rapporto con la forma … Qui il ‘serpente divino’ subisce due trasformazioni:
a) il serpente della materia giace avvolto nelle sue spire [costellazione dell’Idra];
b) si trasforma nel serpente della saggezza [Serpentario/Ofiuco] che
c) si eleva e diventa ‘il drago di luce vivente’.” [Drago].
La spinta vitale nonché la trazione cosmica giungerebbero dunque al Sistema solare dal Drago, l’Iniziatore cosmico, la “Costellazione cosmica di Urano” (il 7º Luminare del Sistema solare, anch’Egli Signore della settima energia dell’Ordine), associata al Monte dell’iniziazione di Capricornus (Capricornus in sanscrito è Makara, il coccodrillo, il drago di terra).
Il “Drago di Luce vivente”, la kundalini che infine ascende alla Testa tramite la Coscienza illuminata, realizza in Terra il Divino Ermafrodito, l’Iniziato, fusione delle due correnti del caduceo.
Il Sole, l’Anima, deve “uccidere” o governare il Drago-Capricornus (il Padre, il Polo Nord, l’impulso vitale ed inconscio) con la luce della Coscienza (il ‘Fuoco solare’ che sgorga dal Cuore centrale Vulcano). Così la Volontà si tramuta in Saggezza.
*
In tale Data, 19 giugno, il supremo ‘Drago di Luce vivente’, focalizzato nel suo occhio ardente Eltanin, vigila e dirige dalla Sua profonda e alta dimora, eleva i Cuori al Centro dei centri attraverso la ‘sfera della coscienza’, la Terra:
L’obiettivo posto dinanzi all’umanità è quello di divenire dei Maestri di Saggezza,
unità coscienti del Corpo del Drago di Saggezza, o di Amore. [6]
[1] “A causa della precessione degli equinozi il polo celeste si sposta compiendo un giro completo in circa 25.765 anni lungo una circonferenza il cui centro si trova sul dorso del Drago. Il nodo ascendente e quello discendente (i punti equinoziali) erano visti, al tempo delle piramidi, come testa e coda del Drago: il primo era il punto in cui il Sole all’inizio della Primavera intersecava l’equatore celeste, per poi incrociarlo nuovamente all’inizio dell’Autunno nell’altro punto. Allo stesso modo l’orbita della Luna interseca il moto apparente del Sole in due punti, i suoi due nodi; l’intervallo di tempo fra il passaggio attraverso uno di questi nodi ed il suo ritorno allo stesso è chiamato, fin dai Caldei, Mese Draconico o del Drago. Un’eclissi di Sole o di Luna avvengono solo quando questi due corpi si trovano vicino ad uno dei due Nodi: la Testa del Drago o la Coda del Drago. Anticamente si diceva “il drago causa le eclissi”: infatti molti miti in tutte le culture rappresentano le eclissi con un drago che divora il Sole o la Luna.” (Da: Wikipedia)
[2] Drakon dal greco drago, serpente, deriva dalla radice indoeuropea drs, che ha il significato di collegarsi [s] al moto [r] della luce [d], vedere. (Da: F. Rendich, Dizionario Indoeuropeo, Palombi Editore, pag. 173)
In ogni linguaggio antico, la parola dragon significava (come lo è oggi in cinese long): l’essere che eccelle in intelligenza, e in greco δράκων, ‘colui che vede e vigila’.
“DRAKON (Gr.) – O Dragone. Ora considerato un “mitico” mostro perpetuato in Occidente solo su sigilli, ecc., come un grifo araldico, il Diavolo ucciso da San Giorgio, ecc. In realtà si tratta di un mostro antidiluviano estinto. Nell’antichità Babilonese ci si riferisce ad esso come ad un mostro “squamoso” e su molte gemme è connesso con Tiamat, il mare. È spesso definito “Il Dragone del Mare”. In Egitto, era la Stella del Drago (che allora indicava il Nord), l’origine del legame di quasi tutti gli dei con il Dragone. Bel e il Dragone, Apollo e Pitone, Osiride e Tifone, Sigur e Fafnir, e infine San Giorgio e il Drago, sono la stessa cosa. Erano tutti dei solari ed ovunque troviamo il Sole c’è anche il Drago, il simbolo della Saggezza, cioè Thoth-Ermete. Gli Ierofanti dell’Egitto e della Babilonia chiamavano se stessi “Figli del Dio-Serpente” e “Figli del Drago”. “Io sono un Serpente, io sono un Druido”, diceva il Druido delle Regioni Celto-Britanniche, perché il Serpente ed il Drago erano entrambi personificazioni della Saggezza, dell’Immortalità e della Rinascita. Come il serpente getta la sua vecchia pelle solo per riapparire in una nuova, così l’Ego immortale abbandona una personalità per assumerne un’altra.” (estratto da H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998)
[3] “Le sette stelle dell’Orsa Maggiore sono in complesso rapporto con quelle dell’Orsa minore e con le Pleiadi… Questo grande ternario di costellazioni è in peculiare relazione con quel Grande Essere Cui ho alluso talvolta come Colui del Quale nulla si può dire. Si può affermare soltanto che esse sono i tre aspetti della Monade, assoluta e indescrivibile, Causa ineffabile del gruppo di sette sistemi solari, uno dei quali è il nostro.” (Da: A.A.Bailey, Trattato dei Sette Raggi, vol III, Collezione Lucis, pagg. 607-8)
[4] “…nella Grande Piramide di Giza, dove il condotto meridionale della camera del re era orientato nel 2450 a. C., data della costruzione del monumento, sulla Cintura di Orione, e precisamente sulla stella più meridionale, Alnitak, mentre quello della camera della regina lo era su Sothis-Sirio. Il condotto settentrionale della camera del re era a sua volta orientato sulla stella polare, che allora era Thuban, nella costellazione del Drago. Infine il condotto settentrionale della regina lo era su Kochab (β Ursae Minoris).”
È evidente come gli Iniziati egizi fossero a conoscenza delle Fonti stellari e della loro funzione: dalle costellazioni polari del Draco e delle Orse proviene l’energia della Vita (i Sette Raggi dell’Orsa Maggiore, ‘velati’ dal Draco/Padre/Stella polare, e dall’Orsa Minore/Madre), mentre, simmetricamente, attraverso le costellazioni equatoriali Sirio/Orione/Pleiadi, poteva avvenire “il Ritorno al Cielo”, ossia il ricongiungimento della Persona (Materia, Terra) alla Monade (Spirito, Via Lattea) tramite l’Anima risorta (Coscienza, Sirio/Orione).
[5] “Il Drago è semplicemente il simbolo del Ciclo e dei ‘Figli dell’Eternità Manvantarica’, che erano discesi sulla Terra durante una certa epoca del suo periodo formativo…[È] il Drago la cui coda ‘spazzò un terzo delle stelle del cielo e le gettò sulla terra’ [versetto dall’Apocalisse]: la terza parte delle stelle del cielo, precipitate sulla Terra, sono le Monadi Divine, gli Spiriti delle Stelle in Astrologia che passeggiano intorno al nostro Globo, cioè gli Ego umani destinati a compiere l’intero Ciclo delle Incarnazioni”. (H.P.Blavatsky, Antropogenesi, Collana Cintamani, pag. 551)
[6] Da: A.A.Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, Collezione Lucis, pag. 511)
Meticolosi, Bravissimi,con fine ultimo sprono alla Saggezza.
Vi ringrazio per questo splendido ed utile lavoro.
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