Si continua l’indagine sul 7° Campo dedicato all’Ordinamento, considerandone la psicogeometria, ossia i Principi allorché questo si apprende allo Spazio.
Se l’Ordine è la danza della Vita, l’ordinamento ne rivela la geometria vivente nonché il ritmo irradiante nello Spazio, tra punti e centri, linee e superfici, colori e suoni.
Eccone i capisaldi, che basano sulla realtà sottile e concreta dello Spazio e svelano un nuovo modo di intendere la Vita e i suoi elementi fondanti. Tale modello psicogeometrico della Realtà non può che ordinare ed ispirare dal profondo ogni avanzata, organizzazione ed impresa viventi.
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(Estratti da “Principi di Geometria vivente“):
1 – La Vita è una realtà che nessuno può confutare. E’ il Principio reggente dell’Universo. Qualunque attività, qualsiasi creatura discendono dalla Vita.
2 – La Vita è presente, contenuta e diffusa nello Spazio, che perciò è vivente e duale.
3 – Aritmetica e geometria studiano leggi e proprietà dello Spazio. Per questa ragione sono realtà viventi. A mezzo di strumenti inanimati non si studia ciò che vive.
4 – Lo Spazio si manifesta in due modi: sottile e concreto.
Il modo sottile si esprime tramite qualità, che sono illimitate. Il concreto mediante la quantità, che è limitata.
La descrizione dello Spazio deve pertanto riguardare entrambi i modi:
il sottile, qualitativo, senza confini;
il concreto, quantitativo, limitato.
5 – Il modo sottile è presente nel concreto, il quale è assente nel sottile.
6 – I due modi spaziali non sono separati, ed entrambi sono viventi. Nel loro insieme ospitano la comunità delle creature.
7 – Sottile e concreto sono ordinati per gerarchie, le quali dall’Uno discendono ai molti e risalgono all’Uno, la Vita.
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Queste sette verità si possono esprimere diversamente e meglio, ma la ragione non può confutarli. Sono le basi delle affermazioni che seguono.
Cominceremo dagli enti fondamentali dell’ordine dello Spazio vivo, il punto e il centro.
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1 – PUNTO E CENTRO
Modo sottile del punto.
Il punto sottile non ha dimensioni, perciò non è esteso: non è piccolo, non è grande.
Non ha funzione e potestà creative (le quali spettano al centro), quindi è passivo, femminile e ricettivo. E’ il campo. Poiché è illimitato, coincide con lo Spazio infinito: esiste un solo punto, il quale accoglie e convoglia tutte le qualità viventi.
Modo concreto del punto.
Il punto concreto rappresenta il sottile e lo quantifica. Assume qualunque dimensione e aspetto formale, e appare separato. I punti concreti, come il sottile, non sono creativi: accolgono e oscillano, ma non irradiano. Sono i molti che esprimono la Madre, il punto sottile.
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Modo sottile del centro.
Come il punto sottile, il centro sottile non ha dimensioni, ma è positivo e radiante. E’ il Padre. Governa il campo (ossia il punto sottile) che non sussiste senza un centro, così come questo senza campo. In altri termini, è il centro del punto.
Il centro sottile è la favilla di vita che anima lo Spazio e lo governa. Poiché il punto sottile è uno solo, anche il centro assoluto è uno soltanto: esistono un solo punto e un solo centro sottili.
Modo concreto del centro.
Il centro concreto si manifesta in maniere e quantità qualsiasi, ma secondo legge:
dati due centri, ne esiste un terzo, che è il loro centro.
Questo principio riconduce al Centro assoluto.
E’ bene ricordare che il centro concreto, come il sottile, è sempre radioso, vivo e dominante.
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Rapporto fra punto e centro.
1 – Affermare che il punto e il centro sono inseparabili e interdipendenti significa, in geometria vivente, che si amano. L’uno non può esistere senza l’altro. Questa è la genesi del magnetismo spaziale, ossia dell’amore che tiene assieme l’Universo.
2 – La potentissima relazione fra punto e centro non appare nel modo concreto, che sinora non la manifesta. E’ un pensiero poco frequentato, per la confusione in atto fra punto e centro concreti, fra i quali non si distingue.
La questione è da risolvere ed è di prima importanza. Molte cose cambieranno, nella vita e nell’arte, quando si saprà finalmente discernere, nel concreto, fra punto e centro, e quindi comprendere la loro reciproca attrazione.
3 – L’amore spaziale fra punto e centro, che siano sottili o concreti, accende la Luce del mondo, ciclica e vivente. La manifestano le stelle del firmamento, oggetti concreti e splendenti. La manifestano l’intelligenza, umana e d’altra natura, e insomma tutti i lumi del Cosmo, dagli atomi agli ammassi di galassie alla Luce della mente.
Solo nella concretezza esistono ombre, limitate e inconsistenti, che danno risalto alla Luce. Lo Spazio, che di notte pare oscuro, è la Luce passiva del punto, indispensabile per cogliere la radianza positiva degli astri.
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La questione del rapporto fra punto e centro si risolverà nell’epoca moderna. Oggi l’arte segna il passo e balbetta, ma è una stasi proficua, durante la quale i cuori crescono a riconoscere la verità della Luce, liberandosi dagli incantesimi del cervello.
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