Tutto, Sistema, Gruppo

Riprendiamo il discorso sul concetto di Sistema alla luce di un Quinto Settennio (1) che sta via via prendendo consistenza e che richiama la nostra attenzione di Servitori dell’Umanità soprattutto all’ambito della semina dei principi di una Nuova Cultura, vista la necessità di una visione globale del futuro e dello scopo dell’Umanità che sappia condurre oltre le secche delle visioni parziali e individualiste, generatrici di illusione e di conseguenza di conflitti.

ScalaSistemaDagli articoli degli anni precedenti abbiamo ben chiaro che un Sistema è “una composizione salda di elementi“, un Tutto, quindi, composto da parti secondo una regola e per un fine.
Ricordiamo la semplice, ma potente, immagine che meglio di altre descrive questa struttura, ovvero quella scala che porta da un atomo ad una molecola, da una molecola ad una cellula, da questa ad un organo e quindi ad un sistema organico e ad un uomo, ed oltre.

Per fissare alcune  delle caratteristiche di un Sistema prendiamo spunto da un celeberrima frase di Aristotele (tratta da Metafisica 1062 b 14) che così recita “Il tutto è maggiore della somma delle parti“.
Potremmo riscriverla asserendo che una struttura organizzata, ordinata e cooperante (Tutto o Sistema) è in essenza, come nei suoi risultati manifesti e nel raggiungimento dei suoi scopi, un’entità sostanzialmente e manifestamente superiore al singolo, che non sarebbe in grado, da solo, di raggiungere, essendo fuori dalla sua portata, gli obiettivi fissati dal Sistema, anche nel caso in cui i singoli in qualche modo si unissero (sommassero) tra loro. Si tratterebbe quindi non solo di una questione di quantità, ma soprattutto di una questione di qualità: nel caso di un Sistema perfettamente essente ed operante la qualità sprigionata sarebbe di gran lunga superiore, e quindi di gran lunga più incidente, di quella emessa dalla semplice somma delle singole parti.
E questo a prescindere dal fatto che un Sistema, qui considerato come un Tutto, di fatto lo sia soltanto relativamente ad un certo livello, poiché, come ben sappiamo, si schiudono scenari di gerarchie di Sistemi, ognuno dei quali perfettamente contenuto in quello maggiore e a sua volta maggiore di quello a lui minore, seguendo un processo di concatenamento secondo “sezione aurea“.

Cerchiamo di mettere brevemente in luce alcune implicazioni.
Per cominciare il Tutto (Sistema) di cui si parla deve in qualche modo preesistere alle sue parti, ovveroInterconnessioneGalassie esistere “a priori” o meglio a livello ideale e causale, quel piano ove risiede ogni Modello/Matrice/Forma delle strutture che poi si organizzeranno nel mondo manifesto. Tale Tutto ha una “forma” (Idea, realtà metafisica) originaria, cioè una struttura sostanziale (il suo essere) che lo sottende e che poi si esplicita in una struttura interna e manifesta, solida e flessibile al tempo stesso, che consente di fungere, appunto, da Tutto per le unità minori (parti) di cui è composto.
Tale struttura deve garantire il riconoscimento del Tutto come tale (quindi deve saper definire relazioni gerarchiche), ma nello stesso tempo non deve cancellare l’apporto individuale ma al contrario lo deve far procedere da “personale” a “funzionale”.
Ovvero deve consentire il passaggio in coscienza dai livelli più densamente materici a quelli più sottilmente spirituali, o, per dirla in altro modo, promuovere il passaggio da “servizio” a sé stessi, o ad altri, a “Servizio”, e questo indipendentemente dal livello di Sistema a cui ci si riferisce e dalla posizione della parte rispetto al Tutto che la contiene e comprende.
Il Tutto, pertanto, deve essere “organico”, ovvero caratterizzarsi per l’interconnessione funzionale delle singole parti, ciascuna capace, in pienezza e responsabilità, di svolgere al meglio la propria funzione, ovvero fare la propria parte, pena la distruzione della sua struttura e la disintegrazione delle relazioni orizzontali e verticali che lo innervano.

Sistema è termine applicabile anche ad un gruppo, soprattutto se quest’ultimo si è liberato dalle gabbie dell’autoaffermazione e dell’auto-identificazione ed ha saluto aprirsi all’Umanità intera, quale fiamma, o Fuoco, che arde nello Spazio secondo la sua specifica onda luminosa e sonora.
Un Tutto/Sistema dovrà avere un proposito da raggiungere, pena la stasi che ossifica ogni relazione interna di qualsivoglia natura e che ne determina la morte; un proposito/scopo strettamente connesso alla tipicità della sua interfunzionalità e sufficientemente chiaro a tutte le parti affinché queste possano trarre il meglio da sé e concorrere al raggiungimento dello scopo medesimo.
Dovrà avere un campo d’azione, ampio e articolato quanto lo scopo richiede, anche se non infinito, sia perché, come già sottolineato, parlando di Sistema in realtà parliamo di Sistema di Sistemi alla cui globalità compete la visione totale, ma soprattutto perché questa struttura si organizza ed esercita le sue funzioni per adempiere ad una quota di Piano evolutivo, dopo il raggiungimento della quale potrebbero essere necessari ed utili altri assetti sistemici, pur nel rispetto del Modello/Matrice che  informa il Sistema.

Cristalloacqua. EmotuDa ultimo notiamo che se il raggiungimento dello scopo si è attuato (e ne riparleremo) secondo Armonia, Commensura e Comunione questo consentirà a tutte le parti che lo compongono di superare la soglia strettamente “individuale”, conseguendo maggiore consapevolezza e allargando di conseguenza  la propria coscienza, permettendo a ciascun membro di scoprire, ciascuno a suo modo, le migliori modalità per servire il Piano.
Di rimando tutto il Sistema ne risulterà potenziato e capace di offrire ulteriori stimoli e possibilità alle sue parti, onorando la condizione di stretta e vitale interconnessione che si era posta in premessa.

Concludiamo questa veloce carrellata di alcune qualità di un Tutto/Sistema/Gruppo con un breve estratto dalla dispensa inedita La missione, scritta da Enzio Savoini nel 2003:
“… uno dei quesiti del discepolo è scoprire il motivo superiore della sua nascita, certamente non dovuta al caso, né stabilita soltanto dal karma. Bisogna tener conto, però, che oggi è chiamato a operare in Gruppo, nel quale svolge compiti e funzioni specifici, poiché quello, ormai, non è più un semplice gregge, quale fu un tempo. In quell’insieme ordinato, il compito generale non è la somma ma la moltiplicazione di quelle individuali, e a poco a poco il Gruppo individua con chiarezza la propria missione totale, che ne giustifica la presenza e l’attività”.

 Note: 

1- Il Quinto Settennio (in una matrice sistemica, o tavola del Piano, che comprende 7 Settenni) si è aperto col Solstizio di dicembre del 2014, dando nel contempo avvio all’anno 5.1.
Col Solstizio di dicembre 2015 si è avviato l’anno 5.2, dedicato alla costruzione soggettiva de L’Istituto del Cuore, organo primario per diramare in ogni coscienza la luce della Nuova Cultura. Questo articolo, in accordo con i moti ciclici del Cielo che fungono da Modello ad ogni azione “culturale”, viene pubblicato in occasione della congiunzione tra Saturno e Mercurio, rispettivamente fonti radianti del 3° e 4° Raggio, Luce ed Armonia, mattoni primari per costruire qualsivoglia Sistema votato al Servizio planetario.

 

 

 

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