L’ultimo articolo di quest’anno dedicato alla Scienza vede Sole/Vulcano nel 5° settore di Sagittarius. L’energia dell’Arciere celeste sprona le coscienze umane a raggiungere quella meta verso la quale sia la mente che il cuore si sono da tempo rivolti. Non è la meta ultima ma un ulteriore “passo” che conduce il discepolo ad uno stato di maggiore libertà; la freccia, diretta dal pensiero, raggiunge con precisione il bersaglio, precedentemente definito.
Il pensiero è potere, allora chiediamoci: “Qual è la meta che oggi ci interessa illuminare e che desideriamo raggiungere nel minor tempo possibile?”
E’ indispensabile fare una scelta tra i molti nodi che vorremmo centrare con le nostre frecce, concentriamoci quindi su un’idea che si sta espandendo e che trova conferme in molte acquisizioni scientifiche.
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Si definisce “massa critica” quella soglia quantitativa oltre la quale avviene un mutamento qualitativo.
L’elemento determinante affinché una stella si “accenda” ed inizi il processo di fusione nucleare che continuerà nel tempo facendola splendere per miliardi di anni, è l’accumularsi di una certa quantità di materia in un certo volume; al disotto di tale quantità si avrà soltanto una fredda nube di gas, più o meno densa. Solo una quantità superiore a quella critica è in grado di creare la pressione e la temperatura necessarie affinché inizi il processo di fusione nucleare il quale, perdurando, coinvolgerà quantità via via maggiori di materia e contribuirà all’aumento di temperatura, due attività che determinano l’auto-sostentamento della stella stessa.
In fisica nucleare con il termine massa critica di un materiale fissile, si indica infatti la quantità di tale materiale necessaria affinché una reazione nucleare a catena possa auto-sostenersi in maniera autonoma.
Si può ipotizzare che gli avanzamenti dell’umanità siano scanditi da un susseguirsi di accumuli di coscienza e intelligenza che hanno determinato il raggiungimento di quella massa critica necessaria ad innescare un processo evolutivo. Tutti sanno che alcuni uomini, visionari o pazzi per certuni ma fondamentali per altri, hanno cambiato la vita di intere comunità o nazioni, e che i loro pensieri e scoperte hanno superato ogni confine.
Di fatto non si conosce il “numero” superato il quale avviene il mutamento qualitativo, ma determinare questo dato non è, in questo momento, indispensabile. Per lo sviluppo della società umana è importante che un numero di persone consapevoli, maggiore dell’attuale, si impegni ad aumentare il livello di coscienza dal quale opera iniziando una sorta di reazione a catena. Il fenomeno coinvolgerà altro “materiale” dimostrando l’importanza che la spiritualità riveste per la vita umana come esperienza reale e scientifica a beneficio dell’evoluzione individuale e globale. Ogni trasformazione individuale modifica lo stato del sistema e tutti coloro che si trovano all’interno dello stesso ne sono inevitabilmente coinvolti. La trasformazione personale è un’arma potentissima ed è quindi legittimo ipotizzare che la potenza aumenta se le forze si moltiplicano.
A questo proposito riprendiamo alcuni brani, liberamente estratti, dallo scritto “Sul sentiero III” di Bianca V. del quale si sono già pubblicate alcune parti:https://blog-it.theplanetarysystem.org/2015/05/01/il-pensiero-che-ordina/ e https://blog-it.theplanetarysystem.org/2014/12/06/il-sentiero-e-levoluzione/
Lo scienziato Rupert Sheldrake propone l’idea che i sistemi siano regolati, oltre che dalle leggi della fisica, da campi organizzativi invisibili che egli chiama “campi morfogenetici” (da morphé, forma e génesis , essere generati).
Afferma lo stesso Sheldrake:
“Quello di cui si occupa la mia teoria sono i sistemi naturali che si organizzano da soli, e riguarda la
causa della forma. E la causa di tutte queste forme per me sono campi che organizzano, campi che
definiscono, che io chiamo ”morfici”, dalla parola greca che significa forma”.
(R. Shaldrake, A new science of life)
I sistemi all’interno di ogni campo morfico – nella fisica, nella chimica, nella biologia, nella psicologia, e nelle scienze sociali – si dirigono irriducibilmente verso obiettivi precisi, ma al tempo stesso ogni campo non è rigido, evolve attraverso salti creativi, che, nel caso dell’uomo, possono essere nuove teorie o scoperte che fanno avanzare tutto il sistema. Man mano che questo nuovo modello si diffonde, esso si ripete sempre più spesso, riproponendosi con sempre maggiore forza e ampiezza, e diventando un “comportamento comune”.
Il veicolo attraverso il quale le informazioni vengono trasmesse da un sistema ad un altro viene definito “risonanza morfica”. Essa contiene in sé la possibilità che un’entità influisca su di un’altra simile, e che modelli di attività influiscano su altri modelli di attività successivi e analoghi.
Questi influssi passano attraverso, e dentro, lo spazio tempo. Quanto maggiore è la somiglianza tanto più potente è la risonanza morfica. La risonanza morfica è il fondamento di tutta la memoria intrinseca ai campi, a tutti i livelli di complessità. Parlando dell’uomo, questo tipo di memoria collettiva umana alla quale tutti attingiamo, è strettamente affine a quello che lo psicologo C.G. Jung chiamava ‘l’inconscio collettivo’.
Shaldrake estende poi la sua teoria a tutto l’Universo, gerarchicamente organizzato:
“Penso che tutti questi campi siano organizzati gerarchicamente. Le celle costituiscono i tessuti e i tessuti costituiscono gli organi e gli organi costituiscono il corpo….La nostra terra, Gaia, è contenuta nel sistema solare, il sistema solare nella galassia, la galassia in un ammasso di galassie, e in definitiva ogni cosa è contenuta nel cosmo. Quindi possiamo dire che il campo più primario e fondamentale della natura è il campo cosmico e giù giù i campi galattici, campi come il sole, i campi planetari, continentali, e così via scendendo lungo questa gerarchia a più livelli.”
Egli sostiene che quando un gruppo di individui inizia ad esprimere nuovi comportamenti o nuovi atteggiamenti interiori o biologici, altri individui della stessa specie li acquisiranno in breve tempo. In tal modo, intuizioni, ampliamenti di coscienza e più ampie consapevolezze si estenderebbero ad altri gruppi del “campo”.
Pertanto, secondo la teoria di Shaldrake, quanto maggiore sarà il numero di membri della società umana che eleveranno il loro livello di coscienza, tanto più facile sarà per altri effettuare il trasferimento delle energie a livelli superiori, in una specie di reazione a catena.
I cambiamenti individuali o di piccoli gruppi comporterebbe pertanto mutamenti che interesserebbero tutti i componenti del sistema.
Ogni struttura organizzata di attività, esperienza, stato mentale, stato di coscienza potrebbe trasferirsi da un individuo ad un altro, da un gruppo ad un altro per risonanza morfica.
Nel laser, quando i piccoli fasci di onde diventano coerenti, cioè entrano in fase, si ha un aumento straordinario nell’intensità della luce prodotta. Quindi un numero ridotto di elementi che agiscono coerentemente può facilmente eclissare un numero di elementi molto superiore che agisce incoerentemente. Basterebbe che il dieci per cento di unità agisse coerentemente per ottenere un effetto determinante.
Il maestro Gurdjieff aveva affermato che anche solo cento persone illuminate sarebbero sufficienti a cambiare il mondo; il raggiungimento della massa critica potrà determinare cambiamenti significativi della coscienza complessiva degli abitanti del Pianeta.
Possiamo pertanto pensare di essere diretti verso un punto di ingresso, o una massa critica di coscienza, oltre la quale l’elevazione di consapevolezza supererebbe il peso d’inerzia del modello di vita fondato sull’ego.
Al di là di quella soglia, la società potrebbe essere trasformata.
Sta a noi la responsabilità di tale passaggio.
Per quanto riguarda aspiranti e discepoli, il Maestro Tibetano, e numerosi altri Istruttori, affermano che nei nuovi tempi l’evoluzione non avverrà attraverso l’abbandono al guru ed il devozionalismo né sarà più individuale (le “ascensioni solitarie”) ma di gruppo; in tale gruppo, ognuno ha il suo “compito” specifico in base alle proprie disposizioni ed abilità; ognuno svolge la sua parte nella cordata; ognuno con il suo comportamento può accelerare o ritardare l’ascensione di tutti; il maggiore nutre il minore; i fardelli sono condivisi.
Le teorie sui “campi” accrescono pertanto la nostra responsabilità: siamo tutti cocreatori di “campi”, in cui ciascuno evolve più o meno anche per l’influsso complessivo del “campo” in cui è inserito, e che, con pensieri, azioni ed omissioni, contribuiamo a formare.
E’ difficile descrivere cosa ho provato leggendo questo articolo.
Un insieme di commozione, gioia, speranza, fiducia, senso di responsabilità.
Ognuno di questi sentimenti, merita un perchè. Quello più evidente è la gioia nel vedere espresso il campo di lavoro. Basta scorrere brevemente la nostra storia, personale, umana e planetaria, per comprendere, nonostante le molteplici difficoltà ed errori, quanto tutto sia profondamente cambiato. Quanto la vita, infatti, sia un processo continuo ed evolutivo.
La visione dell’umanità che evolve, diventa chiara. Questo, nonostante le gravi situazioni, rimbombino continuamente dai media nelle nostre menti. Anche se la sobrietà ci impone di valutare i rischi che i molteplici orrori determinano, posso riconoscere che il processo evolutivo è comunque inesorabile, continuo, glorioso.
Essere presenti su questa terra, in questo momento storico, è veramente eccezionale. In pochi decenni, se ci pensiamo, tutto è cambiato, non solo l’aspetto tecnologico, ma anche le nostre coscienze sono cambiate. E’ aumentata la cultura, la connessione tra i popoli , la libertà, e nonostante permangano molte criticità e molti egoismi, le realtà rivolte al bene comune, sono molto più evidenti.
Il secondo sentimento più evidente, è il senso di responsabilità.
In effetti, la scienza scopre, indaga, rivela, ciò che un tempo era solo appannaggio delle religioni, delle filosofie, delle scuole esoteriche.
Molte ricerche spesso confermano empiricamente molti saperi.
La responsabilità quindi di appartenere ad una società, che sempre più diventa responsiva alle leggi della natura, che aumenta la consapevolezza dell’interdipendenza, e la sensibilità nei confronti di tutti i regni della natura. Oggi una buona parte dell’umanità stà rispondendo alla necessità di trovare un senso alla propria vita.
E questo si realizza nei molteplici modi, dal comune percetto che” fare del bene fa, bene”,ad una visione più ampia del servizio.
Ognuno di noi può contribuire ad aumentare la famosa massa critica, mediante la quale, è possibile creare repentini cambiamenti evolutivi in tutti i campi della vita. Gli ideali di amore, fratellanza, comunione, giustizia, libertà diventano cosi realtà possibili.
Molti indulgono sulla paura e preoccupazione circa la condizione umana. Senza dubbio è anche necessaria la vigilanza, la consapevolezza e la prontezza per rispondere al dramma che quotidianamente si svolge sulla terra Ma ancora, riportiamo le nostre menti ed i nostri cuori a quella fede, che sa, a quella speranza che nutre, a quella volontà che ci rende capaci di una visione di un futuro glorioso