Scopo

Glossario – Scopo

 

Etimo secondo TPS

 

Dal latino tardo scopus, bersaglio, fine, traslato dal greco scopòs, meta e osservatore.

Hanno la stessa radice il verbo latino specio, guardo, e i verbi greci skopeo/skeptomai, guardo, osservo. La radice indoeuropea, secondo la maggior parte dei linguisti, è *SKEP-, che esprime l’idea di osservare, mirare; secondo F. Rendich, la radice è “spaś”, che esprimerebbe l’idea di “correlato [ś] al guardare [paś]”, con metatesi, cioè inversione, tra K e P nel greco. In ogni caso c’è concordanza sull’idea fondamentale dell’osservare (Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee, Roma 2010, Palombi Editore, p. 488).

 

Scopo significa quindi il fine a cui si tende


Treccani

 

scòpo s. m. [dal lat. tardo scopus, gr. σκοπός «bersaglio, scopo», cfr. σκοπέω e σκέπτομαι «guardare»]. –

1.a. ant. Bersaglio, punto a cui si mira: il tener dunque la mira continuamente indirizzata verso lo s. fa che il tiro va a ferir giusto (Galilei). In questa accezione il termine è ancor vivo nell’espressione falso s., anche scritta in una parola sola (v. falsoscopo).

1.b Parte mobile della mira usata nei rilievi topografici, formata da un quadrato, per lo più di legno dipinto a scacchiera in bianco e nero o bianco e rosso, che scorre sull’asta graduata.

2. fig. Risultato a cui si tende, ciò che costituisce il fine, il motivo di una certa azione, di un certo modo di procedere e sim.: avere uno s.; fare qualche cosa con uno s., senza uno s. preciso; conseguire, raggiungere lo s.; tendere, mirare a uno s.; perseguire tenacemente il proprio s.; si era proposto lo s. di rendersi presto indipendente dalla famiglia; fare una vita senza scopo, inutile, inconcludente; a che s. lo hai fatto?; è intervenuto al solo s. di aiutarti; fare qualche cosa a s. di lucro. Con sign. concr., cosa o persona che costituisce uno scopo, un fine, un obiettivo: i figli, gli studî sono l’unico s. della sua vita.

3. Imposta di scopo, imposta il cui gettito ha una particolare destinazione; resta cioè distinta dalle altre entrate affluenti al bilancio generale e può essere spesa soltanto per un determinato fine.

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Wikipedia

Carlo Azeglio Ciampi, primo non parlamentare a ricoprire la carica di presidente del consiglio nel 1992, guidò un governo di scopo

Governo di scopo

 

Per governo di scopo, nell’ambito del gergo parlamentare italiano, si intende un esecutivo di breve durata, sorto appositamente dopo una crisi di governo, e che abbia come obiettivo il varo di provvedimenti legislativi urgenti, come ad esempio l’approvazione di una nuova legge elettorale prima della fine della legislatura.

Viene spesso erroneamente fatto ricondurre nella fattispecie del governo tecnico, che a differenza di quello di scopo non è necessariamente politico, nel primo caso sarà formato quasi esclusivamente da “tecnici” esterni prestati alla politica, nel secondo da parlamentari eletti, magari ex ministri facenti parte dell’Esecutivo dimissionario precedente.

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Imposta di scopo

 

Un’imposta di scopo è un tributo esplicitamente finalizzato e collegato al perseguimento di specifici obiettivi di volta in volta individuati dal soggetto che la istituisce, nell’ambito di alcune finalità esplicitate dal legislatore.

Un tributo di scopo è quindi una prestazione patrimoniale (art. 53 Costituzione) richiesta al contribuente che si caratterizza per il peculiare rilievo che assume la destinazione dei proventi riscossi, in deroga al principio di unità del bilancio.

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