Una delle più importanti aspirazioni umane è la conquista di un linguaggio chiaro, strumento di comprensione reciproca e incisivo.
Sappiamo peraltro che, quando ci si sente in comunione, non c’è bisogno di parole: questa condizione è comunque frutto di impegno interiore e condiviso, di comprensione spirituale.
Notiamo innanzitutto che l’etimo di “nome” si ritrova nella radice indoeuropea *GNO-/*GNA, la stessa di co-noscenza: l’affinità tra “nome” e “conoscenza” fa immediatamente risaltare l’importanza del “nominare”, che equivale dunque a “conoscere”.
Le parole, i nomi che manifestano il pensiero, sono quindi agenti di conoscenza e, pertanto, di chiarezza.
Quest’osservazione, così semplice, illumina tutta la ricerca, soprattutto se ci ricordiamo – nel senso che riportiamo al cuore – che la conoscenza rende la realtà sempre nuova.
Siamo così portati d’un balzo al livello centrale del nostro discorso, relativo alla comprensione: il processo di ri-conoscimento del nome, attraverso l’indagine etimologica che porta in superficie la sua idea ed energia psichica originaria.
Tale scavo offre quel “filo di Arianna” che consente di avventurarsi tra i meandri della Torre di Babele senza smarrirsi.
Le diverse accezioni di una parola, le varie opinioni che la utilizzano – letteralmente “visioni” (radice *OP– di vedere”) – offrono la possibilità di trascendere confusione e conflitto per trovare un campo di confronto in cui i molteplici “punti di vista” siano riconosciuti e diventino torri di vedetta per abbracciare l’orizzonte intero.
E’ uno sconfinato campo di indagine nel tempo e nello spazio, indagando culture e lingue diverse ma è soprattutto una ricerca in cui l’impegno per la verità delle parole è connesso all’esplorazione dell’universo interiore: il comunicare, l’essere in comune, scaturisce dal riconoscimento della comunione dell’anima.
Affrontiamo ora il primo e sommo aspetto del nome: la potenza creativa.
Per molte tradizioni cosmogoniche, è un Suono a dare origine all’universo.
Secondo l’osservazione scientifica, il suono, una volta emesso e finché perdura, crea i suoi intervalli all’infinito.
Dunque, nel quotidiano, possiamo diventare più consapevoli della forza espressa dalle nostre parole, e vigilare: come in una nota favola, stanno per uscirci dalla bocca rospi o rose?
Soprattutto, abbiamo la facoltà di intraprendere una ricerca sublime e affascinante: scoprire la sacralità della Parola, affinché, in momenti rituali, si vibri in consonanza con i Mondi Lontani.
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Grazie a te si spalancheranno le porte di un nuovo modo di conoscere il vero senso delle parole. Trovo che sia profondamente giusto per riuscire, la dove non c’è empatia di cuori, a comunicare in modo positivo davvero con tutti.
Daniela Matera
E’ bello potersi scambiare pensieri su un tema di ricerca comune in uno spazio aperto a tutti gli interessati: la riflessione di ognuno diventa possibilità di nuova comprensione condivisa.
Grazie per il contributo.
Se ci sono parole di cui desideri approfondire il senso, segnalamelo, e sarà un nuovo spunto per scoperte comuni.
Queste comprensioni ci aiutano a chiarire i nostri bisogni e le nostre aspirazioni, e di conseguenza a comunicare con gli altri con lucidità fraterna.
Grazia G.
Con un gruppo di persone stiamo lavorando in un percorso che abbiamo definito “formazione permanente” dove trattiamo tanti argomenti di vita comune, e abbiamo iniziato da poco un percorso ambizioso che è rivolto a quanti di noi vogliono imparare ad “amare”; lo facciamo con la consapevolezza della nostra pochezza, ma con l’audacia di chi ha riconosciuto che un gruppo è una risorsa, perché ognuno mette in comune quello che sa e che conosce, soprattutto la propria esperienza di vita, nello sforzo continuo di allargare gli orizzonti della propria consapevolezza.
Così ti chiediamo di aiutarci ad approfondire la parola AMORE…magari con alcune sue espressioni articolate.
Cercherò di fare del mio meglio. Poiché chiedi che la parola “amore” sia approfondita nelle sue articolazioni, credo sia opportuno farne l’argomento per un articolo, che mi riprometto di pubblicare a giorni.
Grazie per lo spunto.
Grazia G.