Risuona oggi nel sistema solare, per il 2015, la terza congiunzione tra Mercurio e Nettuno, evento propizio per approfondire il tema dell’energia creativa della Parola. E’ particolarmente importante nutrire la nostra consapevolezza su questa potestà del linguaggio, poiché l’anno in corso sta aprendo un settennio mirato all’identificazione dei principi di una nuova Cultura, che necessita di fondamenta salde.
Prendiamo le mosse dalla definizione espressa per motivare il ritmo di questi incontri di etimosofia in Ritualità solare e Effemeridi per il 2015, p. 10, nota 5, in cui si cita anche la fonte di riferimento: Mercurio (4° Raggio) è associato dall’Insegnamento teosofico alla Mantrika shakti, il “Verbo incarnato”, l’energia spaziale del Linguaggio che le ‘anime’, le unità della 4^ Gerarchia umana o “Figli della Mente”, devono infine esprimere ad arte per essere i Magister Musicae del Quaternario della Manifestazione, dei 4 elementi, dei 4 corpi (mentale, emotivo, eterico e fisico), della Forma.
Che cosa significa Mantrika shakti, così importante da essere l’energia che caratterizza e distingue l’Uomo? L’uso di una terminologia sanscrita, per quanto profonda e pregnante, può rendere meno immediata la comprensione del concetto, per cui ci proponiamo qui di cominciare ad esplorarlo insieme. Le note iniziali sono necessariamente “dotte”, ma il cuore del discorso è intuitivo. Ne Il Glossario teosofico di H. P. Blavatsky leggiamo: MANTRIKA SAKTI (Sans.) – Il potere o la potenza occulta delle parole mistiche, dei suoni, dei numeri o delle lettere contenute nei Mantra.
Ai mantra, “suoni sacri”, letteralmente “strumento [tra] del pensiero [man]”, avevamo dedicato il primo articolo di quest’anno, al quale rimandiamo, limitandoci qui all’estrema sintesi. Dall’AUM del Creatore, ebbe origine il Cosmo: “[…] Le settemplici onde della materia si separarono, e apparvero le forme. […] I Costruttori risposero al sacro suono. In musicale collaborazione attesero al lavoro” (A. A. Bailey, Trattato sul Fuoco Cosmico, par. ing. 12). I mantra espressi dall’Uomo sono la risposta intelligente e cooperante al Piano divino, e possono essere definiti “arcobaleni sonori”.
Nell’articolo sulla Genesi delle Idee scrivevamo che è proprio il Pensiero divino, il potere organizzante della Vita, ad attivare la Manifestazione, che è l’emersione del Disegno divino, tracciato radiante di quel Pensiero. La Mente umana, nel momento in cui è ispirata dall’Alto, coglie l’armonia dei Principi superiori e risponde con pensieri, parole ed azioni alate: è questo il reale significato del termine responsabilità: il canto (spondeo) di risposta (re) all’appello della Vita.
Mettiamo ora sotto la lente di ingrandimento il termine sanscrito Shakti, che indica nell’Induismo l’Energia attiva femminile delle divinità, mentre nella religione popolare le loro spose e dee. Shakti, definito sopra potere o potenza occulta, deriva dalla radice indoeuropea *ŚAK-, che esprime l’idea di “essere potente”. Secondo il linguista F. Rendich, in Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee, Palombi Editori, 2010, p. 431, la radice è composta dai suoni [ś], “connesso, legato a”, e da [ak], che indica “il moto curvilineo dell’universo”: il potere dunque scaturisce dalla connessione con il moto cosmico! Com’è evocativa questa parola, che speriamo di sentire ora meno straniera e un po’ di più “antenata”: ci suggerisce l’idea del giro di danza, dell’abbraccio potente e amorevole fra tutti mondi in evoluzione.
La Gerarchia Umana, quarta fra le sette in attiva espressione planetaria, gli Iniziati, è caratterizzata dunque dal potere di lanciare nello Spazio vivo emissioni sacre, sonore e splendenti, così creando e svolgendo il suo ruolo sacerdotale di connessione tra i livelli della Manifestazione. Teniamo nel cuore questa visione di potere e di bellezza.
Nel momento in cui sentiamo il bisogno di approfondire il discorso sulle Gerarchie, possiamo consultare altri documenti, quali il Trattato dei Sette Raggi – Astrologia Esoterica, di A. A. Bailey, p. ingl. 35, o, in modo più semplice e sintetico, l’Introduzione all’Astrosofia pubblicata su queste pagine, ma ciò che conta ora è nutrire la nostra consapevolezza sull’identità tra Gerarchia Umana e Linguaggio o Mantrika shakti.
E’ pur vero che in modo immediato, nel momento in cui rispondiamo con espressioni consonanti, dal cuore della Mente, all’Appello divino che “ci parla” di Proposito, Amore e Luce, siamo membri della Gerarchia Umana. Subito sentiamo risuonare dentro di noi la quarta Stanza della Grande Invocazione: “Dal Centro Umano si svolga il Piano di Amore e di Luce …”.
Tenendo nel cuore questa consapevolezza, comprendiamo meglio la necessità del momento: lavorare affinché l’umanità si riconosca quale Centro del pianeta, un nucleo che si esprima in migliaia di “lingue” e modi ma che riconosca e testimoni il linguaggio del Cielo, che ogni diversità compone e innalza.
Il Modello sonoro del Lambdoma che riconosciamo e proponiamo di incarnare in modo coordinato nelle nostre vite è la struttura portante di espressione della Mantrika shakti: risuona e crea al tocco degli impulsi celesti. Ecco che la responsabilità si trasforma in incanto, e all’Uomo – a noi, con le nostre piccole grandezze – è dato di vivere una meravigliosa avventura.
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