Lo Spazio, contenitore universale della Vita, dal momento in cui essa si manifesta nel suo seno, sia pure nel modo più sottile ed evanescente per noi immaginabile, ne dispiega gli infiniti nomi. Lo Spazio stesso assume nomi diversi. Se ne sono estratti sette, in assonanza con la ripartizione armonica che abbiamo voluto mantenere in queste pagine. Sono già stati tutti citati in altri articoli, ma li si riepiloga qui in modo ordinato. Sarebbe bello se qualcuno volesse aggiungerne altri, per celebrare, in questo momento di conclusione del ciclo annuale, la grande Origine femminile dell’Universo.
Possiamo dire quindi che:
1. Il primo aspetto o nome dello Spazio è Infinito: il velo dell’Assoluto.
L’Infinito è una realtà, e non si deve dimenticarlo o fare come se non esistesse: si perde la via. Vive in tutti i fenomeni, fisici e d’altra natura, nelle leggi cosmiche, negli sviluppi, nei cicli. Penetra in tutte le scienze, nel pensiero e nel respiro. Trascurare per un solo momento questa verità è già un grave errore. Non si scherza con l’Infinito. La sua presenza impone conseguenze che si devono imparare, conoscere e rispettare (da scritti inediti di E. S.).
2. Il secondo aspetto è lo Spazio stesso: l’Infinito fecondato dalla Vita.
Lo Spazio dunque è infinito ed è il contenitore del fuoco vitale di cui è saturo. Non è un’astrazione ma un’Entità vivente. E’ la sede delle infinite potenzialità. Vita e Spazio sono un’unità duale da cui discendono tutti gli sviluppi.
Tutto viene dallo Spazio infinito e vi ritorna, e tutto vi si può trovare, prendere e usare, purché non venga trattenuto, purché serva a creare altre infinità e regni più elevati (da scritti inediti di E. S.).
3. Il terzo nome dello Spazio è Cielo: la dimora ignea dell’energia vitale.
Il Cielo è Fuoco e si identifica con la Vita che genera e moltiplica se stessa. Le potenzialità si traducono in energie irradianti, in Luce, in Coscienza. Il Cielo, cui tutte le creature guardano, è la sede del dialogo fra Alto e basso. Qui emergono tutte le domande e si trovano tutte le risposte.
Non è vero che il Cielo è vuoto, non è vero che tace. E’ vero invece che la ragione non è capace di sondare quegli spazi, che le appaiono deserti e silenti. Il Cielo pare vuoto, mentre in verità è un’infinita riserva di energia. Dialogare in silenzio con l’Infinito è possibile ai discepoli, che non hanno altro modo per comunicare. Il silenzio è indispensabile per udire, si sa. Il Cielo, che si rivolge a tutti, tace per farsi ascoltare. Il Cielo sa, e il suo sapere è amorevole; perciò è saggio. Chi vede in esso solo un vuoto, come vive poveramente! Eppure il Cielo non si ritrae da lui per questo, non lo abbandona, ma continua a ospitarlo nel suo amore infinito e paziente (da scritti inediti di E. S.)
4. Lo Spazio, nel suo quarto aspetto, è il Campo: lo Spazio qualificato dal Centro.
La Vita, che sta al centro, per conquistare l’Infinito si moltiplica in innumerevoli centri, portatori di qualità specifiche, per ciascuno dei quali lo Spazio appronta un campo che ne possa garantire il massimo sviluppo possibile. Per ospitare il peregrinare della Coscienza ogni campo si dispone a livelli diversi, in modo tale che ciascuno contenga i minori, così da contemperare l’unicità e la molteplicità del Tutto: vi è un solo Centro e un solo Campo, composti da infiniti centri e campi, diversi per potenza, coscienza, qualità.
Con questo metodo (la proporzione aurea) e solo in tal modo, lo Spazio pone in rapporto il piccolo col grande, la parte con il tutto, il minimo con il massimo. Data la sua centralità, alla luce del quarto principio, grande e piccolo non esistono, cessano di essere distinguibili, tornano in parità. La proporzione è il semplice mezzo che annulla l’illusione dettata dai sensi ed accettata dall’intelletto incauto, per cui il vicino e il lontano, l’alto e il basso, il prima e il poi, l’umile e il superbo appaiono come distinti ed irriducibili (da “Un nuovo Modello di Spazio” – scritto inedito di E. S.)
5. Il quinto nome dello Spazio è Sostanza: la base dello Spirito.
La Sostanza, l’Origine femminile e co-creatrice, è ciò che permette allo Spirito di assumere parvenza. Quando questo trascorre sulle acque spaziali estrae da esse il Suono e tutti i possibili suoni che, per aderire al Suo Proposito, si coagulano in forme adatte a contenere e rappresentare i diversi livelli dell’esperienza della Coscienza, che procede dall’Uno ai molti e che ad Esso ritorna.
Nascono così gli elementi, le specie, i sistemi atomici, planetari e solari; le classi, le concezioni, le idee; insomma tutte le entità vitali che appaiono fra loro ben distinte, pur essendo riflessi o copie dell’unità. Ciascuna di queste forme, a sua volta, in quanto entità spaziale, genera la sua progenie in varietà innumerevoli, tuttavia costantemente riproponendo la visione globale dell’Uno (da “Un nuovo Modello di Spazio, scritto inedito di E. S.)
6. Lo Spazio, nel Suo sesto aspetto, è la Madre: il sacro Grembo dello Spazio.
E’ questo forse il nome più dolce, più amato e più evocativo dello Spazio: la grande Madre del Mondo tiene in sé tutte le creature, che ama e conosce da sempre ad una ad una, nutrendole con le giuste dosi di energia. In quel sacro Grembo, ove nulla si perde e tutto viene amorevolmente custodito, si compiono tutti i processi e gli sviluppi, ordinati nella amorevole Matrice spaziale.
Il Respiro cosmico della Madre del Mondo pervade ogni cosa. In verità, tutto ne è impregnato: dai granelli infinitesimi di polvere alle grandiosità immensurabili, la Vita muove e respira in quel Soffio (da collana Agni Yoga – Infinito 1 § 210)
7. Il settimo nome dello Spazio è Amore: il movente universale.
Lo Spazio è Amore divino ovvero, innanzi tutto, magnetismo, ed ogni cosa in Esso, dagli atomi alle galassie, è tenuto assieme da tale forza ineludibile, il cui potere traente è anche la causa prima del moto. Il concetto di amore porta con sé quello di polarità: Centro e Campo, attivo e ricettivo, si amano e si cercano continuamente. L’Uno, che si è fatto Due, innesca quella tensione ignea che spinge le due metà a fondersi nuovamente. Da tale impellenza d’Amore nasce il Figlio, la Ragione suprema.
Il grande potere magnetico è onnipresente. Soli e pianeti, fiori e cristalli sono immersi nell’Amore divino che, lasciandoli liberi, li guida sulle loro vie, li raduna, li coordina. Ogni entità ama secondo la propria natura, si dirige dove vuole e trova sempre le piste del suo destino fornite e approntate dal campo magnetico. Nell’immensità sconfinata del Cosmo l’amante e l’amato si cercano, si trovano e si uniscono. Che si tratti di sistemi stellari, di pulviscolo atomico o di forme di conoscenza, una sola legge guida all’unione finale di tutte le coscienze (da Commento a Infinito 1 – scritto inedito di E. S.)
Lo Spazio è il sacro Mistero dell’Amore. L’Amore costruisce Universi.
Ciò che veramente si ama entra nel cuore, perché l’amore distrugge i confini tra le cose, le lontananze e il senso del tempo.
Marilù