Oggi Mercurio e Venere si congiungono, secondo la visione eliocentrica, nel segno di Sagittarius e propongono alle menti ed ai cuori domande sulle misure, i canoni, le regole che governano il nostro vivere quotidiano e quello dell’intero universo.
Le regole definiscono il modo in cui il proposito di ogni comunità, sia essa un gruppo umano, planetario o solare vada perseguito, e specificano altresì il procedimento ed i passi secondo i quali qualsiasi operazione o attività debba essere correttamente eseguita. A differenza delle Leggi, che sono comuni quantomeno a tutti coloro che vivono all’interno di uno stesso Sistema solare, esse dunque cambiano a seconda del contesto nel quale sono formulate.
Così il grande Gioco della Vita stabilisce Leggi cosmiche alle quali nessuno e nulla può sottrarsi e definisce le regole che da queste discendono.
“[…] Le leggi dell’universo sono semplicemente i modi d’espressione, gli impulsi vitali e il modo di esistere o agire di Colui nel quale viviamo, ci muoviamo e siamo. In ultima analisi, non c’è modo di sottrarsi a queste leggi o di negarne l’esistenza, perché siamo eternamente spinti in attività da esse, ed esse governano e dominano (dal punto di vista dell’Eterno Presente), tutto ciò che avviene nel tempo e nello spazio. […]”
“Le regole […] sono il risultato di esperienze provate e di imprese d’antica data e […] sono riconosciute da coloro per i quali esse esistono e perciò suscitano in essi una pronta risposta intuitiva. Non hanno bisogno di essere imposte, ma vengono accettate volontariamente […]” (A. A. Bailey – Trattato dei sette Raggi vol. quinto, pag. ingl. 25 – Ed. Nuova Era).
Gli uomini, seguendo il grande Modello, si dotano di leggi, regolamenti e regole, scritti e non, più o meno vincolanti, simili ma non necessariamente uguali in ogni nazione, che costituiscono l’impalcatura dell’esistenza. Anche chi non vuole seguire le regole si dà una regola.
Le arti, la matematica e la geometria hanno le loro regole, così come il linguaggio di ogni popolo; ci sono regole per ogni attività umana: per il vivere civile e per la guerra, per la vita monastica e per le associazioni di qualsiasi genere, per l’evoluzione della coscienza e per l’iniziazione, così come per ogni sport e per qualsiasi gioco. Ouspensky, nel suo libro “Frammenti di un Insegnamento sconosciuto”, diceva a tal proposito che anche Dio, se volesse giocare a briscola, dovrebbe rispettare le regole del gioco.
Se dunque, in realtà, neppure dalle leggi e regole umane si può sfuggire, queste possono però essere cambiate nel momento in cui le coscienze siano pronte ad accoglierne di nuove. Le regole infatti devono essere “riconosciute ed accettate volontariamente da coloro per i quali esse esistono”: solo così sono un supporto, uno stimolo, un fattore di crescita, altrimenti divengono un intralcio e portano decadenza.
Ci sono stati da sempre movimenti di pensiero che hanno cercato di modificare regole sociali ormai non più coerenti con l’evoluzione del sentire comune, e perpetrate soltanto per convenienza di alcuni e per abitudine di molti. Ciò ha quasi sempre provocato conflitti pesanti nelle società, pagati a duro prezzo.
Cambiare le regole del gioco infatti non è indolore perché significa, in realtà, cambiare gioco, provocando la sollevazione delle forze reazionarie.
Come sappiamo, questo è proprio il tempo in cui, anche a causa del passaggio di era, la vecchia concezione del mondo sta crollando e l’Umanità ha dunque bisogno di trovare una nuova visione e rinnovare di conseguenza modelli, modi e regole su cui fondare una nuova cultura e civiltà. Il gioco, insomma, sta cambiando sulla spinta del ciclo e l’Umanità deve assumersi la responsabilità di cavalcare le energie in arrivo, disegnando il nuovo.
Le basi del nuovo non si fondano sul vecchio ma sull’antico, sull’essenza di principi immortali che sono validi in tutte le epoche e vanno ciclicamente riscoperti e ‘restaurati’, aggiornandoli secondo il livello evolutivo generale e declinandoli in forme adatte ai tempi.
E’ in quest’ottica quindi che si può cominciare a delineare il tracciato del mondo che verrà e tale costruzione mentale può e deve essere presa in carico da coloro che hanno a cuore il futuro dell’Umanità e che sanno di essere chiamati a tale compito: in primo luogo quindi dai discepoli e dai pensatori del mondo. Occorre allora consacrarsi all’impresa.
E’ verosimile ritenere che il primo passo consista nell’orientare le coscienze per vie sottili, organizzando un’azione potente e coordinata di saturazione spaziale per immettere a livello mentale i semi di una nuova Cultura, che dovranno essere selezionati con cura e attivati nei cuori.
Sappiamo che l’era di Aquarius è portatrice di energie che inclinano alla cooperazione libera e coordinata, al potenziamento e al corretto uso della mente, al pensiero universalizzante, alla meta luminosa della Fratellanza.
Dotarci di buone carte per predisporre il nuovo gioco significa quindi, innanzi tutto, non operare più, come in passato, in quanto individui che non interagiscono consapevolmente fra loro, bensì come Gruppo dell’Umanità una. Significa inoltre pensare con grazia al futuro, allestire un piano e programmare le fasi e le battute della sua attuazione.
In tal senso possiamo dire che le pagine di questo blog, impostato sui segni del cielo ed aperto a tutti coloro che vogliono contribuire, possono considerarsi un primo tentativo in questa direzione. Fin qui si è cercato dapprima di definire le scansioni principali del lavoro che si va delineando, seguendo la legge cosmica del settenario, che organizza anche il pensiero (vedi: La Costruzione della forma pensiero), e si sono messi a fuoco alcuni Canoni e Leggi che dovranno informare particolarmente il nostro agire (vedi: I Canoni della Costruzione).
Da quest’anno, dedicato appunto alla semina dei Principi della nuova cultura, alcuni stanno inoltre già cominciando a seminare ritmicamente per via soggettiva formule precedentemente intuite relative alle principali attività umane (vedi: I Principi fondanti delle attività umane), ordinate anch’esse secondo il canone settenario e dalle quali dovranno essere tratte le regole di attuazione.
Insomma, l’opera di costruzione sta prendendo avvio ed un piccolo nucleo internazionale di uomini e donne ordinati e cooperanti si sta già candidando ad essere un primo prototipo di questa Officina del Pensiero che sogna il futuro, lo ama e cerca di incarnarlo a mano a mano che si rivela.
Altri si uniranno all’impresa, e già sono per via.
“ […] L’impeto verso il futuro deve essere tale che negli occhi che più non guardano indietro la luce non venga mai meno. Dimenticate il passato per amore dell’avvenire. Si può tanto amarlo che quest’ansia benedetta vi accompagni per sempre. Tendere al futuro equivale a tendere alla Fratellanza.” (Collana Agni Yoga – Fratellanza § 487, Ed. Nuova Era)