Il sesto allineamento significativo focalizzato dal Sole, ora in volo per la visione terrestre tra le stelle dei Pesci datrici di forza salvifica, è con la stella Sirrah o Alpheratz, Alfa Andromedae (la materia al servizio dello spirito),(1) condivisa con l’asterismo del Quadrato di Pegaso,(2) da cui i suoi significati di “ombelico del cavallo” o di “testa della donna incatenata”. È nota anche come una delle “Tre Guide” che segnano il primo meridiano dei cieli (0° Aries), insieme a Beta Cassiopeiae e Gamma Pegasi.
Passata la porta equinoziale di Aries, in tale Giorno (3 aprile) il Sole, il Cuore di ogni sistema cosciente, assume una dose stellare da Sirrah, stella di inizio che collega due realtà, fuoco di unione tra il simbolo della liberazione(3) dall’asservimento della materia (Andromeda) e della mente libera di volare (Pegaso).
Da Sirrah s’irradia il Mistero della Liberazione
La Terra risponde con un atto di volontà ben determinata e riconosce il potere mentale come strumento di liberazione. E’ con l’uso della mente che si devono aprire i nuovi sentieri: non è questo il tempo di arnesi esteriori.(4)
“La soddisfazione non Ci accompagna mai. Chi di Noi potrebbe mai essere soddisfatto? L’impetuosità stessa della creazione del mondo protesta contro il compiacimento. C’è gioia nel concludere? Noi siamo invece sospinti dalla gioia dell’inizio. Questa non è un’astrazione: l’inizio corrisponde al moto, mentre la continuità è originata dall’inerzia. Il rintocco dell’inizio è la Nostra campana. Se strappassimo via dal mondo i Nostri inizi, la gran parte del suo tessuto ne sarebbe lacerata. Chi può mutare il destino? Dove si incontra resistenza? Solo nel pensiero. Gli uomini non confidano abbastanza nel pensiero. La loro volontà è legata con sette corde. Si dice: “Ho raccolto tutta la forza della mia volontà”. Ma nello stesso tempo si è timorosi, si dubita, si odia, si esita. La volontà non agisce così. Può scoccare la freccia solo se tutti i pesi sono stati rimossi. Questa qualità era detta spassionatezza, ma non è esatto; è meglio chiamarla liberazione. Prendiamo ad esempio l’arciere: se attaccasse qua e là alla freccia oggetti pesanti, il volo di questa non sarebbe certo più preciso. Se gli uomini imparassero a confrontare le azioni interiori con le manifestazioni fisiche, arricchirebbero di molto la loro coscienza.”(5)
“… Il perfezionamento è l’unico modo, per lo spirito, di svincolarsi dalla sostanza, e il distacco si compie nell’istante in cui realizza l’atto di liberazione. Questi due Principi: unione e liberazione, sono i fondamenti dell’opera creativa in atto nel Laboratorio universale. È soltanto l’impetuosità ciò che svincola lo spirito, e si riflette sulla coscienza e sul cuore. L’impegno fervente genera una vibrazione sottilissima. Così lo spirito emancipato percepisce il Fuoco che vibra nel Cosmo. Spirito e sostanza sono presenti in qualsiasi fenomeno della vita. Sulla via del Mondo del Fuoco impegnatevi con tutte le forze per liberarvi dalla sostanza.”(6)