In occasione dello scorso solstizio d’inverno, data di nascita di TPS, abbiamo iniziato a parlare del 3° Campo, il Piano. Oggi, equinozio di primavera, 2a discontinuità dell’anno, esaminiamo lo stesso 3° Campo nella sua declinazione completa di Piano/Progetto/Programma.
In apparenza i tre termini possono essere considerati equivalenti ma, in chiave Etimosofica[1], essi denotano differenze significative. A seguito di ricerca in merito si è detto che il Piano può essere definito come coscienza spaziale dello scopo, mentre il Progetto suggerisce un livello più manifesto, “proiettato” appunto, un piano dettagliato nelle diverse articolazioni necessarie alla sua realizzazione. Il Piano quindi si trasforma prima in Progetto e poi in Programma, il quale è un progetto nel quale è stata inserita la variabile “tempo”, senza la quale nessun progetto può definirsi completo.
Vediamo quindi come in questa triade si ritrovi il concetto di gerarchia, della quale si è già detto a proposito di una delle cosiddette “Direzioni trasversali”[2] per cui appare possibile fare la seguente analogia:
Idea sta a Piano, come Formula sta a Progetto, come Forma sta a Programma
non trascurando di notare comunque come una Idea possa essere rappresentata da diverse Formule, ognuna delle quali può, a sua volta, far nascere molteplici Forme, così come un Piano può manifestarsi con Progetti diversificati, ognuno dei quali potrà essere, a sua volta, diversamente Programmato, in funzioni di vincoli, esigenze, disponibilità di risorse.
Fatte queste necessarie premesse possiamo ora iniziare a formulare alcune domande fondamentali per il nostro futuro percorso di Atomi Planetari Consapevoli, vedi a pagina 4 del documento “Il Pensiero analogico”[3].
- Qual è il Piano dell’Umanità sul Pianeta Terra?
- Come può/deve inserirsi ogni singola vita all’interno del Piano planetario e umano?
In attesa di un altro punto della situazione, previsto al prossimo solstizio estivo, possiamo alimentare un dialogo di gruppo partendo da queste domande fondamentali.