(Estratti tradotti da: The Secret Teachings of all Ages di Manly P. Hall, H. S. Crocker Company, 1928, pagg. 30-33 – articolo già pubblicato sul blog inglese)
«Le magnifiche istituzioni degli Indù, dei Caldei, e la cultura Egizia, devono essere riconosciuti come la vera fonte della sapienza greca. Questa fu modellata dall’ombra gigantesca proiettata dai santuari di Ellora, Ur e Menfi sulla sostanza di pensiero di un popolo primitivo. Talete, Pitagora e Platone nei loro viaggi filosofici contattarono molti culti lontani riportando la tradizione dell’Egitto e dell’imperscrutabile Oriente.
Da fatti indiscutibili come questi è evidente che la filosofia emersa dai Misteri religiosi dell’antichità non era separata dalla religione almeno fino a quando i Misteri cominciarono la loro decadenza. Perciò colui che volesse scandagliare le profondità del pensiero filosofico, deve familiarizzare con gl’insegnamenti di quei sacerdoti-iniziati, designati quali primi custodi della rivelazione divina.
I Misteri erano i guardiani di una conoscenza trascendente così profonda da risultare incomprensibile ai più e trasmissibili con sicurezza solo a coloro dotati di un intelletto raffinato e potente, privi di un’ambizione personale e che avevano consacrato le loro vite al servizio disinteressato dell’umanità. Sia la dignità di queste sacre istituzioni, che la validità dell’affermare di essere custodi della Saggezza Universale, sono attestate dai più illustri filosofi dell’antichità, iniziati anch’essi alle profondità della dottrina segreta e testimoni della sua efficacia.
[…] La domanda che sorge legittimamente è: Se queste antiche istituzioni mistiche furono una così importante “spina dorsale”, perché sono disponibili così poche informazioni su di esse e sugli arcani misteri che affermano di possedere?
La risposta è abbastanza semplice: I Misteri erano società segrete, che obbligavano i propri iniziati al segreto inviolabile, punendo con la morte il tradimento dei loro sacri voti. Sebbene queste scuole furono la vera ispirazione delle varie dottrine proclamate dagli antichi filosofi, la fonte di quelle dottrine non fu mai rivelata ai profani. Inoltre, con l’andar del tempo gli insegnamenti divennero così inestricabilmente legati ai nomi dei loro divulgatori che la vera e recondita fonte, i Misteri, finirono con l’essere totalmente ignorati.
Il Simbolismo è il linguaggio dei Misteri; in realtà è il linguaggio non solo del misticismo e della filosofia, ma di tutta la Natura, poiché ogni legge e potenza attiva nel modo di procedere universale si palesa alle limitate percezioni sensoriali dell’uomo per mezzo dei simboli. Ogni forma esistente nella diversificata sfera dell’essere è simbolica dell’attività divina dalla quale è prodotta. Con i simboli gli uomini hanno sempre cercato di comunicare quei pensieri che trascendono i limiti del linguaggio.
Rifiutando i dialetti concepiti dall’uomo come inadeguati e non degni a perpetuare idee divine, i Misteri scelsero il simbolismo come il metodo più ingegnoso e ideale per preservare la loro conoscenza trascendente. In una medesima forma un simbolo può sia svelare che velare, poiché al saggio il soggetto del simbolo appare ovvio, mentre rimane imperscrutabile per l’ignorante. Quindi, chi cerca di svelare la dottrina segreta dell’antichità deve cercare tale dottrina non sulle pagine aperte di libri che possono cadere nelle mani dell’indegno, ma nel luogo dove essa fu originariamente celata.
Gl’iniziati dell’antichità furono lungimiranti. Realizzarono che le nazioni vanno e vengono, gli imperi salgono e scendono, e i secoli d’oro dell’arte, della scienza e dell’idealismo sono seguiti dalle epoche buie della superstizione. Avendo nella mente soprattutto le esigenze dei posteri, gli antichi saggi arrivarono ad inconcepibili estremi pur di preservare quella conoscenza. La incisero sul fianco delle montagne e la celarono nelle misure di colossali immagini, ognuna delle quali era una meraviglia geometrica. Nascosero la loro conoscenza della chimica e della matematica all’interno di mitologie che l’incolto avrebbe perpetuato, o nelle campate e negli archi dei loro templi, che il tempo non ha completamente obliterato. Scrissero con caratteri che né il vandalismo degli uomini, né la violenza degli elementi potevano completamente cancellare.
Oggi gli uomini guardano con timore e riverenza ai possenti colossi di Memnone eretti sulle sabbie dell’Egitto, o alle strane piramidi a gradoni di Palenque. Mute testimonianze di arti perdute e scienze dell’antichità, in esse è nascosta questa saggezza che deve rimanere celata fino a quando questa razza abbia imparato a leggere il linguaggio universale: il Simbolismo.
[…] per timore che questi processi segreti cadessero in mani incolte ed essere pervertiti, il Grande Arcano fu sempre celato nel simbolo o nell’allegoria; coloro che oggi siano in grado di scoprirne la chiave perduta, possono accedere ad un tesoro di verità filosofiche, scientifiche e religiose.
[…] Vi sono tuttavia, poche menti mature nel mondo; fu così che le dottrine filosofico-religiose dei pagani furono divise per soddisfare le esigenze di questi due fondamentali gruppi dell’intelletto umano, uno filosofico, l’altro incapace di apprezzare i misteri più profondi della vita. Ai pochi capaci di discernere furono rivelati gli insegnamenti esoterici e spirituali, mentre i molti non qualificati ricevettero solo interpretazioni letterali ed essoteriche. Al fine di rendere semplice le grandi verità della Natura e gli astratti principi delle sue leggi, le forze vitali dell’universo furono personificate, divenendo le divinità dell’antica mitologia. Mentre le moltitudini dalla mente semplice portavano offerte a Priapo e Pan (divinità rappresentanti le energie della procreazione), i saggi riconoscevano in queste statue di marmo solo concrezioni simboliche di grandi verità astratte.
In tutte le antiche città del mondo vi erano templi per il culto pubblico e per donare offerte. In ogni comunità erano anche presenti filosofi e mistici, profondamente versati nelle leggi di Natura. Questi individui erano soliti unirsi formando esclusive scuole filosofiche e religiose. Il più importante di questi gruppi fu conosciuto come i Misteri. Molte delle grandi menti dell’antichità furono iniziate in queste fratellanze segrete, con strani e misteriosi riti, alcuni dei quali erano estremamente crudeli. Alexandere Wilder definisce i Misteri come “drammi sacri eseguiti in periodi definiti. I più celebri erano quelli di Iside, Sabazio, Cibele ed Eleusi”. Dopo essere stati accettati, gli iniziati venivano istruiti nella sapienza segreta custodita per secoli. Platone, iniziato di uno di questi ordini sacri, fu duramente criticato perché nei suoi scritti rivelò al pubblico molti dei principi filosofici segreti dei Misteri.
Ogni nazione pagana aveva (ed ha) non solo la propria religione di stato, ma un’altra alla quale erano ammessi quei filosofi eletti che ne avevano guadagnato l’ingresso. Molti di questi antichi culti sono scomparsi dalla terra senza rivelare i loro segreti, ma alcuni sono sopravvissuti alla prova dei secoli conservando i loro misteriosi simboli. Gran parte della ritualità massonica è basata sulle prove a cui erano assogettati i candidati da parte degli antichi ierofanti, prima che le chiavi della saggezza potessero essere loro affidate.
[…] “Sembra che tutta la perfezione della civiltà, del progresso fatto nella filosofia, nella scienza, nell’arte dagli antichi, sia dovuto a quelle istituzioni che, sotto il velo del mistero, cercarono d’illustrare le verità sublimi della religione, della morale e della virtù imprimendole nei cuori dei loro discepoli.
Il loro scopo primario era d’insegnare la dottrina di un Dio unico, la resurrezione dell’uomo alla vita eterna, la dignità dell’anima umana, e di condurre gl’individui a scorgere il segno della divinità nella bellezza, nella magnificenza e nello splendore dell’universo.”
Con il declino della virtù, che ha preceduto la distruzione di ogni nazione nella storia, i Misteri vennero corrotti. La stregoneria prese il posto della magia divina. Vennero introdotte pratiche indescrivibili (come i Baccanali), e la perversione regnò suprema; nessuna istituzione può essere migliore dei membri che la compongono. Disperata fu l’azione di coloro che cercarono di preservare le dottrine segrete dall’oblio. In qualche caso vi riuscirono, ma il più delle volte l’arcano fu perso e solo il guscio vuoto dei Misteri rimase.
(Thomas Taylor ha scritto: “L’uomo è naturalmente un animale religioso.” Dai primi albori della sua coscienza, l’uomo ha adorato e venerato cose come simboli dell’invisibile, onnipresente e indescrivibile Cosa, riguardo alla quale non avrebbe potuto scoprire nulla.
[…] Gli ideali del cristianesimo primitivo si basavano sugli elevati standard morali dei Misteri pagani, e i primi cristiani che s’incontravano nel sottosuolo di Roma usavano come luogo di culto i templi sotterranei di Mitra, culto dal quale molto è stato preso in prestito dal clericalismo della chiesa moderna.)
Gli antichi filosofi credevano che nessun uomo avrebbe potuto vivere in modo intelligente se privo di una fondamentale conoscenza della Natura e delle sue leggi.
Prima che l’uomo possa obbedire deve capire, e i Misteri furono dedicati ad istruire l’uomo circa l’opera delle leggi divine nella sfera terrestre. Pochi degli antichi culti in realtà adoravano divinità antropomorfiche, sebbene il loro simbolismo potrebbe indurre a credere che lo facessero. Erano moralistici piuttosto che ecclesiastici; filosofici piuttosto che teologici. Hanno insegnato all’uomo ad usare le sue facoltà in modo più intelligente, ad essere paziente di fronte alle avversità, ad essere coraggioso nei confronti del pericolo, ad essere integro in mezzo alle tentazioni, e soprattutto, a traguardare una vita degna come il sacrificio più gradito a Dio, ed il proprio corpo come un altare sacro alla divinità.
Il culto del sole ha svolto un ruolo importante in quasi tutti i primi Misteri pagani. Questo indica la loro probabile origine atlantidea, dal momento che i popoli dell’Atlantide erano adoratori del sole. La divinità solare era solitamente personificata da un bellissimo giovane, con lunghi capelli d’oro a simbolizzare i raggi del sole. Questo Dio Sole d’oro veniva ucciso da ruffiani malvagi, che personificavano il principio del male dell’universo. Per mezzo di certi rituali e cerimonie, simboliche di purificazione e rigenerazione, questo meraviglioso Dio del Bene era riportato in vita ed diventava il Salvatore del Suo popolo.
I processi segreti per mezzo dei quali Egli è risorto simbolizzano quegl’insegnamenti attraverso i quali l’uomo è in grado di governare la propria natura inferiore, dominando i suoi appetiti, e dando espressione alla propria controparte superiore. I Misteri sono stati organizzati al fine di assistere la creatura umana che lotti per risvegliare i propri poteri spirituali, i quali, circondati dal cerchio di fuoco della lussuria e della degenerazione, giacciono dormienti nella sua anima. In altre parole, all’uomo è stato offerto un modo attraverso il quale avrebbe potuto riguadagnare il proprio patrimonio perduto. (Vedi Sigfrido di Wagner).
Nel mondo antico, quasi tutte le società segrete erano filosofiche e religiose. Nei secoli del Medioevo, esse erano prevalentemente religiose e politiche, sebbene alcune scuole filosofiche rimasero. Nei tempi moderni, le società segrete, nei paesi occidentali, sono soprattutto politiche o fraterne, sebbene in alcune di esse, come nella Massoneria (a seconda della vera morale dei suoi membri e logge), gli antichi principi filosofici e religiosi ancora sopravvivono.
Lo spazio disponibile non consente una dettagliata discussione sulle scuole segrete. C’erano letteralmente decine di questi antichi culti, con filiali in ogni parte del mondo da Oriente ad Occidente. Alcune, come quelle di Pitagora e degli Ermetici, mostrano una decisa impronta orientale, mentre i Rosacroce, secondo i loro proclami, acquisirono molta della loro saggezza dai mistici Arabi. Anche se le scuole misteriche sono di solito associate con la civilizzazione, vi sono delle prove che popoli della preistoria meno civilizzati ne avevano conoscenza. Nativi di lontane isole hanno rituali mistici e pratiche segrete, seppur primitivi e nelle forme più basse di ferocia, che contengono una sfumatura massonica decisa.»