Contempliamo nel Cielo del Cuore l’accensione di una nuova Data, attivata dalla direzione tra un Centro solare (la Terra) e uno cosmico o stellare.
In questo mese sacro all’asse astrologico Libra-Aries, la nostra Terra, vista dal Sole, entra nel campo astronomico qualificato dalle stelle dei Pesci datrici di forza salvifica, costellazione eclittica nella quale confluiscono le energie del cono stellare abitato dal dominante Re legislatore Cefeo, dall’Andromeda fusa col cavallo alato Pegaso (la mente superiore, associato dall’Insegnamento esoterico ad Aquarius) e dal corpo del mostro Cetus, il “nemico dei piccoli pesci” (associato ad Aries):
In particolare, il 7 ottobre, intercetta sul meridiano eclittico la stella Sirrah o Alpheratz, fuoco di unione tra Pegaso e Andromeda: è la ‘testa’ della Donna incatenata e poi liberata, l’Astro in comune simbolo, per la Tradizione esoterica, della liberazione dall’asservimento della materia. Anche con il suo altro significato di “ombelico del mare” riporta al potere della centratura della mente solare (Pegaso), mossa dall’anima (Perseo-Aries, “colui che soggioga”), di domare ed elevarsi oltre la materia (Cetus):
“Anche lassù ella è distesa, le braccia allargate; e anche in cielo è in ceppi; e ininterrottamente anche là levate sono le sue mani. Poi si avanza, con la pancia sulla sua testa, un gigantesco cavallo; e un astro in comune a lei luccica in alto sul capo e a lui sull’ombelico.”1
Cerchiamo ora di porci in ascolto dei ‘Decreti elusivi’ emanati dalla bianco-azzurra Sirrah nonché dalle due costellazioni congiunte Pegaso-Andromeda, delle loro energie che folgorano lo Spazio e potentemente ardono nel Cielo della Vita, contribuendo all’avanzata del Piano cosmico.
Dimensioni eccessive e lontane per le menti umane, eppure realtà assai prossime per i cuori al servizio dell’infinito, intendendo con esso l’Unità essenziale e sostanziale del Tutto: al di là dei propri limiti temporanei, del tempo o della distanza, eppure nel qui ed ora della propria esistenza, si può procedere in equilibrio aprendo nuovi canali di connessione con ogni cosa, così sentendosi parte di essa e non già separati. L’orizzonte delle possibilità allora si espande, incessantemente, e non rischia di contrarsi: il punto di vista si eleva e le prospettive si compenetrano, dando respiro ad ogni concezione o struttura della coscienza. Così fa da sempre lo spirito dell’uomo, che vive di libertà e unità. Di Cielo.
Come nei precedenti documenti, lo faremo seguendo questa Presenza stellare nella Sua segnatura e ascoltandone gli accordi, i molteplici rapporti che quel Centro di Vita intesse con le altre Entità celesti.
Canali di fuoco spaziale la individuano tra le Dimore del Cielo: fra questi, è simbolico e degno di nota ricordare quello che parte dalle Puntatrici dell’Orsa Maggiore (Merak e Dubhe, centri di trasmissione del volere spirituale divino2), passa per la Polare (la Stella direttiva e di ri-orientamento) e per Cassiopea (simbolo del trionfo della materia), per giungere infine a Sirrah, Alpha Andromedae (la materia al servizio dello spirito); o anche quello che la intercetta a partire dalla Stella Scheat, vertice nord-occidentale del Grande Quadrato (Pegaso), fino ad individuare le tre stelle della testa dell’Ariete, Alpha, Beta, Gamma Arietis,3 la Patria delle Idee divine, il Segno degli inizi creativi.
Alfa Andromedae è nota anche come una delle “Tre Guide” che segnano il primo meridiano celeste (0° Aries), insieme a Beta Cassiopeiae e Gamma Pegasi (vedi la linea curva azzurra che interseca sia l’eclittica che l’equatore celeste). Il lato del Quadrato di Pegaso, sotteso da tale allineamento stellare, rimanda così all’attuale Punto gamma dell’Equinozio di marzo (passaggio tra l’Era di Pisces e quella di Aquarius), quel centro che all’evoluzione della coscienza sulla Terra si offre quale ascendente o ‘direzione dell’anima’, fonte di luce purificante, di energia creativa.
Nel firmamento “Pegaso è collocato sopra i segni dei Pesci e dell’Acquario e dalla parte opposta dell’Orsa Maggiore rispetto alla Stella Polare; su questo Grande Quadrato s’innesta, a partire da Markab, stella simmetrica e in diagonale a Sirrah, una linea curva (una sorta di timone) formata da tre astri brillanti,4 in modo che questa figura riproduce approssimativamente l’aspetto generale dell’Orsa Maggiore e dell’Orsa Minore, ma in scala maggiorata.” (G. M. Sesti, Le Dimore del Cielo, p. 417).
Il simbolismo assunto dal Cavallo alato Pegaso5 nella coscienza collettiva è una storia di metamorfosi legata anche al mistero della sua posizione capovolta nel Firmamento.
Nella mitologia mesopotamica il Quadrato di Pegaso era detto “stella l-ikù, Esagil, immagine del cielo e della terra”. Data a quel tempo (5000 a.C.) la sua collocazione sul meridiano dei solstizi, il piano geometrico che fonde la proiezione dell’asse polare con il piano dell’orbita terrestri, verticale e orizzontale, cielo e terra: “La perfetta collocazione geometrica del Quadrato sull’asse dei solstizi [solstizio di dicembre in Pisces, solstizio di giugno in Virgo] in rapporto con l’altra coincidenza fra equinozi [marzo in Gemini, settembre in Sagittarius] e Via Lattea, aveva fatto sì che esso venisse identificato come il centro carismatico del cielo, in cui si fondeva l’armonia universale. Per questo motivo venne chiamato Paradiso, il mitico giardino primordiale dove era avvenuta la creazione.”6 Un Paradiso custodito da due immagini della Grande Madre, la Vergine e Andromeda, la Grande Dea alla quale il Cavallo alato era originariamente consacrato prima di esserlo a Poseidone, il dio del mare.
Questo Paradiso, posto al centro dell’arco della Via Lattea, proponeva il modello escatologico o ultimo dal quale proveniva la magica unità di misura sumera, quell’l-ikù con la quale Sidnapistin (il Noè dei Sumeri) costruì l’Arca7 del diluvio in forma di cubo e anche la misura della pianta del tempio del dio Marduk in Babilonia (Sesti, Le Dimore del Cielo, p. 417).
Nella tarda astronomia greca il Cavallo divino, portatore dei fulmini a Zeus, è disegnato capovolto nel Cielo. Se invertito, il suo zoccolo tocca la situla dell’Acquario, vaso dal quale fuoriesce quel Fluvius Aquarii, l’acqua di vita, nella quale nuota il Pesce Australe, il Pesce singolo simbolo dell’Avatar.
Per quanto riguarda l’Andromeda, la Donna simbolo della materia liberata, essa nel Cielo è collocata, insieme a Cassiopea, dalla parte opposta dell’eclittica rispetto al segno della Vergine.8
Andromeda è raffigurata negli atlanti celesti come una Donna in catene, “forse originariamente Medea, Circe, Esperide, Hera, Eva, la dea femminile custode di quel Paradaisos da cui venne brutalmente spodestata dai nuovi dei solari maschili.”9
Andromeda, secondo i testi esoterici, è una delle voci femminili del firmamento narranti l’esaltazione della forma, il mistero della Materia che rivela infine il ‘principio cristico’ o la saggezza cosciente, nonché la materia al servizio di Colui che ha partorito, il Figlio, l’Anima: “Andromeda, la Donna in catene, o la materia asservita all’anima. È l’anima o il Cristo che ora regna”.10
Andromeda condivide le sue stelle principali, Sirrah e Mirach (Beta Andromedae), l’una con la costellazione di Pegaso e l’altra, in passato, con quella dei Pesci. Tale spartizione presuppone quindi un legame antico tra gli asterismi. Nelle Tavole Alfonsine (XIII secolo) Andromeda veniva presentata con la catena intorno alla vita e due pesci, uno sul petto e l’altro tra i piedi; un manoscritto in sanscrito sulle Upanacchatras o costellazioni extrazodiacali disegna Antarmada (Andromeda) con un pesce accanto.
Infine non si può non menzionare, in direzione nord-ovest delle caratteristiche stelle “equidistanti” dell’Andromeda, la massiccia galassia di Andromeda (M31) alla quale la nostra galassia è allineata per formare, insieme ad altre, un anello orbitale definito dagli studiosi “la più grande struttura organizzata in quello che chiamiamo il gruppo locale di galassie.” (Vedi Il Piano cosmico di Andromeda).
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In sintesi, Sirrah, la testa di Andromeda e l’ombelico del Mare, potrebbe dunque rappresentare ed esprimere il ponte centrale tra i voli della mente superiore (il Quadrato di Pegaso, la Città celeste) e la forma armonica (Andromeda, la materia spiritualizzata), una sorta di Unità mentale illuminata del Macrocosmo. Tale Fuoco stellare, che convoglia il potere dinamico delle Altezze celesti (Orse) sulla Materia (Cassiopea), sembra regolare le acque del Mare della vita attraverso la mente tenuta salda nella luce del Centro, offrendo come soluzione il Piano della Città celeste.
Il 7 ottobre dalla Testa della Donna liberata, quel ‘luogo’ ove il Cristo-Anima regna, la Terra e l’Umanità ricevono un impulso di Luce e Potere cosmici, che sospinge a governare la manifestazione dal piano della mente illuminata – quel Piano solare che riflette la Città celeste e si squaderna nel Quadrato armonico.11
Il Cuore, il sole centrale, s’identifica con i Fuochi stellari e riflette il Paradiso sulla Terra. Apre le sue ali e “quadra il cerchio”, apprestando il futuro – la nuova Cultura e Civiltà – ad imitazione del Modello celeste.
Il futuro dell’umanità, il futuro del Cosmo – che c’è di più sacro? Ma questa esultanza sacra non è chiusa in una cornice d’oro, è nella punta acuta della freccia, nella punta del rombo per cui la completezza del quadrato si lancia nell’avvenire.