‘L’uomo, creatura immortale, ha adito alle regioni sottili, e pertanto ne condivide le virtù: può condensare la Luce, diffonderla e creare cicli vitali; è un sub-creatore. Oggi limita la sua attività a programmi e progetti concreti … ma un giorno imparerà l’arte di avviare e sostenere processi mentali accurati, senza ricorrere a strumenti oggettivi, dirigendoli al Bene comune.
L’abito di “tenere la mente nella Luce” lo educa a tale funzione superiore, che non s’impara nelle università moderne, ma solo nelle grandi aule della vita solare …
Lavorare con la Luce è l’arte delle arti. Le arti umane sono illuminanti, e quanto più brillano tanto più sono autentiche e veritiere. La musica sembra fare eccezione, poiché emette suoni e non lumi, ma in realtà è la conduttrice delle arti in genere, cui dona ritmo e proporzione, numero e consonanza.
L’arte, dunque, basa sulle regole, sul suono, sul numero ed è per questo che“non si può vivere con arte senza regola”…
La vita dell’artista non deve essere diversa da quella che sono le sue opere. … La vita dell’artista, se questo è un vero artista, deve rispecchiare la sua arte …
E’ dunque necessario imparare a vivere con arte e ognuno nel proprio ambito può riflettere e pensare a tutto quello che fa nel quotidiano e dargli questo profumo superiore, in modo disciplinato eppure libero e artistico’.(1)
Pensieri questi particolarmente significativi per introdurre il tema oggi proposto: Educazione all’Arte. Ma prima di entrare in argomento, ricordiamo la Fonte celeste.
Con il faro della mente del cuore rivolto al Cielo eliocentrico, quello pertinente agli impulsi causali degli eventi, in questi giorni (1-2-3), possiamo scorgere Venere, il Luminare Guida per la scienza della Manifestazione in Terra, solcare per la seconda volta nel corrente anno (2), le acque spaziali del secondo settore di Scorpio, il Segno evidenziato dall’Insegnamento esoterico, come il principale trasmettitore per la nuova Era, del 4° Raggio: Armonia, Bellezza, Modello, Riferimenti, Arte. Le acque abissali di Scorpio portano ad affrontare le radici della vera Arte, quegli archetipi del Mondo delle Idee che causano ogni evento e forma, quell’Arte che rappresenta il nucleo infuocato di ogni meta. Questa 4a energia insegna, così, quell’Arte della Vita che con Amore ne traccia il suo percorso.
Il primo passaggio, avvenuto nei giorni 20-22.01.2016, ha dato inizio al ciclo di appuntamenti del corrente anno. Si richiama l’articolo allora pubblicato per ricordare che il colore di fondo di questo 2° anno del 5° settennio del piano planetario, è dato dal 5° Raggio, il Raggio della Scienza concreta e della forza manifestante che guida l’Opera rivolta a costruire (dal piano mentale in giù) la Nuova Cultura e Civiltà, e dal suo secondo aspetto alimentato dall’energia del 2° Raggio: Amore, Spazio, Campo, Espansione, Educazione, e, in termini armonici, questo intervallo risuona il Suono preposto a nutrire la fondazione dell’Istituto del Cuore, che con il suo Amore magnetico regge al centro e dal centro il Lavoro al servizio della Nuova Cultura e Civiltà. Ed è su questo sfondo che vengono, quindi, inserite le indicazioni ed il ritmo suggeriti dai rapporti che Venere accende nel cielo eliocentrico, quando solca la 2° qualità, sacra alla nuova Educazione, dei sette Segni indicati in Astrologia Esoterica come i principali trasmettitori per la nuova era delle sette energie.(3) Da qui derivano il ritmo e gli argomenti degli appuntamenti di questo ciclo e così anche il tema odierno: Educazione all’Arte
‘Non appena si parla di Arte il pensiero si accende, per il grande significato che il concetto ha assunto nei millenni e per il valore delle sue espressioni. Gli uomini hanno sempre amato l’Arte … Quando le Muse circolano fra loro, ne percepiscono l’energia superiore e la coltivano; quando si ritirano nei loro Cieli, si sentono orbati e spogli. I Greci, si sa, le riconobbero e nominarono. Le Muse vanno e vengono, cantano e danzano e sono ritmi viventi e tutti i popoli le onorano, quale profumo e balsamo dell’esistenza. Alcuni esperimenti sociali, antichi e moderni, pretesero di dimenticarle o le vollero domestiche e incatenate, ma fallirono e caddero nella tristezza. L’uomo non può fare a meno dell’Arte, anche se non ne ha ancora compreso a fondo la natura e la Legge. E come esaurire l’infinito? Quando tutto crolla o rovina, e più nulla resta a salvarlo dalla barbarie, l’Arte continua a testimoniare quei valori ch’egli ha voluto abbattere e denigrare. Seppure mal compresa, seppure inattiva e come estranea al mondo della fredda ragione, l’Arte lo attrae e lo guida per i suoi sentieri misteriosi. Nasce nel cuore e protegge l’uomo dalle iatture che gli procura il cervello. Ciascuno la scopre in sé quando è maturo abbastanza da saperne riconoscere i segni. È la prima e l’ultima consolazione, non reagisce agli schemi che l’intelletto vorrebbe talora fissarle, è comprensiva e vasta quanto lo Spazio. La si cerca e la si trova non solo con il pennello, o il compasso, o lo scalpello, o il flauto, ma con ogni respiro perché è inseparabile dalla Vita. Tutto ciò che l’UNO vuole e il DUE ama e il TRE progetta viene riflesso dal QUATTRO, ed è Arte. È l’Arte di vivere, la suprema fra tutte. L’uomo è chiamato a fare della sua esistenza oggettiva un’opera d’arte, nella libertà più ampia e completa. Poiché sgorga dal centro, essa coinvolge e trasforma ogni azione ed è presente e attiva in tutti gli approcci. La vera Scienza (oggi ancora ignota) non è estranea all’Arte; né lo sono la filosofia, la religione e neppure la politica o l’economia, e tanto meno l’amore, che tutto comprende e rivela … essa vibra nell’animo … da sempre la si cerca e la si invoca. Si tornerà a comprendere che proprio dall’Arte scaturiscono le vie della vera comunione pan-umana. Le sue tracce lievi e sorridenti cementeranno assieme i popoli. Si capirà che il puro principio dell’Arte è realmente potente; ma bisognerà purificare le odierne teorie estetiche da quel miscuglio di emotivo, intellettuale, incerto, corrotto e fumoso che oggi le guasta. Il lume dell’Arte è il più chiaro. Nulla meglio rivela l’imperfetto, lo scorretto, il debole, l’inesatto, il falso. L’opera d’Arte, sia essa espressa in un oggetto o pensata nel cuore, è una verità. L’Arte dunque è la grande speranza dell’unione concorde del genere umano, e fra questo e gli altri regni di natura … l’obiettivo mancato delle ideologie di ogni tipo, sarà raggiunto dall’Arte, dalle Muse segrete che abitano gli spazi e ne curano le immensità.
L’Arte dunque non può riguardare soltanto gli artisti: l’arte di vivere è di tutti … l’arte rifiuta le approvazioni o le disapprovazioni, rifiuta i commenti … Si può chiamare vero artista proprio colui che, come l’Arte, è libero e capace di dare’(4)
La Luce creativa della mente, dunque, non può che essere diretta dal cuore, che la concentra nello Spazio e la trasmette.
A tal proposito, nell’Insegnamento si legge che “Come un uomo pensa nel suo cuore, tale egli è”, e vi è un chiaro invito a meditare su tale affermazione poiché, dice il Maestro, da quel centro personale manifestato di pensiero, l’energia scenderà nel cervello fisico, per mezzo del corpo eterico. Condizionerà quindi il modo di vivere, l’espressione e l’influenza dell’uomo sul piano fisico. E come risultato del pensiero focalizzato “nel cuore”, l’occhio spirituale si apre e diventa l’agente conduttore … Ed aggiunge: Cosa s’intende qui con le parole “nel cuore?” L’anima è il cuore del sistema dell’uomo spirituale; è la sede della vita e della coscienza che animano la personalità ed è la potenza motivante in ogni incarnazione, secondo l’esperienza che condiziona l’espressione dell’uomo spirituale in ogni particolare rinascita. Negli stadi iniziali dell’esperienza, non esistono né capacità di pensare, né capacità di pensare nel cuore, cioè dai livelli della anima. Quando l’intelletto si sviluppa ed aumenta la facoltà di focalizzarsi sul piano mentale, il fatto dell’esistenza della anima diviene noto e l’obiettivo dell’attenzione cambia. Segue allora la capacità di focalizzarsi nella coscienza dell’anima, e così fondere anima e mente in modo che si produca un’unificazione e l’uomo possa allora cominciare a pensare “nel cuore”.(5)
Ed ecco perché in questo momento di passaggio verso una nuova Civiltà, il pensiero della nuova Cultura richiede l’urgente intervento di una nuova Educazione che sappia educare al Rapporto Aureo, trarre alla sintesi tra la mente e il cuore e alimentare con l’amore magnetico, ogni potenzialità creativa.
Oggi possiamo dire che, nonostante il caos evidente, siamo avviati ad una civiltà di gran lunga migliore di quanto il mondo abbia mai conosciuto e verso condizioni tali da assicurare all’uomo un’esistenza molto più felice. Ma questo è il periodo di transizione e pertanto, il più difficile. Presuppone un processo di collegamento fra il vecchio e il nuovo, quel ponte che solo l’amore, il pensiero chiaro e il senso del vero compromesso, sapranno costruire. Ed è tutto questo che manterrà aperta la porta del Futuro. E qui deve intervenire la nuova Educazione con il suo luminoso progetto finalizzato a:
1. ri-orientare la conoscenza;
2. insegnare che la vita di ciascuno è solo una piccola frazione della vita totale che palpita in tutte le forme, i regni, i pianeti, i sistemi solari.
3. rendere ciascuno creativo, e capace di tessere da sé quel filo di energia che, aggiunto ai fili della vita e della coscienza, farà dei centri della testa, del cuore e della gola una sola unità funzionante.
Requisiti questi che rappresentano le basi per la costruzione del ponte, fra:
– i vari aspetti della manifestazione;
– la personalità e l’anima;
– l’uomo e gli altri uomini;
– l’uomo come membro dell’umanità, del mondo che lo circonda, del sistema planetario e solare, cosmico.(6)
Appare chiaro che l’oggetto dell’educare risulta essere la coscienza e che, pertanto, la nuova educazione, si dovrà occupare di rapporti e interrelazioni, di sanare fratture, e quindi di restaurare l’unità. E tutti i cuori che sentono risuonare questi pensieri, sono chiamati a partecipare alla fondazione per vie sottili di quell’Istituto del Cuore, dove si può apprendere l’Arte di vivere secondo le regole armoniche dei giusti rapporti e della vera capacità creativa, foriera di nuove espressioni del Reale, quell’Arte che sarà la gloria dell’era dell’Acquario.
‘In verità, sarà presto necessario salvarsi dal caos degli elementi. Ma anche questo disastro può essere considerevolmente temperato dall’educazione del cuore … ma manca un Istituto del Cuore, perché difetta quell’educazione. … L’Istituto del Cuore sarà il Tempio della razza futura, e sarà compreso fra le Società di Cultura, perché questa è inseparabile dalla comprensione del cuore.’
‘Si vorrà sapere in che modo si possa percepire l’influsso dell’Insegnamento nel mezzo della vita di ogni giorno. Rispondete così: mediante le cose più minute, con ogni azione, con ogni contatto. Molti allievi perdono molto perché oppongono un rifiuto, nonché per le loro abitudini quotidiane.’
‘Bisogna educare il cuore. Bisogna riempire il “calice”. Bisogna vibrare fervidamente con il centro del Brahmarandra. Bisogna accendere le ali fiammanti del Mondo del Fuoco …’ (7)
Aggiungo alla approfondita riflessione di Sandra qualche considerazione sulla differenza tra estetismo, così dominante nella nostra società, e la Bellezza, il cui senso più elevato può permeare, oltre che le opere d’ arte propriamente intese, anche ogni aspetto della vita.
L’estetismo banalizza e snatura la ricerca della Bellezza; per Kierkegaard la volontà dell’esteta di vivere nell’istante e nel sensibile è illusione e fa confluire la sua vita nel nulla (Il concetto dell’angoscia). L’istante – per l’esteta – è brivido superficiale e passeggero, non pienezza e intensità; il suo animo “effettua movimenti disordinati e momentanei come una rana percorsa dalla corrente elettrica” (Le concept d’ironie).
L’esteta porta alla più alta vibrazione ogni sentimento, ogni pensiero buono o cattivo, triste o lieto ma lo fa in modo più astratto che concreto. Nulla in lui esiste realmente.
Così l’esteta, votato al piacere, si perde nel susseguirsi delle proprie sensazioni; mirando all’immediato trova il dolore o la noia: Baudelaire afferma che la sua vita oscilla tra ennui (noia) e ideal. Ricercando l’attimo che fugge e delude l’attesa, l’esteta vive spesso nel passato, coltivandone il ricordo; la memoria è per lui tristezza e rimpianto poiché il passato non è suscettibile di ripetizioni.
Ne “L’idiota”, Fedor Dostoevskij pone sulle labbra dell’ateo Ippolito, sotto forma di domanda rivolta al principe Myskin, la richiesta dell’umanità di una Bellezza salvatrice:
“E’ vero, principe, che voi diceste un giorno che il mondo lo salverà la bellezza?
Signori – gridò forte a tutti – il principe afferma che il mondo sarà salvato dalla bellezza…
Quale bellezza salverà il mondo?”.
Tendere alla realizzazione di sé come un tutto armonico è una dimensione soprattutto presente nella visione orientale del mondo. Tich Nath Hanh considera che l’utilitarismo e il pragmatismo che dilagano nella nostra società non pagano. La pratica della meditazione, invece, ci fa fermare a riflettere e, se semplicemente agiamo attimo per attimo con calma e consapevolezza, ogni istante della nostra vita può divenire contemplazione e produrre un’opera d’arte:
“Al termine di un ritiro in California un artista mi chiese: – Qual è il modo utile di guardare un fiore ai fini della mia arte? – Risposi: – Con questo atteggiamento non sarai mai in contatto con il fiore. Abbandona tutti i tuoi progetti, e resta con il fiore senza alcuna intenzione di sfruttarlo o di ricavarne qualcosa”.
(Tich Nath Hanh, La Pace è ogni passo).
Numerosi – e di ogni tempo – gli aforismi sulla Bellezza, intesa nel suo senso più alto ed eterno, di grandi Istruttori dell’Umanità :
“Con la Bellezza accendiamo splendori in ogni goccia d’acqua, trasformiamo la materia in un arcobaleno.”
(Maestro Morya)
“Nella Bellezza siamo uniti, attraverso la Bellezza preghiamo, con la Bellezza conquistiamo.” (N. Roerich)
“Quando lo spirito può trovare il suo seme e conoscere gli strati che lo circondano, allora la Bellezza del Cosmo può essere compresa.”
(N. Roerich)
“La bellezza è il dono di Dio”. (Aristotele)
“La bellezza delle cose esiste nella mente che le contempla.”(D. Hume)
“Il bello è una manifestazione di arcane leggi della natura, che senza
l’apparizione di esso ci sarebbero rimaste eternamente celate.”(Goethe)
“La bellezza non è qualcosa di astratto, ma va assieme alla bontà. Bontà di comportamento, bontà di condotta, bontà di azione.”
(J. Krishnamurti)
A tutti noi, l’auspicio che le nostre vite siano profondamente intrise di Bellezza, inscindibile da Verità e Coerenza di vita!