Oggi, nel cielo eliocentrico del sistema solare, un nuovo allineamento si accende fra Mercurio, Maestro dell’Armonia e della Bellezza, e Urano, Maestro dell’Ordine, delle Regole e direttore del Ritmo, che per la prima volta nel corrente anno, si trovano congiunti, secondo la visione tropicale in Aries (il Potere di iniziare), e secondo la visione siderale nel campo stellare dei Pesci (le energie stellari che immettono nelle ‘acque della Sostanza’ e infine salvano da esse).(1)
Il potente impulso sprigionato da questi Maestri solari colora tutto il Sistema con quella Bellezza dell’Ordine armonico che rende nuova e splendente ogni creazione. La vibrazione del loro intervallo imprime un ritmo nuovo all’avanzata comune che, con proporzione e commensura, organizza e armonizza l’intero sistema, unificando e coordinando qualità e forme, secondo un modulo settenario, espressione della Legge universale.
Da questo rapporto scaturisce la radianza di quelle Regole armoniche che costituiscono le fondamenta di ogni costruzione luminosa, di quelle formule e di quei principi regolatori, che si ritrovano uguali nei diversi piani della manifestazione e che rendono possibile la commensura fra enti diversi.
Quando la Bellezza, così sprigionata, viene riconosciuta, amata, cercata e prodotta, rende l’esistenza un’espressione lieve, sacra e solenne della Vita reale: attraverso l’applicazione delle Sue regole dell’Arte o Canoni, si traccia la via salvifica del Cielo.
Un sistema umano o planetario, organizzato ad imitazione del Modello celeste, può ravvisare in questo pulsare armonico il ritmo di quell’unico Cuore che è la misura e il misuratore di tutti i rapporti, il saggiatore che convalida l’integrità del Tutto attorno ad un Centro.
Quel Cuore che, per adattarsi a tutte le coscienze, pulsa variando le proprie emissioni, e comprende e parla tutte le lingue. Moltissimi sono i cuori che lo nutrono ma solo Uno, centrale, è perfetto e tiene in sé il Canone unico e vivente dell’Armonia universale.
Secondo questa visione, è il Modello armonico solare, a sua volta specchio di quello cosmico, la fonte di quei Canoni di commensura o proporzione che, proprio perché comuni a tutte le coscienze, diffondono il pensiero di una nuova Cultura e forgiano la matrice di una nuova Civiltà.
“Della commensura si è già parlato in varie occasioni. Pochi sanno che è un concetto matematico e che è la base dell’armonia. Se ne ripete la definizione per non mancare di illustrarlo: ‘Due enti geometrici si dicono fra loro commensurati se, e solo se, è possibile trovarne un terzo che sia contenuto un numero intero di volte in entrambi’. In questo caso esiste una misura e quegli enti sono fra loro misurabili, hanno cioè qualcosa in comune, esatto e conoscibile. …Sembra strano, ma la commensura non è sempre possibile: in questi casi gli elementi in questione restano fra loro scollegati e incomunicanti, anche qualora avessero la medesima natura. Le implicazioni, estese dal pensiero sintetico a tutte le forme, e quindi non solo alle geometriche, garantiscono che la comunione è possibile a condizione che si trovi una unità di misura, chiamata canone.
Le forme inerti non possono cercare la commensura, perché non sono in grado di modificare se stesse, ma le forme psichiche sì, se l’operatore interno lo vuole. Possono allora entrare in commensura con qualsiasi altra psicologia, ossia cercare il canone universale che è misura comune di tutte le coscienze. E’ un concetto grandioso, di portata illimitata, che introduce direttamente nel campo magico e creativo dell’armonia, vale a dire dei giusti rapporti, formali, psichici e spirituali.” (Estratto da E. Savoini, Commenti a Infinito II § 273-274, Ed. Nuova Era).
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