In questo ultimo impulso dell’ambito “Comunità/Ideali-Valori”, nell’anno 2016 dedicato all’Istituto del Cuore, poniamo un seme sintetico sorretto dalle energie della congiunzione eliocentrica di Venere e Nettuno, nel segno zodiacale di Pisces .
Il valore del Servizio è senza dubbio un caposaldo della vita comunitaria, che si struttura necessariamente intorno a uno scopo comune su cui convergere e quindi da servire attivamente. Senza coscienza del valore del Servizio non è possibile concepire una comunità, senza comprensione di questa disposizione d’animo non è possibile alcuna aggregazione armonica e funzionante.
Ma cosa intendiamo per Servizio?
L’etimologia della parola riporta all’idea di “dedicarsi a una visione”, e quindi possiamo sfrondarlo da tutti i significati penalizzanti e frustranti accumulati nel corso dei decenni, per “vederlo” e percepirlo, appunto, in un modo nuovo e gioioso che ci meraviglia, e comprenderlo è possibile solo usando l’intelligenza del Cuore.
Gli organi dei sensi sono deputati alla percezione del mondo: occhi, orecchie, mani…. Eppure sappiamo che l’intelligenza, cioè la capacità di interpretare e dare senso alle cose e alle esperienze, abbisogna di un organo ulteriore, che possa dare valore sintetizzando i significati e dotandoli di qualità: il Cuore.
Siamo abituati a pensare al cuore riferendoci all’organo fisico che batte tutta la vita, oppure come sede di sentimenti emozionali. Possiamo anche vederlo, però, come una “mente pensante”, che non razionalizza e scompone le informazioni e le conoscenze come fa il cervello, bensì unifica e percepisce la realtà e i suoi significati, per conoscenza diretta e intuitiva. Non è cosa così impossibile e rara, in tutti gli insegnamenti spirituali si invita a “conoscere tramite il Cuore”.
L’anno 5.2 – Istituto del Cuore – ben ci ha fornito gli strumenti per comprendere il Cuore così concepito, per sognare persino la precipitazione in terra di strutture e opere permeate del suo valore, e, sognandola, renderla possibile.
“Vedere con gli occhi del cuore; udire con le orecchie del cuore il fragore del mondo; penetrare il futuro con la comprensione del cuore; ricordare gli accumuli del passato mediante il cuore; così bisogna avanzare, con impeto, sulla via dell’ascesa. La capacità creativa ha in sé una potenzialità ignea, ed è intrisa del sacro fuoco del cuore. Pertanto sulla via della Gerarchia, del grande Servizio e della Comunione la sintesi è la via luminosa del cuore. Come irradiare raggi manifesti se la fiamma non è accesa nel cuore? È precisamente la qualità magnetica che è inerente al cuore. La creatività suprema è pervasa da questa grande legge. Quindi ogni vittoria, tutte le fusioni, ogni grande unificazione cosmica si conseguono tramite la fiamma del cuore.
Con quale mezzo si pongono le basi delle grandi imprese? In verità, solo con il cuore. Così gli archi di coscienza sono fusi assieme dalla sua fiamma.
Ricorderemo dunque la mirabile attrazione magnetica del cuore, che connette tutti i fenomeni. Invero, quel filo d’argento che unisce il Maestro al discepolo è il grande magnete del cuore. La loro unione afferma l’essenza di tutte le evoluzioni.” (Cuore, §1 – collana Agni Yoga, ed. Nuova Era)