L’Arte della Saggezza

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Oggi, dal punto di vista della coscienza terrestre, il Sole ‘trafigge’ il centro del Segno di Sagittarius ove, secondo l’Astrosofia o l’Astrologia Esoterica, pulsa potentemente il 4° Raggio, l’energia che sospinge all’Armonia tramite conflitto, alla Meta dell’Unità, al Centro.

Centro e Unità, a ben vedere, si equivalgono: il Centro è Uno ed è il bersaglio dell’Unità, e l’Unità è la Meta dell’Uno.

La freccia di Sagittarius diretta al Centro, e che il Centro trae a sé, è quel moto verso l’unione che ne traduce il potere realizzativo o Fuoco dinamico: la forza direttiva e direzionata del retto Pensiero e della retta Parola.

Sagittarius è l’Artista del Pensiero: il Filosofo, colui che ama Sophia, la Saggezza, ed ha per proprio Modello il Logos e la Sua Arte di creare Armonia. Per ogni essere umano, il primo passo verso l’Armonia e la Saggezza è conoscere se stessi – ed ogni vero artista o filosofo o pensatore lo sa.

Dedichiamo dunque questa direzione odierna alla filosofia o arte della conoscenza di sé, pubblicando, quale contributo da parte del sito Lettera e Spirito, l’illuminante documento “Conosci-te-stesso” di René Guénon (dalla Lettera 39).

Eccone un estratto mirabile:

“(…) Platone dice che “tutto ciò che l’uomo apprende è già in lui”. Tutte le esperienze, tutte le cose esteriori che lo circondano non sono che un’occasione per aiutarlo a prender coscienza di ciò che ha in se stesso. Questo risveglio è quel che egli chiama anamnésis, che significa “reminiscenza”.

Se questo è vero per ogni conoscenza, lo è ancor di più per una conoscenza più elevata e più profonda, e, quando l’uomo avanza verso questa conoscenza, tutti i mezzi esteriori e sensibili divengono sempre di più insufficienti, fino a perdere alla fine ogni utilità. Se possono aiutare ad avvicinare la saggezza a qualche grado, tali mezzi sono impotenti ad acquisirla realmente e si dice correntemente nell’India che il vero guru o maestro si trova nell’uomo stesso e affatto nel mondo esteriore, quantunque un aiuto esteriore possa essere utile all’inizio, per preparare l’uomo a trovare in sé e da se stesso ciò che non può trovare altrove, e particolarmente ciò che è al di sopra del livello della conoscenza razionale. Per raggiungerla, occorre realizzare certi stati che vanno sempre più profondamente nell’essere, verso il centro che è simboleggiato dal cuore e in cui la coscienza dell’uomo dev’essere trasferita per renderlo capace d’arrivare alla reale conoscenza. Questi stati che erano realizzati negli antichi misteri erano dei gradi nella via di questa trasposizione dal mentale al cuore.

(…) Aristotele ha detto: “L’essere è tutto quel che conosce”, di modo che, là ove v’è reale conoscenza – non la sua apparenza o la sua ombra – la conoscenza e l’essere sono una sola e medesima cosa.

L’ombra, secondo Platone, è la conoscenza mediante i sensi e anche la conoscenza razionale che, benché più elevata, ha la sua origine nei sensi [esotericamente, nel plesso solare, sede delle emozioni o principio kama, che guida il sistema nervoso e il cervello]. Quanto alla reale conoscenza, essa è al di sopra del livello della ragione; e la sua realizzazione, o la realizzazione dello stesso essere, è simile alla formazione del mondo, secondo la corrispondenza di cui abbiamo parlato sopra.

Per questo certe scienze possono descriverla sotto l’apparenza di tale formazione; questo doppio senso era incluso negli antichi misteri, come pure lo s’incontra in tutti i generi d’insegnamento miranti allo stesso scopo tra i popoli dell’Oriente.

Sembra che in Occidente ugualmente quest’insegnamento sia esistito durante tutto il medioevo, sebbene oggigiorno sia completamente scomparso al punto che la maggior parte degli Occidentali non ha alcuna idea della sua natura o persino della sua esistenza.

Da tutto quanto precede, vediamo che la reale conoscenza non ha per via la ragione, ma lo spirito e l’intero essere, giacché essa non è altro che la realizzazione di quest’essere in tutti i suoi stati, il che è il completamento della conoscenza e l’ottenimento della suprema saggezza. In realtà, quanto appartiene all’anima, e anche allo spirito, rappresenta solamente i gradi nella via verso l’intima essenza che è il vero sé, e che può essere trovato solamente quando l’essere ha raggiunto il proprio centro, tutte le sue potenze essendo unite e concentrate come in un solo punto, nel quale tutte le cose gli appaiono, essendo contenute in tale punto come nel loro primo e unico principio, e così egli può conoscere tutte le cose come in se stesso e da se stesso, come la totalità dell’esistenza nell’unità della propria essenza.

È facile vedere quanto ciò sia lontano dalla psicologia nel senso moderno della parola, e come anzi vada ben oltre una conoscenza più vera e più profonda dell’anima, che non può essere che il primo passo in tale via. (…)

“Chi conosce se stesso, conosce il suo Signore”.

Quando l’uomo conosce se stesso nella sua essenza profonda, vale a dire nel centro del suo essere, è allora che egli conosce il suo Signore. E conoscendo il suo Signore, egli conosce nello stesso tempo tutte le cose, che da Lui vengono e a Lui ritornano. Egli conosce tutte le cose nell’unità suprema del Principio divino, al di fuori del quale, secondo le parole di Mohyiddîn ibn ‘Arabî, “non v’è assolutamente nulla che esista”, giacché nulla può esistere fuori dell’Infinito.”

Rosone San Domenico a Matera - il Cuore circolare al centro del quaternario: l’Anima, l’Essere, che domina la “Ruota della Fortuna” del Divenire

Rosone San Domenico a Matera – il Centro, l’Essere, quale bersaglio della Ruota del Divenire

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2 risposte a L’Arte della Saggezza

  1. Bianca V. dice:

    Lungo il percorso di consapevolezza, cui si riferiscono Antonella e Gabriela, l’individuo in via di risveglio si fornisce via via di strumenti mentali ed emotivi adeguati al proprio stato evolutivo: quando si rende conto che le confessioni religiose, con i loro dogmi, le loro teologie, le loro concezioni talvolta ristrette di “bene” e di “male” non soddisfano il suo bisogno interiore, di Ragione e di Luce insieme, diventa un “libero ricercatore”, e, poi, un aspirante e un discepolo.

    Male e Bene gli appaiono, in una prospettiva più matura, come fasi evolutive “in successione”: pur avendo scelto di promuovere il “Bene”, cioè l’evoluzione, egli sa che il Male non è che Bene non ancora manifestato, potenzialità di Bene, e ne attende con fiducia la redenzione.
    Egli è uscito da tempo dall’ “Aula dell’ignoranza”, ha frequentato a lungo l’ “Aula dell’apprendimento”, e si appresta ad entrare nell’ “Aula della Saggezza”.
    E’ teso, ora, oltre che ad ampliare sempre più la sua Conoscenza, a coniugare Teoria e Prassi, operando al servizio dell’Evoluzione; intende, cioè, materializzare l’Ideale in opere concrete, affinchè esso non rimanga “lettera morta”.

    In tale prospettiva:

    – saprà con certezza sempre maggiore di vivere in un Universo causale e non casuale;
    – si rassicurerà sul fatto che “tutto ha un senso”;
    – comprenderà che “ogni realtà è effetto di una causa”;
    – lavorerà per produrre cause che producano effetti di Bene e di Luce;
    – non accuserà più gli altri;
    – cercherà nella propria immaturità la causa di buona parte della sua sofferenza;
    – comprenderà che “tutto è in rete” e intravederà che “tutto è simultaneamente”;
    – imparerà a leggere le sincronicità;
    – svilupperà Coscienza e Vigilanza;
    – comprenderà che ogni pensiero e azione riflettono la propria luce o la propria ombra in tutto l’Universo;
    – infine, vivrà nella serenità che “Tutto è Bene”.

  2. Gabriela dice:

    Certamente il “conosci te stesso” scolpito sul tempio di Delfi, ha accompagnato l ‘umanità,nella sua lunga, difficile, meravigliosa evoluzione per risvegliarsi. Lo può fare con la rimembranza, ma il ri-cor-do, è legato alle scelte personali ed ora sempre più ai percorsi di tutti i gruppi che hanno come obiettivo prioritario, l evoluzione propria e dell umanità, con il pianeta e tutti i regni di natura in esso contenuti.
    Entriamo quindi nel crogiuolo, dove si esprimono una infinità di percorsi. Molti e generosi sono gli strumenti messi a disposizione, la conoscenza , è ormai alla portata di tutti. Abbiamo lasciato alle spalle, almeno nel nostro mondo occidentale, le difficoltà di poter accedere agli studi superiori. Per questo, tra l altro non è indispensabile sedere nelle aule universitarie. Le molteplici discipline sono alla portata di tutti. E molte di queste, convergono verso la ricerca del senso delle cose. La stessa psicologia ha assunto negli anni anche la dimensione transpersonale ( Psicosintesi, P.N.E.I, Enneagramma ecc) Quindi le condizioni, ora sono alla portata di tutti, e come si suol dire, ognuno cerca la propria strada, che cambia nel corso della vita. Gli strumenti non sono indicatori del livello, quello che deve accadere è legato all ampliamento della coscienza, che richiede, una mente illuminata ed un cuore responsivo. Il come realizzare ciò, stà nel mistero stupendo della molteplicità. Ognuno trova la propria strada, nel rispetto delle altre. Tutti gli strumenti, tutti i percorsi assumono valore nella misura in cui riescono a realizzare quella trasmutazione necessaria al cammino. Ora sempre più lo si fa in gruppo, anche le scienze lo hanno riconosciuto, tutto è relazione. Davvero viviamo in una epoca “generosa”, capace di nutrire tutti i risvegli e portarli verso la convergenza che manifesta sempre più la gloria dell umanità.

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