Sole-Vulcano si trova al momento nella sesta qualità di Virgo, trasmettitore delle energie del 2° e del 6° Raggio connesse all’Amore-Saggezza e alla Devozione-Idealismo.
La Sesta qualità divina tende sempre a ricongiungere ciò che si mostra separato, seminando chicchi di Verità, che rappresentano il cuore e l’intento del comunicare se dispensati, appunto, a piccole dosi adattate di volta in volta.
Il Signore del sesto Raggio è Nettuno che stimola e soccorre le varie società, ribaltando le idee superate per introdurne di nuove nelle coscienze che si assumeranno il compito di concretizzarle nella vita comunitaria.
Virgo, con il suo sesto potere, conduce gli uomini a collaborare fra loro e dispensa anche il principio della sopportazione, che agisce col tempo nella materia e, nella nostra epoca, costellata di violenza e soprusi, questo aspetto deve essere curato e preservato al fine di non bloccare l’Opera, anche perché Mercurio, reggitore exoterico di Virgo, rappresenta la necessità di custodire e nutrire il pensiero dell’uomo nell’attività quotidiana.
Come anticipato nell’articolo del 13 Marzo 2016, si prosegue con l’argomento della Comunicazione educativa per sostenere la costruzione della Forma pensiero della Nuova Educazione, all’interno di una Nuova Cultura e Civiltà.
Sicuramente non si sbaglia se si afferma che in natura esistono soltanto sistemi aperti che costituiscono un’unica struttura e l’esempio più vicino e palese è dato dal nostro corpo fisico, che ha la possibilità di rimanere in vita grazie a un incessante scambio tra le sue parti interne e un continuo rapporto con l’ambiente esterno: quindi la comunicazione è vita e la vita è comunicazione.
Il medesimo bisogno della comunicazione che riguarda il piano fisico dell’uomo si ripresenta nei piani emotivo, mentale, intuitivo ed oltre, perché, come insegna la psicologia, un sano psichismo individuale deve essere necessariamente sensibile allo psichismo collettivo più prossimo.
Anche la meccanica quantistica ha dimostrato come la verità di un qualsiasi fatto osservato racchiuda immancabilmente anche la verità dell’osservatore, quindi nel creato l’intervento e la cooperazione sono un percorso obbligato e la comunicazione, nella forma in cui noi la conosciamo, è complementare alla vita stessa.
In questo caso si vuol intendere per comunicazione qualsiasi spostamento o influenza reciproca interna o esterna all’organismo e il coinvolgimento di elementi interni ed esterni allo stesso per cui, inconsapevolmente, comunichiamo sempre e comunque in modo ripetitivo e schematico.
La modalità consapevole presuppone, invece, l’attenzione, l’osservazione, la concentrazione, la presenza, per cui dovremmo chiederci con quale di queste due modalità siamo soliti comunicare: dovremmo chiederci se, nella quotidianità, ascoltiamo e vediamo l’ambiente circostante, come parliamo o tacciamo, e forse, a quel punto, ci chiederemmo se sia più opportuno spostare la nostra attenzione sul canale della comunicazione oltre che sul suo contenuto.
Per compiere una vera comunicazione completa e potente, per portarla a un livello più alto, è fondamentale porsi come soggetti di questo processo e non come agenti, e così essa, focalizzandosi nel presente, si libera, divenendo efficace ed essenziale permettendoci di passare dall’irreale al Reale.
Per esaminare il cuore dell’educazione si deve parlare della relazione educativa come esperienza umana, come incontro che si crea nel rapporto interpersonale dei soggetti implicati: la relazione con l’educatore, genitore o insegnante, segue un percorso dinamico che apre alla possibilità di infinite relazioni.
In questo spazio di riconoscimento reciproco ciascuno non teme di aprirsi all’altro per ciò che è, uscendone arricchito, trasformato, migliorato.
Riconoscere l’altro in quanto persona significa essere responsabili nei suoi confronti, per cui se l’educatore ha veramente accolto l’educando, alimenta un rapporto di reciprocità, facilita la crescita e la maturità dell’altro, che non è un soggetto da manipolare ma una persona capace di autorealizzazione.
La famiglia svolge un ruolo indiscusso sulla formazione della personalità del soggetto poiché, dalle esperienze affettive vissute in famiglia e dai modelli educativi ricevuti, dipendono identità e socializzazione, acquisizione dei valori e modalità di interpretazione del mondo circostante.
Le trasformazioni, che hanno travolto la famiglia, hanno modificato i vecchi ruoli e soprattutto i padri sono chiamati ad una rielaborazione della genitorialità e ad esplorare le dimensioni dei sentimenti e dell’affettività.
La genitorialità richiede da parte del padre e della madre la condivisione del progetto educativo che implica corresponsabilità e coinvolgimento affettivo, un pensare e un aver cura insieme e quindi un incontrarsi con l’altro.
All’interno della famiglia la cura, che dal sé personale si sposta ai singoli componenti, garantisce alle nuove generazioni il senso profondo dell’esistenza e diviene tramite per sviluppare nuovi valori di solidarietà e comprensione.
Le incomprensioni e i conflitti possono diventare costruttivi se ben gestiti con le regole, e se ci si sforza di cogliere i bisogni inespressi dell’altro e di riconoscere i contrasti che si sono venuti a creare, senza negarli: il genitore deve proporsi come testimone del senso dell’essere.
La scuola è il contesto formativo in cui la relazione educativa si presenta in tutta la sua complessità, è una comunità educativa in cui si deve prestare attenzione non solo ai risultati ottenuti e all’efficienza, ma principalmente alla qualità delle relazioni praticando collaborazione, dialogo e rispetto reciproco.
L’educazione, se da una parte deve portare a cogliere l’idea di unità della specie umana, dall’altra non deve annientare l’idea della diversità degli individui, dei popoli e delle culture, perché la relazione educativa trova migliore espressione nelle metodologie cooperative e partecipative, in cui il ruolo del docente si configura come facilitatore e il gruppo-classe diviene soggetto di co-costruzione di conoscenze, abilità e identità individuale e di gruppo.
La caratteristica essenziale del gruppo è l’interdipendenza in vista della realizzazione di un determinato scopo e il sostegno reciproco di fronte alle diversità socioculturali e alle disabilità di vario tipo.
La battaglia contro l’ignoranza deve essere planetaria. Nessuna delle nazioni può vantarsi di avere lume sufficiente. Nessuna ha forze bastevoli per vincere da sola. La conoscenza deve essere generale e alimentata da una collaborazione perfetta. Non ci sono frontiere per i mezzi di comunicazione, e così le vie del sapere devono fiorire nel mutuo scambio delle idee.
Non si pensi che in qualche paese si sia già fatto abbastanza per l’educazione. La conoscenza è un processo così espansivo che impone il continuo rinnovamento dei metodi. E’ penoso vedere quei cervelli pietrificati che non ammettono le nuove conquiste! Chi è propenso a negare non è vero scienziato. La scienza è libera, onesta e impavida, e in un istante può modificare e spiegare i problemi dell’Universo. E’ bella, e quindi infinita. Non sopporta divieti, pregiudizi, o superstizioni. Trova il grande anche nel piccolo. (…)
(AUM § 341 – Collana Agni Yoga)