È ora il tempo della seconda quadratura eliocentrica, dopo la congiunzione il 24 giugno scorso, tra i Pianeti Venere ed Urano nei Segni di Cancer e di Aries: occorre raccordare da una parte una matrice feconda di nuovi Cicli (Venere-Cancer) e dall’altra l’irrompere straordinario del nuovo Impulso rivoluzionario (Urano-Aries). Solo la Costruzione secondo proporzione aurea può realizzare il “moto ritmico del Fuoco” ed arginare lo scompiglio causato dalle molteplici interpretazioni e necessità: ampliare la mente attraverso i processi analogici, approfondirla attraverso la tenerezza, accenderla nutrendola con ‘virtute e conoscenza’. Tutto ciò è costruire in modo aureo. E costruire è come combattere: pensare come precipitare in Terra lo splendore del Vero, la Bellezza delle grandi Idee cosmiche, può vincere o sostituire degnamente il vecchio e l’indistinto con i germi freschi ed innovatori del Bene, di ciò che è ‘migliore’, verso un cammino evolutivo, cosciente, verso una nuova Cultura e Civiltà panumane.
Dopo le riflessioni sul “Leggere il Libro della Vita” dello scorso articolo che portavano a comprendere la “prima legge del ciclo”, ecco un ulteriore sorso di acqua fresca sul senso profondo del Giorno:
“IL CONTENUTO DEL GIORNO (1)
Si è riconosciuto che il Giorno è la misura minima del ciclo solare, e che la sua frequenza varia con il pianeta, così mostrando la flessibilità dell’unica Legge. Ciò significa che il Giorno è la misura minima della Storia, intesa nel suo senso più completo.
La Storia invero è il contenuto del Giorno. Pertanto la conoscenza profonda di quell’entità che viene chiamata Giorno (nota a tutti i popoli, civili e barbari, antichi e moderni) è indispensabile per capire le leggi dei mutamenti, ovvero ciò che regola, dispone, produce e precipita gli eventi a qualsiasi livello.
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Gli uomini (terrestri) sono creature ancora incapaci di assecondare la Storia, e semplicemente la subiscono. Credono di aver diretto o provocato eventi, fatti, situazioni, ma in realtà ne hanno solo modificato gli elementi superficiali, senza con questo variarne le correnti profonde. Sono come i naviganti soggetti alle furie del mare, di cui non percepiscono la calma abissale.
Questa concezione è molto lontana dal pensiero storico attuale, e per altro verso può sembrare fatalistica, o deterministica. Si limita invece a constatare lo stato delle cose; l’umanità quando sarà più umana, saprà dirigere e favorire la corrente evolutiva.
Certamente non sarà mai possibile modificare i ritmi dei giorni, ma perché non pensare che sia possibile, giusto e benefico capirli, e persino prevederli? Perché negare che il pianeta è guidato dal suo Signore, a uno scopo, il quale certo tiene conto dell’uomo e del suo bene?
Quel signore viene chiamato in Oriente “l’Antico dei giorni”, un Nome illuminante.
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La via maestra da seguire per comprendere la legge dei giorni è l’educazione della coscienza, che è possibile migliorare all’infinito. E il seguirsi dei giorni mira anche a questo scopo, qualunque sia l’opinione variabile umana. Si può dire che la Storia, cioè l’insieme dei contenuti dei giorni, prepara (fra l’altro) l’uomo alla dignità superiore di colui che asseconda la Storia.
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Il giorno è un’unità ritmica, lo si è detto e ripetuto, ma è un’unità complessa. E’ anche l’unità o la misura del progresso, o dell’avanzamento nell’esecuzione del programma generale planetario e solare. Aiutato dall’insegnamento pratico dei giorni l’uomo si fa gradualmente padrone dei suoi giorni.
Ora non è tale, come tutti riconoscono. Non è detto però che lo stato dell’arte non cambi, e certo la Storia è “maestra di vita”.
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E’ lecita a questo punto un’affermazione insolita: il Giorno è ciò che precipita il futuro nel passato. E’ un modo di dire che rivela la sua capacità riflettente: guarda le cose dell’avvenire e le imita, disponendole secondo le circostanze ambientali, le quali deformano la visione ma la rendono pratica e operativa. Così trascina ogni processo al suo compimento, e rinnova la sua azione sino al successo finale. Quando i giorni di un pianeta fossero fedeli immagini dell’avvenire la fase evolutiva sarebbe ultimata con successo.
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Quanto appena scritto giustifica la necessità sia del ripetersi che del differire dei giorni. Il loro ritmo resta invariato, ma le qualità degli eventi, ovvero le singole battute della Storia, mutano e sono sempre diverse. Il grande Muratore erige la sua struttura con pietre di eguale forma ma di vario aspetto. Le decora ad una ad una con disegni cangianti, e l’insieme ne racconta la storia.
Ora si può dire che il Giorno è intelligente. E’ il prodotto ciclico di un’Intelligenza sublime, cosmica, e non può che manifestare la sua origine. Certo è un’intelligenza superiore, indifferente, sublime, sovrumana, e per questo imparziale e giusta. Una “comprensione” lega assieme i Giorni dei vari pianeti e del Sole: è bene pensare che il grandioso Tempio splende per l’intelligente coscienza unitaria di tutte le sue pietre.
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Per adeguare la pratica alla teoria, e capire meglio l’argomento, si consideri che queste pagine si vanno scrivendo in questo giorno, per un giorno futuro. Non sono dedicate agli uomini di oggi, ma a quelli di domani. Sono rivolte a tutti, ma non sono per il presente. Da questo luogo un pensiero si protende e si offre alle generazioni che verranno e ancora non sono. E questo atteggiamento è tipico dell’intelligenza del Giorno, che bada a preparare il futuro, per essenza e natura.
Quando molti uomini vivranno così protesi a servire “coloro che verranno”, il flusso misterioso della Storia, la catena dei giorni e il grande Piano saranno più accessibili alla comprensione generale.
Questo è un modo praticabile per innescare un “reazione a catena” negli inviluppi delle coscienze, tale da sprigionare grandi energie ivi sepolte, non utilizzate, che sono patrimonio comune.”
(1) Dal “DIARIO 1996”, scritti inediti di E. Savoini, 19 marzo.