Si è visto che il diagramma tonale svela lo Spazio nella sua funzione connettiva; infatti in esso si accendono relazioni simmetriche, cosicché ciascuna goccia dell’oceano di potenzialità sonore (ricordiamo che è l’insieme infinito dei numeri razionali), per quanto in apparenza remota, appartiene ad un sottoinsieme qualificato da una direzione comune e da una simmetria condivisa. Ne sono esempio notevole le linee equitonali che collegano suoni di egual valore all’origine immanifesta dell’intero sistema: il rapporto 0/0. Così nella infinitudine della distesa armonicale ciascun suono è collegato al suo simile da una direzione angolare che traguarda al luogo inaudibile, quindi inconoscibile, ma certo ed evidente. In base alla premessa che facemmo a suo tempo circa il rapporto di analogia tra il campo sonoro ed i campi maggiori, viene da considerare che anche ciascun “Tipo” umano, ma anche planetario e solare, serba in sé la misura dell’angolo di approccio con la causa del suo Essere e su quella direzione incontra i suoi fratelli.
Per poter procedere chiariamo con la seguente tabella la corrispondenza tra la notazione musicale latina e quella anglosassone, utilizzata in Armonica.
Occorre sempre tener presente che non necessariamente i toni armonicali coincidono con le note musicali, perché il suono generatore della serie può essere preso di qualsiasi lunghezza d’onda divenendo così il C (do).
Per la trattazione degli intervalli generati dalle armoniche di un suono si rimanda al documento “Il suono creatore” (pag. 9 e seguenti), qui verranno ricapitolati brevemente e si darà loro ascolto. Per farlo ci serviremo, seppure virtualmente, del tipico attrezzo della cultura armonicale, il Monocordo; semplice e versatile, svolge le funzioni di un regolo piuttosto che quelle di uno strumento musicale ed ha una storia antica di cui parleremo. Consiste di una cassa di risonanza su cui vengono tese una o più corde vibranti che è possibile suddividere con appositi ponticelli per intervenire sulla lunghezza d’onda del suono emesso
Questo che presentiamo è predisposto per emettere il primo intervallo di cui ci occupiamo, consiste di due corde libere sottoposte alla medesima tensione e, naturalmente, della medesima lunghezza, vale a dire che ciascuna corda è 1/1 dell’altra…. ascolta l‘unisono >
Questo è l’Unisono, il primo intervallo, il rapporto che il suono ha con se stesso, il primo termine del manifestarsi variegato delle armoniche con i loro valori psichici ed i corrispondenti rapporti numerici, la prima forma precipitata dal livello aformale rap-presentato dallo 0/0 a cui tutti i toni mirano per la loro via equitonale, senza più vedere l’uno. Unica eccezione è proprio l’equitonale di C costituita dai termini 1/1 – 2/2 – 3/3 – 4/4…n/n con “n” tendente all’infinito; essa costituisce anche la diagonale centrale del Lambdoma e lo bipartisce nel settore delle armoniche superiori ed in quello delle inferiori, derivate delle prime per interpolazione.
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