Oggi Venere, che è il Luminare di riferimento di questo quinto Campo poiché trasmette nel Sistema solare il 5° Raggio creativo, entra nel primo settore di Leo, segno di fuoco, fortemente correlato all’azione di governo. Da questo primo settore della nuova Cultura, dedicato appunto al Governo, in coerenza con le energie celesti, si invita quindi a riflettere su tale tema.
Da Semi 1995 – scritto inedito di E. S.:
“Il governare si propaga per Raggi e si apprende ai centri. E’ la sua eterna tecnica cosmica. E i centri esistono per governare. E’ la loro divina funzione.
Il governare non conquista; l’aggressione è invece il metodo sempre usato dallo pseudo potere, il quale è una distorsione del vero governare, che presso l’uomo antico e moderno usurpa la presa legittima da parte del superiore.
Il governare si apprende dunque ai centri senza costringere, violare o imporre. Il principio del vero potere sta nel dare libertà: potrebbe allora la sua legge assoggettare un qualsiasi nucleo di volontà altrui?
I centri dell’autentico governare sono tali appunto perché liberi, cioè perché si sono liberati, e il potere che gestiscono è proporzionale al grado di libertà che sono in grado di elargire e amministrare. Per il buon governo occorre dunque accendere quei centri che per azione autonoma lasciano fluire energia di libertà nello spazio di loro competenza e che li ospita. L’azione è reciproca: in basso agisce una preparazione, dall’alto viene un riconoscimento, che accende il centro.
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Se si guarda alla situazione generale odierna del genere umano queste proposizioni paiono inattuabili, quand’anche le si accettasse per vere. Per un qualsiasi governo di una qualunque struttura umana, piccola o grande, dare o concedere libertà sembra oggi essere l’azione più pericolosa, e persino dissennata. In effetti chi esercita un governo di qualunque specie è sempre, poco o tanto, un usurpatore, e chi viene governato è ben di rado preparato a gestire in modo responsabile una libertà maggiore. Eppure la libertà non è qualcosa da concedere, ma una realtà costituente, una proprietà inalienabile dello spirito. E non esiste ragione per continuare a comportarsi come se lo spirito non avesse potere alcuno sulle cose e sulle situazioni concrete.
Si vede da queste semplici asserzioni quanto sia necessario e urgente programmare (3) un’educazione (2) al governare (1), così combinando assieme l’azione trinitaria essenziale dello spirito.
Per quanto sembri arduo imboccare e ancor più seguire una tale via, che nessun popolo per quanto si sappia ha mai coscientemente percorsa, non si vede alternativa. Oggi non esiste una scienza del governare: e si tratta della prima fra tutte le funzioni. E’ uno spettacolo desolante: ovunque nel mondo i popoli vengono governati da uomini cui nessuno ha mai insegnato i principi basilari di quella suprema fra le funzioni, e che pertanto vi si impegnano ignorandoli del tutto. Il governare viene inteso e attuato secondo mutevoli improvvisazioni personali, sulla base di preconcetti trasmessi da altri che ne ignoravano le regole. Oggi viene chiamato e talora acclamato “statista” chi dimostra di conoscere e saper applicare le pure esteriorità del governare: leggi, decreti, regolamenti, consuetudini. Persino le istituzioni religiose si comportano nello stesso modo, e ricorrono ai dogmi e agli anatemi per far valere il loro pseudo potere.
La natura spirituale profonda del vero governare resta ignota soprattutto a chi pretende di esercitarlo.
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Se si parte dall’idea che il principio di libertà è il solo degno di gestire il potere legittimo, cioè di governare, non resta che affidarsi al suo potere segreto, inaugurando con pazienza e coraggio la via più difficile, che è certamente la migliore. Come? Si cominci con l’assistere in vario modo i centri a liberarsi dagli orpelli, dalle catene, astuzie, illusioni e debolezze e parzialità, ben sapendo che chi più è libero più governa, anche se non lo sa e non ci pensa e non se ne avvede. Un tale servizio è segreto, non intrusivo, e insegna a poco a poco la difficile lezione.
E’ una vera educazione, che si può programmare, al fine grandioso di affermare la libertà nella vita umana, anziché lasciarla soltanto invocata a parole da chi non ne suppone o ne nega la realtà divina.
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Dal complesso di questi pensieri traspare che il vero governare non emana decreti. La sua potenza è irresistibile, nonostante le opposizioni umane, proprio perché trascende i divieti e qualsiasi altro segno di potere visibile. In effetti, se è vero che l’uomo ancora oggi non sa cosa sia il governare, tuttavia il mondo intero viene governato, e in modo legittimo, e con tale sereno distacco da ignorare del tutto le petulanti legislazioni umane. Il modello perfetto del governare, cui è possibile ispirarsi, è quello esercitato dal Cielo insondabile, simbolo impareggiato di libertà totale e ordinata, vera fonte del diritto cosmico, non scritto eppure riconoscibile.
Quando l’umanità fosse più libera e dunque per conseguenza più capace di auto-governarsi, ogni attività, non solo umana, muterebbe sul pianeta, migliorando. Persino il clima generale, che è manifestazione terrena del rapporto con il Cielo, sarà ottimale e più equilibrato – e i deserti fioriranno”.
La coscienza, quando ha esplorato in lungo e in largo la concretezza, ricerca l’unità del Tutto e sente il bisogno di quella libertà totale, che ha dimenticato immettendosi nelle forma.
Se si immagina una comunità umana ideale, la si concepisce ordinata armonicamente, pronta a collaborare sia dentro che fuori, pur senza perdere le sue caratteristiche, in modo da formare una progressione di strutture che abbondano di risonanze e risposte, prive di prevaricazioni sulla libertà di ciascuno.
Per fare ordine nella coscienza umana occorre per prima cosa educarla alla libertà disciplinata e, anche se questa sembra un’affermazione paradossale, prima o poi si dovrà riconoscere che la libertà (dalla paura, dall’ignoranza, dai dubbi, dalle illusioni) è quella sovrana energia che instaura l’Ordine senza costringere, avvia una vera esperienza spirituale senza ingannare, dirige senza asservire.