In tale Data* è propizio seminare idee, formule e forme-pensiero attorno al tema della Guarigione.
“Fin dal principio i profeti hanno prestato attenzione al suono e al colore. L’antico precetto di suonare campane è ricco di significato. Festoni e ghirlande rammentano la comprensione del potere risanatore […] Colore e suono sono per Noi l’alimento migliore.”
(Foglie del Giardino di Morya II – 108)
Continuiamo ad approfondire il tema del Colore e dei suoi effetti sui “corpi” dell’uomo attraverso alcuni stralci ricercati nei libri dell’Agni Yoga e nei libri di A.A. Bailey.
“Bisogna investigare i veri rapporti fra suono e colore.
Nello sviluppo dell’energia psichica uno stadio è detto luminoso, quando l’essere comincia ad emettere luce. Questa risonanza di luce è il grado che apre la possibilità di realizzare i mondi lontani.
Notate il verde. È la conoscenza dell’essenza. Dallo spazio si raccolgono anche altre forze, altrettanto inattese. E la manifestazione dei raggi di luce è come un ponte per il fuoco dello spazio.
Chi dà è indistruttibile come la fiamma! Chi si riempie di luce va impetuoso verso la luce!”1
Il Fuoco è intimamente connesso al suono e al colore 2. E non è senza ragione se gli squilli di tromba attirano il Fuoco dello spazio. Non per nulla certi dipinti sembrano irradiare: in essi agisce lo stesso fuoco del cuore. Pensate alle manifestazioni del fuoco non solo come reali, ma come inseparabili da voi. (Cuore, 172)
Si potrebbe domandare: a quale energia si allude, quando si parla del cuore? Certo, essa è l’Aum, l’energia psichica dei tre mondi. Studiandola si osserva che essa precipita in vario colore. Può essere rossa, viola o azzurra, ma nei pressi del cuore scolora. Il cristallo del cuore è bianco, o senza colore. Questa sua risonanza non è certo molto frequente, ma è bene cercare di conseguirla. Gli antichi consigliavano di sfiorare con le mani gli aghi dei giovani cedri, poiché il Prana ivi condensato penetra lungo le dita. Ci sono molti modi per estrarre energia psichica dal regno vegetale, ma la migliore fra tutte è quella del cuore aperto, allorché esso sa in che direzione lanciarsi. (Cuore, 14)
Molto si imprime nella coscienza con un semplice pensiero. Inoltre, lasciatevi guidare dalla natura. Il viola dei boccioli chiusi e gonfi non vi fa pensare alla rete protettiva dell’aura? Scoprirete nel suono e nel colore grandi analogie con le basi della Vita. (Mondo del fuoco vol. 1, 595)
I colori sono modulazioni della luce e, attraverso di essi, si manifestano delle entità che lavorano nelle pietre, nelle piante, negli animali e negli esseri umani. Chi si concentra sui colori, riesce a renderli vivi in se stesso: essi lo aiutano a sviluppare le virtù alle quali sono collegati e lo sostengono nei suoi sforzi. Per entrare in contatto con il mondo spirituale, dovete pensare a servirvi dei mezzi che la natura vi offre. Fra questi mezzi ci sono i colori. Prendete il blu, per esempio, che è il colore della pace e della verità. Di tanto in tanto, immergetevi in esso. Immaginate di essere circondati di raggi blu e sentite che quei raggi vi impregnano: a poco a poco sarete pervasi da un’immensa pace. In quella pace profonda, il vostro cuore e il vostro intelletto finalmente fanno silenzio, voi vi liberate delle bramosie e dei pregiudizi, e tutto vi appare più chiaro. Il Cielo viene a riflettersi nella vostra anima come sulla superficie immobile di un lago e, circondati da quella pace, voi contemplate la verità. (Omraam Mikhaël Aïvanhov – Estratto dal libro “Pensieri Quotidiani” edito da Edizioni Prosveta)
Bisogna insistere sempre sulla diversità dei fenomeni sottili, affinché l’uomo non li classifichi affrettatamente in categorie rudimentali senza prestare la debita attenzione al metodo di concentrazione individuale. E bisogna ripetere di certi fuochi del cuore, che ad alcuni appaiono viola intenso, ma ad altri violetti o lilla, molto dipendendo dalle condizioni dell’aura e del fisico. Ma sono differenze che non mutano la sostanza dei fuochi. (Cuore, 322)
La luce rosso-oro che emana dalla sostanza interiore segnala l’armatura del cuore. Mentre le zone perimetrali dell’aura da viola intenso si fanno di color rubino, l’argenteo Loto del cuore irradia lampi rosso oro quando lo spirito indossa l’ultima armatura. Si consegue così quello stato interiore che consente di partecipare alle mischie più accese senza danno e senza rischio di gravi ferite al corpo sottile. L’effetto di tale corazza del cuore apparve chiaro quando la donna guerriera affrontò gli oscuri e ne rintuzzò le minacce e vi seminò il terrore, nonostante le loro forze preponderanti. Una insidia resa futile è già una vittoria. Ma naturalmente non è facile ottenere quella luce rosso-oro, che si consegue a prezzo di gravi fatiche. (Cuore, 182)
Urusvati ha compreso che si può trasformare un uomo per mezzo di vibrazioni migliori. Si domanderà se ciò vale per tutti, e quali sono tali vibrazioni. È questione che si deve spiegare a scanso di malintesi. Sapete bene che non è lecito forzare la trasformazione di nessuno. Bisogna ch’essa sia voluta di proposito, o almeno dar prova di essere pronti a ricevere quelle vibrazioni. Bisogna inoltre intendersi sulla loro qualità. Sinora le vibrazioni sono state valutate in modo piuttosto primitivo. Si è creduto, ad esempio, che il blu fosse un colore calmante, e il rosso irritante – ma molte sono le loro sfumature. Nel campo del rosso si ha il rubino, potente terapeuta di elevate vibrazioni. Fra i blu stanno colori “spenti”, che ne trasmettono altre di basso profilo. Si sente ripetere che il verde è benefico, il giallo rozzo. Sono descrizioni molto imperfette. Esistono dei verdi irritanti e quelli tranquillanti. È poi da ricordare il suono, che agisce su ciascuno in modo individuale. La scienza futura non mancherà di scoprire come ottenere i risultati migliori. Allora chi ha familiarità con il Sovramundano ricorderà la grande varietà delle emissioni, che, seppure diverse, si raggruppano armoniosamente secondo le loro vibrazioni. Quando le osservazioni scientifiche saranno messe a punto, si svilupperà la stessa armonia anche in Terra. Ma per indagare su queste vibrazioni, gli scienziati dovranno amare questo campo. Talvolta il Pensatore esclamava: “Amate almeno qualcosa, per non essere senza la luce dell’Amore!” (Sovramundano vol. 4, 935)
Se studiate le energie sottili vi convincerete che non solo meritano la più grande attenzione le manifestazioni principali, ma che anche i piccoli filamenti di tensione hanno effetti potenti. È altrettanto inevitabile riconoscere la grande importanza dei precipitati e delle combinazioni tangibili.
Si è iniziato da poco a sperimentare sul soma dell’organismo. Pure di recente si è ripreso a considerare la rete aurica viola di protezione. Entrambe queste manifestazioni sono connesse al reame del fuoco. La prima è effetto dell’azione del fosforo. La seconda dà il potere del fuoco, che le emanazioni salubri dell’organismo traggono dallo spazio. È bene pertanto salvaguardare il fuoco del corpo, che sia di effetto potente. Le Nostre medicine curano appunto questi fuochi. Non sono i muscoli che meritano attenzione, ma l’onda infuocata dei nervi: bisogna alimentarla e ristorarla. (Agni yoga, 371)
Perfino Kundalini può essere alimentato in un certo modo con una manifestazione elettrica, e il plesso solare può essere rafforzato dalla luce azzurra. (Cuore, 339)
Il verde è la base dell’attività della natura. Fu il colore sintetico del sistema precedente ed è il fondamento di quello attualmente manifestato. La nota della natura è verde e ogni volta che l’uomo osserva il manto che avvolge la terra, è in contatto con qualche forza che giunse a compimento nel primo sistema. Il verde stimola e risana.
Il giallo armonizza, indica compiutezza e fruizione. Notate come in autunno, quando i processi della natura hanno fatto il loro corso e il ciclo è completo, il giallo si diffonde sul paesaggio, e anche quando il sole arde nel suo massimo fulgore appare il giallo delle messi. 3
Più tardi, quando vi sarà maggiore conoscenza dei colori, nella camera del morente saranno ammesse solo luci color arancione, che verranno installate con il dovuto cerimoniale una volta accertato che non vi sia più alcuna possibilità di guarigione. Il colore arancione favorisce la focalizzazione nella testa, come il rosso stimola il plesso solare e il verde ha un preciso effetto sul cuore e sulle correnti di vita.
(Guarigione esoterica, 457)
Avete letto che per comunicare con le Forze superiori gli antichi si coprivano il capo con il mantello, e che questo doveva essere di lana rossa. Avete sentito, inoltre, dell’uso di tapparsi le orecchie con cotone rosso. Sono mezzi artificiali non privi di significato, in quanto bloccavano le irradiazioni e condensavano l’energia. Ma non ricorrete a questi espedienti meccanici quando si tratta della cosa più preziosa per il futuro, cioè la comunione diretta con la Gerarchia. Il cuore soltanto, di nient’altro vestito che d’amore, lega alle Forze superiori. Il tessuto dell’amore è il più sacro di tutti. (Mondo del Fuoco vol. 2, 154)
Arancio. Per il nostro scopo questo è il colore del piano mentale, il colore che denota il bruciare; è il simbolo della fiamma e, strano a dirsi, il colore che personifica la separazione. Vi faccio però notare che in senso occulto l’arancio non è esattamente il colore da voi compreso con questo termine. L’arancio exoterico è una mescolanza di giallo e rosso; quello esoterico è un giallo più puro e il rosso vi si discerne appena. (Lettere sulla meditazione occulta – 31 agosto 1920, 216)
Altro suggerimento pratico. Se lo psichico è allo stadio evolutivo ariano e non semplicemente atlantideo, potrà trarre grande beneficio dall’uso frequente del colore giallo. Circondandosi di questo colore egli manterrà le energie affluenti nella testa, o almeno impedirà che scendano sotto il diaframma. Ciò priva il plesso solare di afflusso regolare di energia, e aiuta molto a liberarsi dal piano astrale. (Psicologia esoterica vol.2, 590)
Al Mio Raggio rispondono gli esseri che si ammantano del viola protettivo del coraggio. Dove trova la muffa della paura, il gladio del Raggio diventa una frusta! (Foglie del giardino di Morya vol. 2, 286)