Il 25.05.2013 Plenilunio in Gemini
Allineamento Terra-Luna-Vulcano-Sole sull’asse Sagittarius-Gemini verso la costellazione di Orione.
Si narra che sull’isola di Chio, una notte Orione corteggiò Merope, figlia del re Enopio, che irato per l’affronto lo fece accecare ed esiliare. Orione si rifugiò sull’isola di Lemno dove Efesto, impietosito dalla sua cecità, lo affidò alla guida di Cedalione, che lo condusse verso est, fin dove sorgeva il sole; lì grazie ad Eos, l’aurora, riacquistò la vista e prese in moglie la dea.
Cacciatore dagli occhi celesti, usciva di notte accompagnato dal suo fedele segugio, Sirio, in cerca di prede. La dea Artemide, che con lui condivideva molte battute di caccia, se ne invaghì perdutamente e, nonostante fosse famosa per la sua sacra castità, gli fece delle esplicite profferte. Orione declinò i ripetuti inviti con garbo, spiegando alla dea che mai avrebbe potuto tradire la sua amata sposa, alla quale era eternamente grato per aver riacquistato la vista.
Inizialmente Artemide si mise l’animo in pace, ammirando, anzi, la insolita fedeltà dell’uomo. Quando però successivamente scoprì che Orione si era invaghito delle Pleiadi, le sette figlie di Atlante e Pleione, e che aveva cominciato a molestarle, la dea fu accecata dall’ira e per vendicare l’incredibile affronto subìto inviò un suo fedele servo, lo Scorpione; la bestia si intrufolò nella capanna del cacciatore durante la notte e ne attese il ritorno fino all’alba; il mostro continuò a rimaner nascosto fino a quando il nostro eroe ed il suo fido compagno non presero sonno, stanchi per un’intensa battuta di caccia, ed infine sferrò il suo attacco letale con il suo pungiglione avvelenato, prima su Orione e poi su Sirio che si era svegliato ed aveva tentato di difendere il suo padrone.
L’Orione, a sud delle costellazioni del Toro e dei Gemelli, parla dunque di Luce, e tale zona del firmamento è di fatto la più luminosa “alzando gli occhi al Cielo”: in essa splendono anche la sua compagna Sirio, le Pleiadi, l’Auriga, Procione,… Essa è opposta, rispetto al nostro Sole, a quella attorno al Centro galattico, la più profonda o di “luce scura” tra le costellazioni dello Scorpione e del Sagittario.
Tale Polarità cosmica tra Luce chiara e scura richiama il valore fondamentale di Gemini, pulsante appieno nel cuore umano al tempo del plenilunio (oggi 25 maggio per quest’anno): “la fusione degli opposti in una sintesi fluida”. Il gemello mortale e quello immortale, l’umano e il divino, la morte e la vita, la cecità e la visione si ricompongono e risolvono nel mistero dell’Evoluzione, la spirale del perfezionamento incessante e illimitato, altra formula di Infinito. Specialmente in Gemini la Coscienza umana può liberarsi e librarsi qui e ora, ovunque e sempre, quale “Cristo cosmico”. Risorgere, come già nei misteri egizi delle piramidi, a Sirio/Iside e Orione/Osiride, la polarità della Luce, quel rapporto tra Energia e Materia che è la Coscienza.
“Vedo l’altro sé, e quando questo cala, io cresco e splendo”.