La ricerca dell’Essenza: dalla “cortesia” al Coraggio (2° parte)

Per celebrare la congiunzione eliocentrica fra Giove e Mercurio in Libra, il segno della scelta, pubblichiamo gli ultimi tre capitoli del lavoro in oggetto. I primi due capitoli sono stati editi il 16 gennaio.

 

3. Coraggio, Comunicazione e Retti rapporti

 

 

Chi è sul Sentiero vigila su di sé, sul proprio allineamento con l’anima e sulla scelta, maturità e verità delle proprie scelte e delle proprie relazioni, poiché sa che è attraverso di esse che si gioca ogni percorso evolutivo:

Chi è cieco verso la propria verità è cieco anche verso la verità degli altri…Voi saprete sempre cosa fare e qual è la direzione giusta se avrete imparato a essere onesti con voi stessi al massimo delle vostre capacità”
(Eva Pierrakos, Il Sentiero del risveglio interiore, lez.1)

Pertanto chi è sul Sentiero:

  • è in contatto con la parte più vera di sé, che espone con coraggio, esprimendo con chiarezza se stesso in ogni situazione; è in grado di adeguare il suo comportamento e le sue decisioni in base all’interlocutore ed al contesto in cui si trova e possiede la capacità di difendere e sostenere le proprie idee quando la situazione lo richiede, senza fuggire né aggredire;
  • ha un atteggiamento di sano equilibrio, che comporta la manifestazione dei propri punti di vista e delle proprie esigenze e, allo stesso tempo, l’ascolto e l’accoglienza dei punti di vista, dei bisogni e, soprattutto, del sentire più profondo dell’altro;
  • conosce il proprio interiore, lo accetta con i suoi lati ombra, che naturalmente è teso a modificare, e non teme di mostrarlo agli altri; sa che mistificarlo in vista di una dimostrazione di una presunta “elevatezza spirituale” può solo provocare incomprensioni, disagi e sensazione di falsità all’interno delle relazioni:

“…sarete sollevati di scoprire che non siete voi a non essere amabili ma i vari stratagemmi che usate per proteggervi”
(Eva Pierrakos, Il Sentiero del Risveglio interiore, lez. 93)

 ama comunque il suo interlocutore ma sa anche chiedergli, se è il caso, di modificare l’inadeguatezza del suo comportamento;

  • sa che per sviluppare sani rapporti sono necessari alcuni elementi fondamentali: la conoscenza di se stessi (del proprio mondo interiore, inteso come insieme di attitudini, bisogni, aspetti ombra e punti di luce); la sicurezza di sé e il rispetto per la propria persona; la scelta dell’Empatia verso i fratelli; la volontà di costruire rapporti costruttivi e sempre veritieri e trasparenti;
  • sente d’impaccio e sterilmente desueta la cortesia puramente esteriore in un Mondo ormai proiettato ai Valori e alle Responsabilità della Nuova Era, e sceglie, con un atto d’amore lucido e forte, il Coraggio, la qualità del Cuore.

Quando usciamo dai nostri piccoli mondi individualistici e separativi e ci apriamo a dimensioni universali ci rendiamo conto che per instaurare la “Cultura dello spirito” è necessario rendere trasparente il nostro interiore e pervi i nostri canali di comunicazione con il Trascendente al fine di poter accogliere le Intuizioni superiori.

L’Umanità dolorante non ha bisogno certamente di individui concentrati su insignificanti e miseri personalismi, ma richiede Servitori dal cuore ampio e inclusivo, dalla mente disponibile alla Cooperazione, dall’azione pronta e generosa.

I Nuovi Tempi che siamo chiamati a vivere richiedono Guerrieri impavidi, portatori della Fiamma, che affrontano con Coraggio i propri draghi interni e operano attivamente per fare della Terra un Pianeta sacro.

Che ciascuno di noi sia specchio all’altro per modificarci e perfezionarci in vista del Servizio; ciò è particolarmente pertinente in Gruppi orientati all’evoluzione della Coscienza.

Da questa consapevolezza superiore, e dai conseguimenti concreti che ne derivano, può librarsi l’azione possibile, costruttiva e liberatrice nel Mondo:

L’impossibilità è soltanto un insieme di più grandi possibilità non ancora realizzate. Essa cela uno stato più avanzato ed un viaggio non ancora compiuto.”
(SriAurobindo)

 4. Coerenza, Gruppo e Verità

Se nei Gruppi umani, e particolarmente in quelli spiritualmente orientati, non vi è la sentita tensione alla Coerenza tra dire e fare, e pertanto ad un reale Dialogo di Verità con se stessi e con gli altri, la proclamata “fede” (nello Spirito, nell’Evoluzione della coscienza, nella Fraternità, nella Cooperazione, nella Verità, nell’Unità, nel Sé…) appare vuota e poco credibile, arida e retorica, priva di sostanza e di reale spessore.

Se privi di tale “fede” e dell’appartenenza al gruppo che la professa, e privi della fissità di contesto e di contenuti, della ripetitività di dinamiche e di ruoli che lo caratterizzano,  è evidente che alcuni si sentano privi di appigli, di riferimenti, e carenti della parte della propria identità che considerano più significativa e di valore. Essi non sono coscienti di quanto la propria motivazione sia spuria e inconsciamente opportunistica né tantomeno aspirano ad essere coscienti di ciò, poiché la propria autostima ne soffrirebbe, e probabilmente in modo devastante. La propria “fede” è ciò che serve loro per non avvertire il disagio esistenziale, per sentire di avere qualche valore e per sentirsi a posto con se stessi.

Più l’adesione alle credenze non è autentica, più l’individuo sostiene le sue scelte e la sua “fede” con un’ostinazione che a volte sfiora l’irrazionale. In realtà egli non difende le singole credenze ma le illusioni (su di sé, sul mondo, sul proprio valore, sul proprio gruppo, sulle proprie scelte, sui propri rapporti…) che le credenze gli permettono di conservare e condividere per sentirsi meno solo.

In un Gruppo realmente dialogante, basato sulla Fiducia e sulla Fratellanza, e aperto a riconoscere i moti evolutivi della coscienza, ciascuno:

  • Esprime i propri sentimenti, anche quelli “negativi”, per la purificazione dei quali lavora costantemente; è in grado di condividere con gli altri ciò che prova, senza vergogna né timore di essere frainteso o giudicato;
  • Non teme il confronto. Si apre all’altro con coraggio nella tensione a capire per poter meglio lavorare insieme in una Cooperazione sentita e costante;
  • Ammette i propri errori. E’ sincero e diretto nei confronti di se stesso e degli altri ammettendo annebbiamenti, incapacità, cambiamenti di opinione, ecc.;
  • E’ persistente. Se non viene ascoltato quando esprime qualcosa che ritiene importante, è capace di ribadirla finché non viene data la giusta attenzione a quanto esposto;
  • Chiede spiegazioni. Nel caso in cui altri si comportino in modo poco chiaro chiede spiegazioni, con apertura e fiducia. Non teme neppure di ammettere di non aver capito e di necessitare di ulteriori chiarificazioni;
  • Ricerca la Verità in ogni situazione, anche contro i propri interessi e anche se quanto potrebbe emergere metterà in discussione il proprio operato, le proprie capacità, le proprie convinzioni.

Chi si avvicina a gruppi spirituali in cui non sono curate e sviluppate Chiarezza, Coerenza e Verità, lo avverte, più o meno consciamente, e in un tempo più o meno lungo; può scegliere allora di restare, accettando comunque l’appiglio che ogni gruppo, e soprattutto ogni gruppo spirituale, offre, o ritirarsi, spesso con dolore, da contesti che – pur riferendosi a ideali che riconosce come suoi –  sente basati:

– sulla ripetizione di copioni ripetitivi immutabili nelle relazioni;
– sul dogmatismo dei contenuti;
– sul rifiuto di accettare contributi di riflessioni nuove;
– sul timore di eventuali mutamenti;
– sulla paura di mettere in discussione “l’ordine costituito”;
– sul desiderio dei più di rivedersi periodicamente in date prestabilite per timore della solitudine;
– sul bisogno di sentirsi buoni, puri ed “evoluti”;
– su meccanismi di passività e assenza di ricerca, di acquiescenza e gregarismo;
– sull’obbedienza al proprio super-io genitoriale, rappresentato dal coordinatore del gruppo;
– sulla sensazione di privilegio che nasce dal sentirsi parte di una “comunità evoluta”.

Non è facile penetrare nel profondo di noi stessi, nelle nostre reali motivazioni, nell’oscuro abisso dei nostri psichismi; non è facile togliersi le maschere e affrontare la nudità di noi stessi, non è facile elaborare il fallimento dell’immagine che ci siamo costruiti con la nostra scelta, o pseudo scelta, di spiritualità, che ci preserva dalla scarsa valutazione di noi stessi ci permette di presentarci a noi stessi e agli altri come individui “evoluti”.

Ma Verità, Coraggio, Coerenza ed Evoluzione procedono necessariamente di pari passo.

Il nostro vero Sé – che sa elevarsi al Sublime e al tempo stesso irradiare luce nelle oscure profondità dell’inconscio – richiede coraggiosa spregiudicatezza, e a volte spietatezza, nella ricerca di ciò che è veramente autentico (da autòs, se stesso):

              “Ogni momento della vita può essere legato nella sua essenza ad una apertura interiore, ad una dimensione del cuore senza paura.”
(Bhagwandas, Il Filo d’oro della coscienza)

Invocazione

La Fiaccola del Coraggio

Che il Coraggio sia la Fiaccola che renda chiaro, spedito e luminoso il percorso sul Sentiero.

Che Creatività e Libertà interiore fioriscano nei nostri Gruppi e nelle comunità umane portando segni di Luce.

Che la Coscienza della nostra Essenza di Fuoco sia guida per la scelta del nostro Compito.

Che Coerenza e Autenticità siano la base di Verità su cui fondare il nostro percorso.

Che la cortesia formale, basata sull’ego e sul timore, si consumi nella Fiamma dello spirito elevandosi al Cuore nella Sincerità del Dialogo di Verità.

Che noi tutti possiamo travalicare i limiti angusti e rigidi della formalità e “osare nell’Amore” disinteressato ed espanso, saggio e lungimirante.

Che il nostro dire e il nostro fare rispecchino limpidamente il nostro intimo sentire e possano entrambi essere dedicati con purezza all’Umanità.

Che il Coraggio orienti la nostra Mente per l’accoglimento della Verità (su noi stessi, sui nostri rapporti, sulle nostre motivazioni, sulla realtà) senza la quale nessun progresso è possibile.

Che il Cuore ispiri il Coraggio ardente del discepolo, che Ascolta, Sostiene, Cura, Coopera, Ama e Serve.

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Riferimenti bibliografici:
Numerosissimi sono i testi, più o meno avanzati e complessi, che si occupano della ricerca della consapevolezza di sé, dell’ “alchimia interiore” e dell’evoluzione spirituale sul Sentiero.
Tra i più semplici, chiari e diretti:
Eva Pierrakos, Il Sentiero del risveglio interiore
Eva Pierrakos, Il Male e come trasformarlo
Salvatore Brizzi, Officina alkemica
P.D.Ouspensky, La Quarta Via
Tra i testi più avanzati:
Annie Besant, Il Tempio interiore
Alice A. Bailey, Psicologia esoterica
Mabel Collins, La Luce sul Sentiero
Aurobindo, La paura
Patanjali, Yoga Sutra (commento di Alice A. Bailey)
Agni Yoga, Cuore
Agni Yoga, Fratellanza
Cedercrans Guarigione

 

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