Eternità

Glossario – Eternità

Etimo secondo TPS

Dal latino aeternitas, composto da aevum, eternità, epoca, età, e dal suffisso -ternus, che si applica in modo analogo, ad es., a sempiternus, eterno.  Aevum deriva dalla radice indoeuropea *I-, che esprime l’idea di andare: latino ire; sanscrito aivas, andata, viaggio (al plurale, “consuetudine”, termine che origina dall’esprimere la ritmica continuità del moto: andamento); greco aei, sempre; gotico aivas, tempo. Si esprime così l’idea del moto sempiterno.

Eternità indica il moto ritmico infinito

 

Nel Lambdoma Spazio la definizione è: L’Eternità è il ciclo infinito (3.1)


 Treccani

eternità La durata senza fine del tempo.

I Greci la intesero come infinita estensione nel tempo, che non ha avuto inizio e non avrà termine; ma già secondo Parmenide e poi secondo i neoplatonici, l’e. è piuttosto un puro presente.

Nella Sacra Scrittura l’e. spesso significa lunga durata e serie di secoli; ma attribuita a Dio esclude principio e fine e successione; e in tal senso passa in Agostino e in Boezio. Quest’ultimo distingue così l’aeternitas del nunc stans dalla sempiternitas del nunc in tempore, e dà dell’aeternitas la famosa definizione: interminabilis vitae tota simul et perfecta possessio (Consol. VI, pr. 6).

L’idea dell’e. come infinita durata e presente senza inizio e fine torna a farsi valere nella teologia medievale, che l’attribuisce solo all’ente perfetto.

Il concetto dell’e. come presente eterno è attribuito allo spirito dall’idealismo postkantiano.

 

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L ‘eternità è un concetto metafisico del tempo, che indica o un infinito trascorrere del tempo, privo sia di un limite anteriore (inizio) sia di uno posteriore (fine) oppure una condizione a-temporale, in cui cioè non esiste il trascorrere del tempo. Il termine deriva dalla locuzione latina “ex” (fuori) e da “ternum” (terno) ovvero, “fuori dalla triade del tempo: passato, presente e futuro”.

L’eternità come temporalità illimitata

Il concetto di eternità si presenta nella filosofia antica con Platone e Aristotele nella forma di una successione cronologica illimitata, in cui cioè si sussegue una sequenza ideale di intervalli di tempo in numero illimitato sia precedenti sia posteriori a un istante dato (secondo la concezione del tempo propria della fisica). Non esistendo alcuno strumento in grado di misurare un tale intervallo privo di limiti, esso si configura come congettura, e pertiene quindi al campo della metafisica.

In altro senso, tuttavia, l’eternità può caratterizzarsi come temporalità ciclica come ad esempio nel concetto di Nietzsche dell’eterno ritorno. In questo caso infatti l’attimo come intervallo cronologico minimo viene inteso anche, metafisicamente, come punto di congiunzione del tempo cronologico, caratterizzato dalla linearità del tempo, con una sussistente temporalità circolare, caratterizzata dall’eterna ripetizione dello stesso attimo.

L’eternità come atemporalità

Nella riflessione teologica di Agostino di Ippona il tempo stesso ha avuto un inizio, una concezione che è risultata in accordo con la cosmologia contemporanea. Dato che Dio pre-esiste al tempo, anzi lo crea, deve trovarsi in una condizione atemporale. Lo stesso concetto di eternità atemporale compare in Boezio e poi nella filosofia medievale con Anselmo d’Aosta, Tommaso d’Aquino, ecc. In questo senso, che ha a che fare più direttamente con la rivelazione propria di alcune religioni, la temporalità eterna propria della divinità è radicalmente altra dalla temporalità definita e limitata propria del genere umano. La storia dunque trova il suo limite, in questa concezione, nell’eternità che è destinata a porvi fine trascendendola e portando a compimento il suo senso profondo.

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