Accolta l’idea che la vera Arte sia maestria o genialità in qualche campo di espressione, e che il suo fine sia spandere Armonia, il secondo passo verso tale Unione con il Mondo delle Idee verte sull’educazione alla Bellezza:
– come si comprende, riconosce e produce Bellezza?
Proviamo a rispondere con un’altra domanda:
– cos’è il genio o il “vero artista” se non un essere estremamente sensibile, responsivo, entusiasta, deciso o consacrato a perfezionare la propria Arte e (qui si aggiunge) se stesso?
L’Artista è strumento o antenna di rice-trasmissione, sempre più chiara e precisa, di dosi di Bellezza reale, che si esprima attraverso la contemplazione dell’incanto dei fiori o dell’infinità del Cielo, o attraverso l’amore profuso in un qualsiasi campo di servizio per l’evoluzione umana e planetaria.
Che la si chiami sensibilità superiore, anima o cuore, tale strumento “cruciale” esprime la centralità della sua funzione, analoga al nucleo di un atomo, al sole di un sistema solare o al Centro di una galassia o dell’universo intero. È evidente che l’essere umano non è ancora al centro del suo sistema, e che abbisogna di educazione per essere responsivo non ad istanze o ingiunzioni personali, bensì ai valori espansi, universali e comuni del proprio cuore.
Chi ha un cuore più acceso, aperto, ricettivo, inclusivo, generoso è di conseguenza in grado, essendo più comprensivo o maggiore, di riversare in quelli degli altri, se semplicemente ben disposti, i suoi doni e qualità, affinché questi ne vengano arricchiti o, meglio, risvegliati. In altre parole, una polarità aurea tra due cuori, ossia tale che il minore e il maggiore siano in una certa proporzione geometrica tra loro e con il tutto unitario, è la condizione affinché sia possibile un’avanzata verso il “meglio”, il bene, il bello.
Nel rapporto aureo l’allievo e il maestro, apparentemente disposti in scala gerarchica rispetto al processo di trasmissione o formazione, sono in realtà paritari, uguali, ossia entrambe necessari a che il Vero splenda e si diffonda in tutti gli angoli recessi dello spazio. Un maestro è così sempre allievo di maestri superiori, e ogni allievo ammaestra coloro a lui rivolti e orientati.
Questa collana di magneti, questa catena di ascesa alla vetta della Bellezza e del Bene, guida l’evoluzione dell’arte di vivere su questo pianeta azzurro: chi è più illuminato o saggio o potente può aiutare a procedere su tale “Via di Mezzo”, semplicemente con il proprio ardore ed esempio. E ognuno di noi è in potenza un tale eroe: un cuore al centro dell’infinito.
L’Arte del cuore è dunque la vera scuola di Bellezza.
Il cuore sa sempre cosa è bene, bello e vero, e la mente, tenuta salda nella sua luce, può dispiegare e squadernare Bellezza.
*
Base dell’Esprimere è la Bellezza
* L’Arte della nuova Cultura è positiva ed è sorretta dalla volontà di Bellezza.
* La nuova Arte concorre a costruire il nuovo modo di vivere umano.
* L’Esprimere persegue una meta che non vede ma che svela per gradi.
* I nuovi Principi rispecchiano i valori del Cielo.
* L’Esprimere non è settario, né decadente. Al contrario, tende a salire e migliorare, e si espande senza frontiere.
* L’Esprimere è guidato da regole precise: si oppone al disordine e lo combatte.
* L’Esprimere opera con amore, senza il quale non esistono arte né bellezza.
* Chi esprime genera magnetismo, benefico per l’ambiente e per la coscienza.
* L’Esprimere cerca il nuovo e lo produce.
* Il modello dell’esprimere è il Signore di Bellezza, cui gli uomini guardano da sempre e che non hanno mai visto.
* L’Esprimere erige nuove forme per imitazione del Cielo, che riflette in ognuna di esse per intero.
* Il Cielo, riprodotto nel multiforme, è la comunione delle coscienze.
* La nuova Arte riconosce e impiega la geometria spirituale.
(Estratti da “Semi 1994”, testo inedito di E. S.)
*
“Sappi, non esistono possessi – né decisioni, né orgoglio, né rimorso. Solo una cosa esiste – la Bellezza. E Io te l’affido. Difendila, affermala e spiegala.
Ecco la tua strada.
Con la Bellezza muoverò incontro a quelli che vengono a Me, e già sono per via.”
(Appello, § 333, Collana Agni Yoga)