Allineamenti Uomo-Sole-Cosmo 12° – 13 giugno: Capella (Auriga)

Auriga-ToroIl  dodicesimo allineamento significativo focalizzato dal Sole, ora in volo per la visione terrestre tra le stelle del Conquistatore del Cielo Orione, è con la splendida Capella dell’Auriga, costellazione pentagonale che corrisponde alla segnatura del Conduttore del Carro del Sole.(1)

In tale Giorno, 13 giugno, lungo il meridiano o piano verticale dell’Eclittica, scorre dunque l’energia di Capella, vettore di retta avanzata, ossia di crescita (nei miti Capella è la capra Amaltea che allatta Giove) e di abbondanza (ha per simbolo la cornucopia) e, congiuntamente sullo stesso meridiano, impelle l’ardore impetuoso di Bellatrix (γ Orionis), l’amazzone guerriera dell’Orione: la forza che giunge dalla Via Lattea, sulla quale troneggia l’Auriga, muove “il sole e l’altre stelle”, e così i nostri cuori, alla Bellezza radiante della Vita cosmica.

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“Il Respiro cosmico della Madre del Mondo pervade ogni cosa. In verità, tutto ne è impregnato: dai granelli infinitesimi di polvere alle grandiosità immensurabili, la vita muove e respira di quel Soffio. Perché dunque non conoscere il potere che muove l’Universo! Perché non meditare sull’essenza dell’Essere! Scandagliate il ritmo dell’energia cosmica, e capite quello evolutivo. Inalterabile in essenza è l’evoluzione, e la si misura dalle manifestazioni dell’Infinito.

Voi che paventate una fine, esponete la faccia ai raggi della Madre del Mondo e stabilitevi nella comprensione dell’evoluzione. Dalle Montagne si trasmette senza limiti. I mondi lontani sono garanzie perenni. Inesauribili sono i tesori naturali delle sfere visibili e invisibili.

Voi che paventate una fine, rivolgetevi alle quattro direzioni spaziali, dicendo: ‘Realizziamo l’Infinito!’. Le vette e i recessi della Terra sono le vostre fonti, e le loro correnti sono illimitate. Se solo gli uomini sapessero raccogliere le correnti eterne dell’Infinito, in verità, avrebbero compreso il laboratorio della vita.

L’Era del Fuoco si avvicina. Siate così saggi e coraggiosi da accettarla. Il serpente che si afferra la coda simboleggia il cerchio e i processi evolutivi. La spirale si applica invece al sentiero dell’ascesa. Voi che paventate una fine, siate saldi nel potere della spirale di Luce e del Fuoco spaziale. Diciamo: ‘Come mirabilmente respira il Cosmo!'”. (Estratto da: Infinito I, § 10, Collana Agni Yoga).

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“Il mondo delle forme è illimitato e l’immaginazione e la ricettività ben sviluppate possono aggiungere molteplici espressioni all’Essere. Se si accetta l’idea di un arco di ascesa completa attraverso tutte le direzioni dello Spazio, si giunge a capire i mondi lontani. Perché non arricchire la vita riconoscendo in coscienza che, oltre la dimora terrena, lo spirito ha cose preziose da conquistare? Chi nega l’esistenza di quei mondi si priva della sua propria ricchezza. Perché non accettare l’idea che i mondi sono inseriti in una catena che va dalla concezione all’evoluzione senza fine? Il creato, che si sviluppa in un arco ascendente, procede nello stesso modo del Fuoco cosmico. Perché limitare il Cosmo alla sola Terra, perché credere che esso riserbi solo quest’unico rifugio all’uomo? Eleviamoci sull’arco ascendente, collaborando con i mondi lontani. Lo spirito sa che la facoltà creativa deve essere perfezionata, se si vogliono frutti nella fase seguente. Guardiamo questo pianeta dai mondi lontani. ‘Come è soffocante!’, geme lo spirito legato alla crosta terrestre. Ma vediamo i mondi lontani da questo pianeta: ‘Ecco la visione dell’Infinito!’ esclama con gioia lo spirito. Accettate i sacri sentieri, stabiliti e profondi!”. (Estratto da: Infinito I, § 62, Collana Agni Yoga).

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“Non è l’evoluzione dell’umanità terrestre che importa, ma dell’umanità universale. Se i cuori degli uomini adottassero questa semplice formula, l’intera volta stellata diverrebbe tangibile. Sarebbe davvero più facile per gli esseri degli altri mondi penetrare nella soffocante atmosfera terrestre, se dagli incarnati della Terra salisse un appello verso loro […]”. (Estratto da:Comunità, § 32, Collana Agni Yoga).

“Noi eleviamo lo spirito umano alla massima intelligenza dei fenomeni cosmici. Quando chiamiamo all’Infinito, è secondo il principio supremo. Poté forse il primo uomo immaginarsi una tale conquista? Il Magnete cosmico dell’evoluzione attrae eternamente e indica la via della perfezione. È del tutto ingiustificato negare che si possa comprendere l’infinità del creato.

Ogni giorno che viene offre possibilità nuove per avvicinarsi a realizzare la crescita senza fine. L’assenza di limiti accerta una consequenzialità diretta, poiché designa l’inizio in ogni compimento. Noi chiamiamo Infinito la successione dei cancelli che si aprono su sfere nuove. La potestà creativa dello spirito aumenta a ogni nuova corrente evolutiva. In verità, lo spirito umano non sa del proprio tesoro, che durante le azioni di impegno si manifesta salendo a spirale. Fate uso di ciascuno dei fuochi dello Spazio!”. (Estratto da: Infinito I, § 113, Collana Agni Yoga).

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“Il Fuoco dello Spazio accende energie propulsive. Torce spaziali esistono in ogni parte del Cosmo. Anche la coscienza umana ne resta incendiata. Qualunque spirito che abbia fuoco nel suo potenziale è una di quelle torce. La più ardente di tutte dirige l’umanità ad assimilare il Fuoco spirituale. Il potere creativo di queste torce intensifica il pensiero in senso spaziale. Il Fuoco dello Spazio che impregna l’Universo manifesta le energie come evoluzione. La torcia della coscienza spirituale offre al genere umano la propria spirale, lungo la quale avanza la vita. La torcia che crea la spirale del pensiero chiama, in verità, al Fuoco dello Spazio. Perciò noi diciamo a chi combatte: ‘Sii come una torcia!'”. (Estratto da: Infinito II, § 28, Collana Agni Yoga).

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Da Capella s’irradia il Mistero della Forza cosmica

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(1) Capella è per gli Assiri “la Conducente”, come l’Auriga, nonché “la Messaggera della Luce” per gli accadici.
Nei miti, l’Auriga è il cocchiere di bighe e quadrighe e la sua figura è sia associata a quella di un pastore di capre che a quella di Fetonte, il figlio inesperto di Apollo che non seppe governare il Carro solare, per cui incendiò una parte di Cielo (allusione alla creazione della Via Lattea o all’arrivo di un asteroide) e di Terra (deserto libico). Cadde così per intervento di un fulmine di Zeus nel fiume Eridano incendiandolo (alle foci del Po, l’Eridano terrestre insieme al Nilo).
Fonti della Tradizione esoterica associano la costellazione dell’Auriga al Segno di Taurus, la fonte di Luce, l’Occhio della Rivelazione, il Divino Incentivo che “carica ed assale”: “La natura del lavoro in Toro è magnificamente rappresentata dalle tre figure che ci appaiono nel cielo: Orione, Eridano e Auriga […] Come Orione simboleggia l’aspetto dello spirito, così Eridano è connesso con l’aspetto del prendere forma, presentandoci il pensiero dell’incarnazione. La terza costellazione, Auriga, è il cocchiere che conduce verso nuove terre, simboleggiando così l’anima”. (Estratti da: A. A. Bailey, Le Fatiche di Ercole, Collezione Lucis, pag. 23).
L’aureo Pentagono del Nord sembra rivelare “la regione degli Dei”, la direzione del fiume luminoso della Via Latteaa nord di Taurus e dell’Orione: “…fu Eridano a ricevere in eredità la funzione galattica di collegare il ‘mondo abitato’ con la dimora dei morti situata nel Sud, (parzialmente) invisibile. All’Auriga toccò la funzione di rilevare i doveri settentrionali della Galassia e collegare alla meglio il mondo abitato con la regione degli dei.” (Estratto da: A. Cattabiani, Planetario, Oscar Saggi Mondadori, pag. 367).

 

 

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