Oggi risuona nel sistema solare la terza congiunzione annuale tra Mercurio e Nettuno: avevamo celebrato la prima esplorando, sulla base dell’etimo, l’idea di sacralità, intesa quale rispondenza della Terra al Cielo, e la seconda rilevando il potere creativo riconosciuto alla Parola dalle Tradizioni.
Per tradurre queste conoscenze nel nostro quotidiano, oggi ci domandiamo: come possiamo noi davvero esercitare questo potere creativo del suono? Sulle ali di questa domanda, la mente vola immediata al concetto di responsabilità: l’etimo di questa parola, come già scoprimmo, lungi dall’ispirare pesantezza, esprime l’idea gioiosa del canto che accompagnava le sacre libazioni. Di nuovo ritorna la suggestione del suono e del sacro.
Come adempiere alla nostra responsabilità di uomini? In altri termini, come possiamo dunque esprimere con gioia il nostro Suono?
Abbiamo la consapevolezza che è necessario, innanzitutto, porci in ascolto del Suono o Voce interiore. E’ esperienza comune sentirla fin dalla più tenera infanzia, ma non è facile udirla, perché è più un sussurro che un grido, e talora si perde nel frastuono del quotidiano. Socrate la chiamava il suo daimon: […] c’è dentro di me non so che spirito divino e demoniaco; quello appunto di cui anche Meleto, scherzandoci sopra, scrisse nell’atto di accusa. Ed è come una voce che io ho dentro sin da fanciullo; […]. (Platone, Apologia di Socrate, 31d).
Domandiamo alla linguistica un riferimento di base: esaminiamo proprio l’etimo di “suono”. Deriva dal latino sonus, dalla radice indoeuropea *SVAN-, che esprime l’idea di suonare: si vedano ad es. il sanscrito svana, o l’inglese sound, suono. Franco Rendich approfondisce ulteriormente l’analisi, e propone che nella radice svan si riconoscano le componenti su e an, che esprimerebbero l’idea di “respirare [an] bene [su]”, dando origine ai termini “suonare, cantare”. In particolare l’elemento su indicherebbe l’idea di un legame intenso, celeste e umano, mentre an esprimerebbe il Principio o Soffio vitale, espresso anche ad es. dalla parola anima; (Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee, Roma 2010, Palombi Editore, pp. 197, 466, 494).
La parola “suono” contiene dunque l’idea di anima!
In alcuni Insegnamenti l’anima o psiche, a livello umano, viene definita “angelo solare”, con qualche affinità con la tradizione cristiana che indica nella presenza angelica una guida e un messaggero della volontà divina. L’etimo del latino angelus deriva dalla radice *AG-/*AÑG-, che esprime l’idea del moto tortuoso della fiamma, la stessa di Agni, il Dio del fuoco: il sanscrito añgiras, sacerdote del fuoco, e il greco aggelos, messaggero, hanno l’identica radice. Colma di meraviglia che anche il termine “vangelo”, dal latino tardo evangelium, derivato dal greco cristiano euaggélion, “buona novella”, sia composto da eu-, bene, (che è la forma greca dell’elemento indoeuropeo [su] sopra descritto) e da àggelos, messaggero, e custodisca nell’etimo l’immagine/suono della fiamma guizzante, il bagliore del lampo (F. Rendich, op. cit. p. 63).
Gli insegnamenti tradizionali sempre ci indicano per la costituzione dell’uomo – e di ogni cosa esistente, a livelli diversi – una triade di elementi, denominati in modo vario ma con rapporto analogo: Spirito – Anima – Corpo; Vita – Coscienza – Forma; Spirito – Individualità – Sé personale; Monade – Ego – Personalità. Un istante di riflessione ci porta a scoprire che anche quest’ultimo termine contiene in sé l’idea del suono, poiché letteralmente significa “che risuona attraverso”. Attraverso alcuni passaggi, deriva dal latino persona, composto dalla preposizione per, attraverso, e dal verbo sonare, esaminato sopra. Per i Latini indicava in primo luogo la maschera teatrale che aveva la funzione di amplificare parole, toni e caratteristiche del personaggio, secondariamente il personaggio stesso , e da ultimo la persona nel senso odierno.
In ogni caso, questa riflessione ci conduce a sentire in modo immediato la funzione della personalità quale strumento del suono/anima.
Solo due parole sull’etimo di Spirito: dal latino spiritus, soffio/principio vitale, derivato dal verbo spirare, dalla radice indoeuropea *SPA-/*SPU-, che esprime l’ idea di soffiare. Basti qui notare, come base per futuri approfondimenti, che il suono s esprime l’idea dell’unione, e p quella della purificazione, per cui ad es. il greco pyr, fuoco, è l’elemento purificatore per eccellenza (Franco Rendich, op. cit., pp. 242, 421).
Proponiamo una conclusione sintetica: l’etimo di “suono” ci indica in modo inequivocabile un Principio animico e spirituale di cui la “personalità” è lo strumento, atto ad amplificarne le vibrazioni ignee e sonore.
Ci dà forza pensare che, ponendoci con fiducia in ascolto del Suono interiore, affinando le nostre capacità ricettive, a livello singolo possiamo essere ispirati ad emettere pensieri vibranti, ignei e creativi. Nel momento in cui operiamo in gruppo, abbiamo l’opportunità di potenziare l’energia del Suono, esprimendolo in modo ordinato, ritmico e costante. Aderendo al Modello armonico rappresentativo dello Spazio sonoro, a livello di gruppo ordinato secondo il Modello sonoro qui presentato in altre pagine, siamo indirizzati ad assumerci la responsabilità gioiosa di incarnare ed emettere un determinato Suono nell’ambito di un progetto concordemente costruito, volto a far nascere una nuova Cultura e una nuova civiltà: questa sonante struttura armonica è in grado, come abbiamo considerato insieme, di esprimere in modo potente i valori universali dell’anima, conferendo sacralità e gioia al lavoro comune.
“Il massimo di potenza creatrice si consegue quando il suono irradia e il colore suona. Allora le sfere vibrano in una armonia superiore. Questo Sacramento mostrerà il Principio supremo.” Così si legge su “Infinito 1, § 83 Collana Agni Yoga”
Marilù
Grazie Grazia :-).
Il confronto tra gli ‘Spiriti’ Mercurio e Nettuno mi ricorda quello tra Suono e Silenzio, tra Rivelazione e Mistero (come ci hai detto, Mistero viene dalla radice ‘mu’, restare muti, in silenzio, poiché non esprimibile a parole) .
Allora pare che la Persona/Pianeta di Mercurio spiri, canti o porti messaggi a tutti i Luminari e le creature con il suo moto veloce attorno al Direttore dell’Orchestra solare (ca. 3 mesi terrestri), mentre il ‘corpo’ di Nettuno mantiene un tono di fondo generale o vibrazione silente con il suo procedere lento o profondo (ca. 164-168 anni). Il primo accorda ed armonizza i diversi Strumenti planetari, il secondo li sostiene unitariamente con la sua presenza ‘grave’ o di sottofondo.
“E’ il Mistero che mantiene il mondo: non c’è un limite all’Infinito.” (AUM 148, collana Agni Yoga), così come il Silenzio mantiene e magnifica ogni Suono.