Fiducia e Fratellanza

Nello scorso articolo abbiamo affrontato le parole che designano la Meta di quest’anno [1], definendo quella che è madre di ideale, l’idea, essenzialmente quale moto [i] della luce [d], proponendoci di ricordare che il suo stesso suono trasmette energia motrice e luminosa: un pensiero che da solo ha il potere di dirigere e illuminare le nostre giornate.

Desideriamo qui approfondire una parola e un concetto che in quel contesto avevamo solo accennato, la fiducia, perché è la forza che consente di rispondere all’energia trainante dell’idea.

L’Insegnamento dell’Agni Yoga la onora ponendola tra “i massimi concetti” [2], citandola in circa centocinquanta passi, di cui qui ne riportiamo alcuni, lampi che ne svelano qualche tratto:

[…] E ricordate soprattutto il Loto della Fiducia, giorno e notte. [3]

[…] La fiducia è la leva più potente del Cuore cosmico.

Anche il Magnete proietta la sua corrente con tale mezzo [4]

Urusvati sa che le radiazioni della fiducia sono bellissime. Su quella base sorge il monte della fedeltà, che adorna l’Universo. In essa coesistono gli aspetti migliori della vita: amore, bellezza, devozione, coraggio, saggezza. [5]

[…] Parlando di  cooperazione e di Fratellanza Noi dobbiamo insistere sulla fiducia – senza la quale non si crea il ritmo […] Non c’è altro modo perché il cuore risplenda di vittoria. È difficile evitare di cader preda della stanchezza se il cuore è senza luce. [6]

La luce, infatti, è proprio il suono che s’irradia dalla parola fiducia, poiché la radice indoeuropea da cui deriva, *DHI-, è così composta: “spostamento [h] continuo [i] di luce [d]”, dalla quale derivarono il sanscrito dhi, pensiero religioso, meditazione; il greco theorìa, osservazione, speculazione; il latino fiducia. Scrive il linguista Rendich sul rapporto indoeuropeo tra “luce” e “pensiero religioso”: “[…] tale relazione era vista, in cielo, come Luce = Dio, e in terra come Luce = Intelletto d’amore celeste. [7]

Cercando di sintetizzare i passi dell’Insegnamento, la fiducia in se stessi e quella reciproca fra i collaboratori sono indispensabili e benedette nell’azione, ma sono soltanto aspetti particolari di un concetto di portata infinitamente più ampia: la fiducia è tensione, fuoco, corrente magnetica, frutto di conoscenza diretta o intuizione, generazione di ritmo. La fiducia connette gli elementi dell’Universo, collega la Gerarchia agli uomini e questi a Lei, orientandoli a un rapporto di cooperazione con le Guide, rendendoli inoltre sensibili alla relazione armonica con gli altri regni di natura.

È importante alimentare la consapevolezza della forza della fiducia, per non “perdere le date”, poiché l’attuale Meta “Costruzione degli ideali” è quella che ne è primariamente nutrita: sappiamo che il Vortice 5.6 trasmette grande fervore creativo, poiché ha il potere di promuovere l’ideazione di Pensieri luminosi, pietre immateriali e viventi da porre a fondamento della nuova cultura a cui aspiriamo, affinché divengano patrimonio ideale dell’Umanità una.

Riportiamo un passo che suggella la connessione tra la fiducia e l’unità della Fratellanza:

[…] Seminate, e non abbiate dubbi sulla vitalità dei semi.

La base della Fratellanza è fiducia in atto. [8]

L’idea di Fratellanza è così fondamentale che è stata e sarà indagata da molteplici prospettive in questo blog: in questo contesto, poiché ancora mancava l’analisi etimosofica, intendiamo limitarci ad aggiungere un altro tassello alla sua esplorazione, analizzandone la radice linguistica.  La parola deriva da “fratello”, dal latino tardo fratellus, diminutivo di frater: trae origine dall’etimo indoeuropeo *BHRATR-, che esprime l’idea del sorreggere tramite l’energia, del sostenere, del nutrire, in cui si individuano le componenti: [t] “colui”, [h] “che porta”, [b] “con energia”, “colui che sostiene”. Da questa radice derivò il sanscrito bhrātr “colui che sostiene”, il greco phràter, “membro di una fratrìa”, il latino frater, fratello. All’origine dunque era preminente l’idea del sostegno, dell’energia che si trasmette, idea conservata in sanscrito e in greco – la fratria era una sorta di confraternita – mentre secoli dopo, in latino, si fissò invece il concetto limitativo del legame di sangue. La lingua greca addirittura distingueva il fratello di sangue – detto adelphòs, “nato dallo stesso utero” – dal phràter, “membro di un sodalizio” [9]. Come nel termine “padre” il suono p iniziale indica “il purificatore”, nella parola “fratello” il suono iniziale della radice b indica “l’energia vitale”, la stessa del termine greco bìos, vita. È inoltre lo stesso etimo di Brahman e di Brahma! [10]

Alla radice della parola “fratello” pulsa dunque il suono dell’universale energia che a Tutto dà vita, sostegno della manifestazione ad ogni livello, il che evidenzia l’angusta limitatezza della più tarda accezione che la svilisce, restringendola al rapporto parentale sul piano fisico.

È peraltro vero che la parola “Fratellanza”, tramite l’astrazione del termine da cui deriva, ne rivela la vita spirituale, con un innalzamento che espande il “profumo” dell’etimo originario, il cui sacro significato ancestrale si è in qualche modo conservato nelle varie lingue indoeuropee nell’uso di designare quali “fratelli” coloro che sono legati da qualche comunanza (ideali, fede, ordini religiosi, valori culturali ecc.) [11].

È invece l’afflato di fraternità spirituale che abbraccia il Cosmo a pervadere il Cantico delle Creature di San Francesco, il primo importante testo poetico alla base della lingua italiana:

[…] Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,

lo qual è iorno, et allumini noi per lui.

Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore,

de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle,

in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle. […]

Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale […]

A noi costruttori degli Ideali o bandiere di Luce che si originano dall’Idea di Fratellanza, spetta volgere lo sguardo e porgere l’orecchio al futuro, spargendo con fiducia e impegno i semi del Nuovo, orientandoci in accordo con i ritmi delle Intelligenze celesti, per contribuire alla crescita di giuste relazioni fra noi uomini e al rapporto armonico fra tutti i mondi.

C’impegniamo a farlo non sulle ali di uno slancio mistico, ma collaborando in gruppo ordinato per la fondazione di un nuovo Umanesimo che ha alla base un Pensiero unitario che abbraccia la settemplice realtà sia del Cielo sia della Terra.

 

 

[*] Oggi, come succede ad intervalli di circa tre mesi, avviene la congiunzione eliocentrica tra Mercurio e Nettuno, associata all’armonia del linguaggio.

[1] Nel ciclo del Piano la Meta di quest’anno 5.6 è: “Costruzione degli Ideali”

[2] Comunità, § 221

[3] Foglie del Giardino di Moria I, § 369

[4] Infinito I, §129

[5] Sovramundano § 619

[6] Fratellanza, § 71

[7] Franco Rendich, Dizionario Etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee. Indoeuropeo- Sanscrito-Greco-Latino, Palombi Editori, 2010, p. 189, nota1

[8] Fratellanza, § 258

[9] Franco Rendich, Op. Cit., p. 73

[10] Ibidem, p. 278, 257, 262

[11] Lo “spirito di fratellanza” limitatamente agli uomini è citato nel primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

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