Il ventitreesimo allineamento significativo focalizzato dal Sole è con le Stelle Agena e Rigil Kentaurus, rispettivamente β e α della costellazione del Centauro, il saggio Chirone cosmico, il maestro di Saggezza, chiamato nei testi esoterici il buon pensiero.(1)
Tra il 15 e il 22 novembre il tragitto fulgente del Sole, intercettando sul piano di commensura eclittico tali Fuochi stellari, è allineato alle puntatrici dell’emisfero Sud, Centri focali che dal sentiero radioso della Via Lattea svelano “la via della Croce” (il mistero della Materia) e riconducono alla Meta, all’Unità cosmica.(2)
La saggezza che trasforma la forza brutale e primordiale della Natura in energie utili e benefiche, in frecce o direzioni di Bene, sembra essere il valore profondo di tale costellazione: il Desiderio ‘irrefrenabile’, se ben diretto dalla Volontà dello spirito, fa insorgere la Saggezza dalla materia ed è la via del Ritorno allo Spirito, all’Uno.
Dalle Stelle del Centauro s’irradia il Mistero della Saggezza
[…] La saggezza è un principio cosmico e una potenza divina. Il Buddha personificò questa saggezza. Ma l’amore fu rivelato al mondo tramite Cristo ed Egli, con la Sua opera, tramutò l’emozione in Amore.
[…] L’iniziazione è la rivelazione dell’Amore, secondo grande aspetto della divinità, che si esprime in Saggezza. Questa espressione ha trovato la sua pienezza nella vita di Cristo. Egli ci rivelò la natura dell’amore essenziale e quindi ci ingiunse di amare. (Da: A. A. Bailey, Da Betlemme al Calvario, Collezione Lucis, pagg. 14 e 26).
Il Buddha incarnò in Sé la qualità della saggezza: manifestò la Luce e insegnò la via della luce, per cui divenne “l’Illuminato”. La luce, la saggezza e la ragione, come attributi divini, ma anche umani, furono concentrati in Lui, che chiamò al Sentiero dell’Illuminazione, di cui sono aspetti la saggezza, la percezione mentale e l’intuizione.
Poi venne un altro grande: il Cristo, Che incarnò un principio divino ancora più elevato della mente: l’Amore, e nello stesso tempo contenne in Sé tutta la luce del Buddha. (Da: A. A. Bailey, I problemi dell’umanità, Collezione Lucis, pag. 151).
[…] L’intelligenza superiore è saggezza, ed è il frutto di molti anni di accumulazioni. Si può possedere un intelletto brillante e allo stesso tempo essere privi della grande sintesi, che fa percepire la vera natura delle cose. Spesso gli specialisti sono intellettualmente brillanti, ma rivelano una totale assenza di sintesi. Nessuna spiegazione può aiutarli, perché niente si accumula tanto lentamente quanto la sintesi.
Perché fu scelta l’immagine di un serpente come simbolo della saggezza? Una delle molte spiegazioni di questo emblema è che il serpente tiene sempre la testa sollevata e si muove in linea retta, solo il suo corpo si incurva adattandosi agli ostacoli che incontra. Dunque diventiamo saggi come i serpenti. Seguendo il nostro obiettivo, scegliamo il sentiero migliore. (Da: H.Roerich, Lettere vol.I, pagg. 256 e 261).
— L’intelletto non è saggezza. La conoscenza diretta, sì. L’intelletto è raziocinio. La saggezza decide, in quanto la scelta è già matura. L’intelletto è la soglia della saggezza, e quando è acuto penetra nella sfera della sintesi. La ragione e una mente specializzata sono gli angoli della casa futura. L’uomo che ha una mente siffatta si prepara un brillante avvenire, ma tornerà a incarnarsi finché essa non avrà perso la rigidezza. Quando l’intelletto smarrisce lo specialismo, è già saggio. Ogni specialità è disegnata per le condizioni della vita terrena. La sintesi dello spirito apre tutte le sfere. La tensione spirituale accumula l’energia psichica dello spazio, e conduce in qualsiasi dominio del piano astrale. (Da: Agni Yoga, §508, Agni Yoga).
La saggezza è il frutto dell’Aula della Saggezza. È in rapporto con lo sviluppo della vita entro la forma, col progresso che lo spirito compie mediante i veicoli o corpi sempre mutevoli e con le espansioni di coscienza che si succedono di vita in vita. Si riferisce all’aspetto vita dell’evoluzione. Poiché la saggezza riguarda l’essenza delle cose e non le cose stesse, è l’apprendimento intuitivo della verità, indipendentemente dalla facoltà di ragionamento; è l’innata percezione che può distinguere tra vero e falso, tra reale ed irreale. Ed è più di questo, poiché anche la crescente capacità del Pensatore di penetrare sempre più nella mente del Logos, di comprendere la vera essenza del grande scenario dell’universo, di vederne lo scopo e armonizzarsi sempre maggiormente con quanto è superiore. […] la saggezza è la realizzazione del “Regno di Dio in noi” e la conoscenza del “Regno di Dio fuori di noi”, nel sistema solare. Possiamo anche dire che è la graduale fusione del sentiero del mistico con quello dell’occultista: l’erigere il tempio della saggezza sulle basi della conoscenza.
La saggezza è la scienza dello spirito, come la conoscenza lo è della materia. La conoscenza è separativa ed oggettiva, mentre la saggezza è sintetica e soggettiva. La conoscenza divide, la saggezza unifica. Cosa s’intende allora per comprensione?
La comprensione può essere definita la facoltà del Pensatore nel Tempo di avvalersi della conoscenza quale base per la saggezza, ciò che gli consente di adattare gli aspetti della forma alla vita dello spirito, di afferrare i lampi d’ispirazione che gli giungono dall’Aula della Saggezza e collegarli ai fatti pertinenti all’Aula dell’Apprendimento. Questo concetto può essere espresso anche nel modo seguente:
La saggezza si riferisce all’unico sé, la conoscenza al non sé, mentre la comprensione è il punto di vista dell’Ego, o Pensatore, o il rapporto fra i due.
Nell’Aula dell’Ignoranza predomina la forma, l’aspetto materiale delle cose. In essa l’uomo è polarizzato nella personalità o sé inferiore. Nell’Aula dell’Apprendimento il sé superiore o Ego cerca di dominare la forma fino a che, per gradi si stabilisce un punto d’equilibrio in cui l’uomo non è interamente dominato né dalla forma né dall’Ego. In seguito l’Ego si afferma sempre più fino a che nell’Aula della Saggezza, impera sui tre mondi inferiori e l’innata divinità dell’uomo assume crescente dominio. (Da: A. A. Bailey, Iniziazione umana e solare, Collezione Lucis, pagg.11-12).
[…] Terminiamo con una leggenda: Guardiamo le stelle. Si dice che da quella chiamata Tushita fu versato il vaso della Saggezza, e che le gocce di quel liquido miracoloso stillarono luminose nello spazio. Ma il Maestro disse: ‘Quelle che brillano così, sono le frecce del pensiero, che perfora la sostanza radiante e crea i mondi’. O Pensiero creativo, adorna instancabile lo spazio con i tuoi fiori di Luce! (Da: Agni Yoga, §122, Agni Yoga).
“La saggezza del Signore è la potenza dei mondi lontani”.
(Da: Infinito I,§2, Agni Yoga).
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