Dopo il Primo aspetto dell’Ordine lanciato al culmine solstiziale ecco, dopo un quarto di ciclo, in convergenza con l’impulso orizzontale dell’equinozio, il Secondo aspetto:
“La presa di possesso o la creazione di un Centro o di un sistema di Centri da parte dell’Ordine, secondo il metodo mediante il quale si manifesta, ne rivela l’intimo rapporto con lo Spazio, che è l’Entità suscettibile di essere ordinata: l’idea di centro è di natura spaziale. Lo Spazio è plasmabile, e l’Ordine lo bonifica. Lo Spazio è lo scenario infinito in cui si rappresentano tutte le imprese, lodevoli o biasimevoli, di libero ordine o d’asservimento.
Una semplice geometria è grande esempio di ordine, sia per le rispondenze fra le sue parti che per la regola accettata; se poi è retta da rapporti proporzionali e armonici è anche un baluardo insuperabile eretto a difesa degli assalti del caos.
Nell’Ordine esiste dunque un grande valore spaziale. Quando l’Ordine vi s’impianta, lo Spazio fiorisce, gentile e ridente, e nasce quel prodigio tanto cercato e ammirato che si chiama Bellezza. Se un centro ha il potere di irradiare la qualità della natura che lo anima, lo spazio cui esso è preposto risponde con la propria virtù magnetica, e si stabilisce quel doppio flusso energetico che va dal centro al campo e da questo a quello, via via rafforzandosi. L’Ordine purificante e liberatore è riconosciuto, cioè amato, e cresce la potenza risanatrice del centro. Da questo rapporto equilibrato e volontario nascono mirabili frutti, il più lieve ma luminoso dei quali, si è detto, è la bellezza, che dove appare – naturale o costruita dall’uomo – rivela l’attività dell’Ordine; se questo è impedito o falso sarebbe fatica sprecata cercare quel lume.
*
È da ricordare a questo proposito che la costituzione dei centri, metodo per eccellenza con cui l’Ordine si apprende, è tipico del Fuoco. Unico fra gli elementi, esso si propaga a distanza di centro in centro, suscitando altri fuochi. Terra, Acqua e Aria non fanno altrettanto. Ne segue che l’Ordine è Fuoco e che il Mondo del Fuoco1 è Ordine.
*
Si ripete sovente che lo Spazio è l’aspetto passivo del divino, ma sarebbe forse più corretto dire che la sua qualità primaria, più che la negatività totale, è l’obbedienza intelligente, frutto d’amore e gratitudine. Oggi, si sa, è pressoché impossibile all’uomo ammettere l’esistenza attiva della libertà nell’obbedienza di cui si parla, avvezzo com’è da secoli a confondere fra principi primari e secondari.
Il campo, ossia la regione spaziale in cui l’Ordine regge, ivi diffuso, mantenuto e stabilito da un sistema di centri, ne riconosce semplicemente l’autorità, proprio come i pianeti e lo spazio del sistema solare obbediscono liberamente all’astro effulgente che tutto dà e nulla chiede: la legittima autorità del Sole non è imposta né discussa. Il sistema solare è un modello perfetto delle idee che queste pagine espongono, ma lo schema si ripete in ogni settore della vita, naturale ed umana: ovunque si affermano dei centri, maggiori o minori, e campi di rispondenza magnetica, con reciproci effetti d’equilibrio dinamico e ordine.”
*
Tali aspetti dell’Ordine, sette in totale, ispirano e nutrono la costruzione, a partire dal piano mentale, di un ordinamento dell’umanità secondo i Modelli del Cosmo e della Natura: di un Sistema planetario.
Un tale Sistema, per il Secondo aspetto dell’Ordine, obbedisce volontariamente o spontaneamente “non a questo o a quel leader, a questo o quell’istituto, ma all’Ordine che rappresenta e cerca di esprimere. Obbedienza e disciplina sono energie che si appaiano e s’inseguono: l’una nasce quando l’altra si afferma, ed entrambe sono libere figlie dell’Ordine.”
Un tale Sistema umano “riconosce che dal suo lavoro devono sprizzare scintille di bellezza, e che lo Spazio è la sostanza divina su cui giocano le energie che distribuisce: sempre senza imposizioni, sempre seguendo la via del sacrificio (del sacrum facere). L’opera sua, che comporta fatica, sarà alleviata se i membri accetteranno l’idea che il campo non è ostile, ma pronto ad accogliere gli impulsi di rinnovo. Molte presenze oscure e torbide lo deturpano e inquinano, ma il Sistema, per la sua struttura e soprattutto per il riflesso del Modello che vive in esso, non è facile da fermare.”
“La geometria del Sistema è retta dall’obbedienza spontanea (vale a dire non prescritta) che è un’arte vera e propria e va appresa. E’ un’energia capace di dare coesione, tanto nobile e sublime quanto poco capita e praticata. La stessa obbedienza lega assieme i pianeti nel sistema solare, che sono liberi e autonomi ma disciplinati e formano una vera comunità cosmica.”2
Quanto più i membri del Sistema planetario capiranno l’utilità pratica della libera obbedienza, più saranno prossimi a essere un’unità dell’Ordine solare e cosmico.
*