Gerarchia

Glossario – Gerarchia

 

Etimo secondo TPS

 

Dal greco tardo ierarchìa, è composta dall’unione di due elementi: 1. ieròs, sacro; 2. archìa, guida, governo:

  1. ieròs deriva da *iseròs, dalla radice indoeuropea *IṢ- che esprime l’idea della ricerca del rapporto con il divino; in particolare la consonante [s] di *IṢ- esprimerebbe per F. Rendich  l’idea di “legame” (Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee. Indoeuropeo-Sanscrito-Greco-Latino, Palombi Editore, 2010, pp. LIII, LV-LVI);
  2. archìa deriva dal verbo greco archein, “governare” nel modo transitivo e “cominciare” nel modo intransitivo, dalla radice indoeuropea *ARH- che esprime l’idea di essere il primo per valore, meritare: arhat in sanscrito è “colui che è degno”, venerabile e perfetto;  tale radice nasce da una composizione della fondamentale radice *AR-, che indica il moto per unire.

Pertanto in entrambe le componenti della parola, è posto l’accento al concetto di unione.

 

Gerarchia significa guida al rapporto con il divino

 

Nel Lambdoma Generatore la definizione è: La Gerarchia è l’Ordine dei Creatori divini (6.7)


Treccani

 

Gerarchìa s. f. [dal gr. tardo ἱεραρχία; v. gerarca]. –

1.a. In origine, soprattutto nell’àmbito cristiano greco, l’amministrazione delle cose sacre, in quanto comportava un ordine scalare, e l’ordine stesso. Di qui, nel diritto canonico, g. ecclesiastica, l’ordinamento dei gradi e delle funzioni nella Chiesa, e il principio stesso della subordinazione delle autorità inferiori alle superiori. Nella Chiesa cattolica si distingueva una g. d’ordine, conferita con l’ordine sacro, che constava di gradi superiori (i cosiddetti ordini maggiori) e inferiori (cioè gli ordini minori, parte dei quali sono ora chiamati ministeri), e una g. di giurisdizione o di governo, conferita con l’istituzione canonica, che comprendeva il papa, i vescovi, i sacerdoti e, in certa misura, anche i chierici. Dopo il concilio Vaticano II la gerarchia ecclesiastica si identifica con il complesso delle persone che sono titolari della potestà sacra in quanto hanno ricevuto il sacramento dell’ordine.

1.b. Il rapporto di subordinazione e supremazia che unisce tra loro gli uffici delle varie amministrazioni dello stato, e anche ciascuna di queste amministrazioni in quanto legata alle altre dal vincolo gerarchico: g. civile, g. militare, ecc.

1.c. In senso concr., al plur., le persone stesse che ricoprono i diversi gradi nell’ordinamento gerarchico: le massime g. ecclesiastiche; le alte g. militari; alla presenza di tutte le g. dello stato.

2. G. celeste, il complesso degli ordini angelici raggruppati, ispirandosi a s. Paolo, dallo Pseudo-Dionigi in tre gerarchie scalari (serafini, cherubini, troni; dominazioni, virtù, potestà; principati, arcangeli, angeli), ordinamento accolto anche da Dante.

3. In etologia, esistono gerarchie sia tra gli invertebrati sia tra i vertebrati, e hanno la funzione di ridurre l’aggressività all’interno del gruppo e di regolamentare lo sfruttamento delle risorse e la riproduzione, svolgendo quindi un importante ruolo adattativo per la sopravvivenza del gruppo e della specie, anche come fattore di regolazione della densità della popolazione.

4. Negli elaboratori elettronici, condizione che si realizza tra sottoprogrammi, cicli operativi e simili (che in tal caso si dicono gerarchizzati), quando essi ne contengono altri o sono contenuti in altri, in una struttura a più livelli.

Leggi la definizione direttamente sul dizionario.


Wikipedia

 

Una gerarchia (dal tardo greco ἱεραρχία, ierarchia, derivato di hierárkhēs, composito di hieros “sacro” e árkhō “presiedere” o “essere capo”)[1] è un sistema, asimmetrico, di graduazione e organizzazione delle cose, rapporto implicante un reciproco rapporto di supremazia e subordinazione di tipo piramidale. Diversi campi usano la parola in modi leggermente differenti, ma una definizione particolare racchiude il nucleo di quasi tutti gli utilizzi del termine.
In origine, nell’ambito greco-cristiano “gerarchia” significava letteralmente l’accezione greca, “governo dei sacerdoti” e indicava amministrazione e struttura stessa.[2]

Poiché le chiese gerarchiche come la Chiesa Cattolica Romana o la Chiesa ortodossa avevano una struttura organizzativa che era gerarchica in senso moderno, il termine venne a indicare organizzazioni similari in un contesto più generale.

Gerarchie sociali

Molte organizzazioni umane, come aziende, chiese, eserciti e movimenti politici sono strutturati gerarchicamente, almeno ufficialmente; comunemente i superiori, detti capi, hanno più potere dei loro subordinati. Quindi la relazione asimmetrica può essere definita come “aver potere su”. (alcuni analisti, comunque, dibattono se questa definizione di potere sia coerente con quanto indicano i diagrammi organizzativi tradizionali) (Vedi anche catena di comando).

Le femministe rilevano una gerarchia di sesso, in cui una cultura vede gli uomini e i loro tratti caratteristici superiori a quelli del sesso opposto. Nei termini della trattazione, le femministe presentano una gerarchia di soli due nodi, “maschile” e “femminile”, legati dalla relazione asimmetrica “è maggiormente valutato dalla società”. Un esempio è il seguente:

La natura gerarchica del dualismo – la svalutazione sistematica delle     femmine e di qualsiasi cosa venga metaforicamente recepita come “femminile” – è ciò che identifico come sessismo. (Nelson 1992, p. 106)

Si noti che nel contesto femminista, e di altri fenomeni sociali, la parola gerarchia è spesso utilizzata con il significato di gerarchia di potere o struttura di potere. Le femministe non si oppongono alla gerarchia nel significato generale del termine, ma relativamente alla specifica relazione asimmetrica di disuguaglianza sociale tra uomini e donne. Diverse altre critiche sociali si oppongono a differenti tipologie di gerarchie di potere che essi reputano ingiuste.

Arti e nelle scienze

Le gerarchie sono importanti per la categorizzazione e organizzazione di grandi quantità di oggetti. Le tassonomie, come ad esempio quelle biologiche, sono costruite su gerarchie. La gerarchia è anche spesso usata per controllare la complessità dei progetti ingegneristici. Ad esempio, grandi strumenti elettronici come i computer, sono normalmente composti da moduli, che sono a loro volta creati partendo da componenti più piccole (circuiti integrati), che a loro volta sono organizzati internamente usando metodi gerarchici (ad esempio, usando celle standard).

Le gerarchie sono usate in modo molto esteso in informatica e teoria dell’informazione; ecco alcuni esempi. I file in un file system sono immagazzinati in una gerarchia di directory nella maggior parte dei sistemi operativi. Nella programmazione orientata agli oggetti, le classi sono organizzate gerarchicamente; la relazione tra due classi collegate viene chiamata ereditarietà. Su Internet, gli indirizzi IP sono sempre più organizzati in una gerarchia (così che il routing continui a funzionare con il crescere di Internet).

Il tono e la forma della musica tonale sono organizzati gerarchicamente. Tutti i toni derivano la loro importanza dalla loro relazione con una chiave tonica, e i temi secondari delle altre chiavi sono ricondotti alla tonica in una ricapitolazione del tema principale.

Leggi la definizione direttamente su Wikipedia.

2 risposte a Gerarchia

  1. Pingback:Creare con il Suono ed il Colore – TPS Blog – Area italiana

  2. Pingback:Congiunzione eliocentrica Terra-Urano: Attestare l’Ordinamento gerarchico - TPS Blog - Area italiana

Lascia un commento