Attestare il Piano planetario

Esiste un Piano di evoluzione per l’umanità.

Tale Piano porta in espressione un Proposito planetario.

Si parte da tali indicazioni dell’Insegnamento esoterico,[1] per arrivare a presentare una prima Formulazione del Piano evolutivo previsto per il Gruppo umano, che è parte di un più generale Piano planetario, inscritto a sua volta in un Piano solare, cosmico e, infine, universale.

Lo svolgimento di questa parte del Piano planetario non può che dipendere dalla coscienza umana, che deve imparare ad esserne ‘responsabile’, o a ‘rispondervi’ sempre meglio. Ma il Piano di evoluzione, ci viene insegnato, viene allestito dal Volere e Pensiero di Coscienze superiori, ed è ‘costituito’ dalla Loro stessa Energia.

(…) Il Piano di evoluzione, come si vedrà meglio nel corso di questo scritto, è in essenza l’energia sostanziale o sostanza energizzata del Proposito planetario, e dei Suoi Depositari; è la Loro energia magnetica e creativa.

E “il Proposito “non può essere compreso finché il Piano non venga seguito” *

Conformemente, affinché il Proposito possa rivelarsi in Terra, occorre che l’Umanità, il “centro della presa di coscienza”, espanda progressivamente la sua capacità di visione del Piano, di inclusione ed identificazione con il Tutto:

“Si può domandare (a ragione) a che servono queste informazioni per chi si trova in mezzo alle confusioni e alle angustie del mondo.
Per ovvie ragioni, una visione del Piano, per quanto necessariamente nebulosa, dà un senso di proporzione e anche di stabilità. Porta al riordinamento dei valori, cosa estremamente necessaria, poiché indica che in tutte le difficoltà della vita quotidiana sono celati un proposito ed un fine. Con lo studio del grande volume della vita planetaria, dalla piccola e rifinita struttura dell’uomo al maggiore complesso generale, con le rispettive relazioni con il Tutto, si allarga ed espande la coscienza. Ciò è molto più importante del minuto dettaglio della capacità individuale di comprendere il proprio posto nel quadro più vasto. (…)

[Non è inutile] cercare di afferrare gli incerti contorni della struttura, del proposito e del destino che risulteranno dal compimento e dalla fruizione del Piano. Ciò non deve evocare alcun senso di impotenza, di lotta senza fine o conflitto quasi permanente. Data la limitazione dell’uomo e della sua vita, dato l’immane perimetro del cosmo e la minuscola natura del nostro pianeta, data la vastità dell’universo e la certezza che non è che uno fra innumerevoli (dico innumerevoli) altri universi maggiori e minori, esistono tuttavia nell’uomo e in questo globo un fattore e una qualità per cui tutto ciò può essere visto e realizzato come parte di un tutto, e che consentono all’uomo (sfuggendo, come può, dalla sua autocoscienza umana) di espandere consapevolezza e identità fino a che gli aspetti formali della vita non costituiscono più barriere per il suo spirito che tutto include.

(…) sulla terra vi saranno uomini in grado di vedere il Piano con una chiarezza, comprensione e inclusività ben superiore alla nostra. La visione è prerogativa divina. L’espansione è un potere vitale e caratteristica divina. Cerchiamo dunque di comprendere quanto è possibile a questo livello di sviluppo e lasciamo che l’eternità riveli i suoi segreti reconditi.”[2]

Cerchiamo dunque di approfondire la visione del Piano gerarchico, di comprenderlo sempre meglio attraverso il pensiero illuminato dall’amore per il Bene comune, per il Tutto, imparando a collaborarvi sempre più coscientemente.

Tale collegamento o connessione all’energia sostanziale del Piano planetario è infatti possibile solo attivando la nostra fondamentale volontà-di-Bene; solo questo fattore o qualità abilita al Servizio, in coscienza o identità di Gruppo, al Proposito e Volontà superiori.

Poiché:
“…quando le unità sono collegate fra loro da correnti d’energia, possono funzionare coscientemente al servizio dell’Uno maggiore.”[3]

È solo attraverso l’espansione ed evoluzione della Coscienza e dell’Identità unitaria del Gruppo umano che si può assicurare il ripristino del Piano di Amore e di Luce sulla Terra, come recita la quarta stanza della Grande Invocazione:

Dal centro che vien detto il genere umano

Si svolga il Piano di amore e di luce 

E chiuda la porta dietro cui il male risiede.

*


(Estratti dalla Premessa del testo Attestare il Piano planetario per celebrare, oggi 15 dicembre 2017, l’entrata eliocentrica trentennale di Saturno, l’Architetto e Progettista solare, nel Suo Segno Capricornus, la “Porta degli Dei” o immissione della coscienza umana nel regno della Saggezza iniziatica.
Si dedica questo compendio a colui che intuì e formulò sistemicamente le 49 Mete Lontane del Piano evolutivo e presentò la Loro ‘realizzazione’ in formazione di Gruppo, quale Ordine o Gerarchia Umana).
[1] Ci si riferisce in particolare alla tradizione trans-himalayana veicolata in occidente dalla teosofia di M.me Blavatsky, A. A. Bailey e da H. Roerich.
* A. A. Bailey, “Discepolato della nuova era II”, Collezione Lucis, p. 519.
[2] A. A. Bailey, “Psicologia Esoterica II”, Collezione Lucis, p. 219-20.
[3] A. A. Bailey, “Trattato del Fuoco cosmico”, Collezione Lucis, p. 1123.
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