Primo aspetto dell’Ordine

“Inteso in senso assoluto, l’Ordine è un valore spirituale, essenziale e pertanto illimitato e permanente. Allorché ciclicamente si manifesta assume forme e aspetti sempre nuovi e diversi, ma l’essenza resta immutata. Questa è l’esposizione semplice di un principio di validità generale.

L’Ordine s’identifica con il proprio scopo, che è propriamente l’ordine globale per il Bene comune.
L’Ordine è la Volontà ed è il Potere che l’esercita. Senza ordine non sussiste potenza e la presenza di un potere autentico è inseparabile dall’ordine.
La vetta suprema del Bene comune è la libertà, totale e massima per tutte le entità, e l’Ordine tende appunto a questo scopo unico senza limitarla, ma ampliandola. Là dove agiscono ordinamenti senza libertà si scopre sempre la presenza di uno pseudo-potere, illegittimo, transitorio e vero avversario del Bene comune.
Per la sua natura, il vero Ordine non combatte né contrasta mai una forma d’ordine autentica, e resiste e si oppone a tutte le insidie, le falsità e gli attacchi degli ordinamenti spuri, imposti, limitatori della libertà. Secondo questo suo aspetto, pur essendo garante e costruttore della Pace universale, è sempre in lotta. È il bersaglio perenne delle innumerevoli forze che nascono dal disordine di ogni specie, epoca e livello, le quali si manifestano nel contingente e altro non possono, per loro natura, che ritardare la propria scomparsa o attestarsi, sempre temporaneamente, in altre regioni di oscurità.

Per tutte queste ragioni l’Ordine, Modello d’ogni vero ordinamento, è l’unica fonte di qualsiasi autorità legittima.

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Le frasi sin qui scritte propongono una concezione generale dell’Ordine, il quale è in realtà sempre presente e attivo anche quando non compiutamente manifesto. A voler studiare con il dovuto rigore mentale gli ordinamenti apparsi in passato e quelli presenti, palesi e nascosti, quest’ultima affermazione ne sarebbe corroborata. L’Ordine perfetto non è ancora mai apparso nel mondo, e dunque è incognito, tuttavia il confronto fra le sue forme giuste o illecite darebbe a poco a poco evidenza ai lineamenti reali di quel concetto supremo. Apparirebbero allora, sempre più chiare, le ragioni delle rovine e degli insuccessi che si sono abbattuti su tutti i sistemi spuri d’ordine forzato e che sicuramente faranno giustizia anche degli odierni. Ciò che ne rimane è sempre e soltanto quel poco di Ordine vero che finora si è espresso nel mondo, umano e no.

Imparare a riconoscere l’opera costruttiva, sottile e segreta dell’Ordine, sia nel passato che nel presente, senza deviare, è parte indispensabile dell’educazione superiore dell’uomo e insomma di chiunque aspiri ad affermarsi nel mondo come elemento reale di Ordine attivo. Chi accetta in sé la verità dell’Ordine ne diventa portatore, e fa parte di quella schiera di entità luminose che costruiscono con sacrificio la vittoria finale; ne condivide la libera disciplina, le fatiche e le gioie.

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L’opinione corrente non riconosce all’Ordine che un valore utopistico, lo considera d’improbabile o remotissima attuazione, e giustifica l’atteggiamento d’incredulità generale al suo riguardo. Eppure i corpi celesti, tutta la natura, le stagioni e i moti atomici sono grandi e indiscutibili segni noti o visibili d’ordinamento maestoso. Se ne dovrebbe dedurre che l’Ordine è sempre presente nella sua infinitudine, ma che gli occhi umani non sanno vederlo perché la libertà non è ancora amata a sufficienza e molti sono gli schiavi.
Eppure non sarebbe impossibile riconoscere che gli uomini migliori furono o sono portatori di Ordine, seppure necessariamente imperfetti.

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L’Ordine manifesta innumerevoli forme di se medesimo, secondo un programma e con gli adattamenti inevitabili; esercita una pressione crescente su tutti gli sviluppi, ed è specialmente attivo soprattutto nei gravi periodi di disordine, per ricondurre alla libertà le coscienze oscurate.
Oggi l’idea di ordine è molto distorta, tanto è vero che si usa la stessa parola anche nel senso di “comando”, cioè d’imposizione; e si sa che ai comandi si ricorre di frequente, anche se in linea di principio si aborriscono. Insomma, l’uomo moderno non riconosce d’essere figlio dell’Ordine e che questa divina energia distrugge qualunque comando e prigione.
Per fare ordine nella coscienza umana occorre per prima cosa educarla alla libertà disciplinata. Affermazioni come questa sono intese per lo più come paradossali, eppure prima o poi si dovrà riconoscere che la libertà (dalla paura, dall’ignoranza, dai dubbi, dalle illusioni) è quella sovrana energia che se applicata con disciplina instaura l’Ordine senza costringere, avvia una vera cultura senza ingannare, governa senza asservire.
Se non si accetta né si riconosce la presenza dell’Ordine non vale la pena di combattere o impegnarsi in imprese elevate e benefiche, né di dedicarsi ad alcunché di buono, poiché tutte queste attività tendono, per mille modi diversi, al recupero di un ordine manifesto. Va detto per contro che chi s’impegna in opere simili è un membro dell’Ordine, anche se lo ignora.

Centro radianteL’Ordine si manifesta sempre da un Centro, e questa è una verità assoluta. Non si capisce, infatti, come un centro possa esistere se non irradia nel campo elementi di ordine. La nascita o l’affermarsi di un centro, di qualsiasi natura e attività, segnala sempre che un ordinamento di qualsiasi genere (anche impuro) vi si è ormeggiato o vi dimora; e la decadenza o la morte di un centro indica semplicemente che quell’energia lo ha abbandonato e si è ritratta.
Il metodo universale seguito dall’Ordine spirituale per accamparsi nello Spazio con il suo potere liberatore è dunque la costituzione di un sistema di centri, che lo dirigono per elevarne la qualità e migliorarne la luce. Sono centri benefici e autentici quelli da cui sgorga la libertà, come acqua pura da una fonte o faville da un fuoco celeste; la storia della nascita, della crescita e del tramonto dei grandi centri di cultura e civiltà umana è inseparabile da quella dell’Ordine manifesto. Il centro, grande o modesto che sia, svolge e interpreta la funzione di guida, offerta come luce di un faro ai pellegrini e ai naviganti.” (Estratti dal testo inedito di E.S. “L’Ordine”, 1987 – riletto 2001)

Simbolo 7.1Costruisco un sistema di Fari per guidare i Pellegrini e i Naviganti: molti punti di Luce che rilanciano i raggi del Sole.

Opero secondo un sistema di ritmi e di cicli simile a quello celeste.

Ne nasce una liturgia luminosa che governa gli elementi e disegna e tiene aperte le vie e le rotte.

È il progetto di un ordinamento.

(Da scritti di E.S.)

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