Il Sapere della coscienza

Per l’ultima volta in quest’anno solare Sole-Vulcano si trova nella seconda qualità di un segno di secondo Raggio, Virgo, mettendo l’accento sul campo dell’Educazione.               

La figura dell Madre, che porta in grembo il principio Cristico, è espressa da Virgo che mette in evidenza l’intero scopo dell’evoluzione: difendere, alimentare e infine manifestare la Realtà spirituale.2

Virgo, quindi, mette in luce quel processo di profonda esperienza che permette di individuare il segreto della vita ed esprime pienamente il secondo Raggio: nel suo aspetto inferiore è l’amore materno, in quello superiore è il Cristo incarnato.

Il Vortice energetico 5.2 di questo secondo anno, dedicato alla fondazione dell’Istituto del Cuore, echeggia in modo speciale con le attuali energie celesti favorendo l’avanzamento nella costruzione di una nuova Cultura e Civiltà.

L’educazione ha il compito di sviluppare l’auto-coscienza fintanto che l’uomo non riconosca che la propria coscienza fa parte di un insieme maggiore. Si unifica allora con gli interessi, le attività e gli obiettivi del gruppo, che alla fine divengono i suoi, e diviene cosciente del gruppo. Questo è amore e conduce alla saggezza, che è amore in attività manifesta. L’interesse di sé diviene l’interesse di gruppo. Questo è lo scopo principale di ogni vero sforzo per educare. *

In genere nella vita quotidiana si intende per coscienza quella vocina interiore che ci dice come comportarci e che ci rimprovera se agiamo male, cioè “controcoscienza”: da sempre la religione cattolica non ha fatto altro che martellare i fedeli con quella parola preceduta dall’aggettivo buona o cattiva, sviando e svilendo il significato intrinseco ed estrinseco della parola, l’essenza, riducendola sempre alla lotta fra bene e male promossa dalle Chiese che hanno sempre diviso le emozioni tra vizi e virtù. Ma la coscienza non è solo questo……

Mark Twain nelle avventure di Huckleberry Finn, fa nascere nel protagonista il problema di una scelta fra denunciare uno schiavo che fugge, come lo obbligherebbe la legge, e la sua coscienza che lo obbliga a salvare una vita.                                      3

 “In ogni essere umano esiste una presenza interiore, un significato della propria esistenza, che domanda spazio e in qualche modo influisce quando si deve scegliere, ossia quando si deve “deliberare di fronte a possibilità alternative di comportamento”…. Questa presenza recondita è la coscienza di ognuno di noi, che spesso assume un’autorevole rilevanza nelle nostre decisioni. La conscientia (cum-scientia) rimanda a un sapere che scaturisce dal confronto che il soggetto compie prima di prendere una decisione. È come se la persona, prima di decidere moralmente, raccogliesse tutte le informazioni possibili, cercasse di immedesimarsi nella situazione, invocasse i princìpi vitali che animano e guidano la sua esistenza»  Mark Twain

La coscienza è la nostra individualità, è ciò che ci distingue, è un aspetto sempre presente che prescinde dall’età, dal corpo fisico, dalle emozioni e da tutto ciò che ha caratterizzato la nostra esistenza continuamente oscurata da poteri che hanno sempre prospettato un nemico da combattere e non sono mai stati in grado di unire le popolazioni e di unirsi ad esse.

Oggi gli uomini sono stanchi di guerre e di disastri economici, di politiche corrotte e inefficaci che, inevitabilmente, pesano su di loro.

Alla base di tutti i governi c’è lo stesso criterio del ‘divide et impera’ che dall’impero romano è arrivato fino a noi, adottato da governi, religioni e imperi finanziari, un sistema che fa acqua da tutte le parti e non è minimamente in grado di trovare il modo di risolvere i gravi problemi che affliggono l’umanità.

Oggi tutto sta mostrando i suoi limiti, tutto sta crollando mentre la coscienza sta portando alla luce il senso dell’unità con l’insieme e sta sorpassando limiti e barriere, tanto che molti uomini sentono una spinta interiore che li fa camminare sulla stessa lunghezza d’onda di quell’unità espressa come amicizia e rispetto, capacità di cooperare e di stimare la diversità e non come lotta voluta dai poteri forti.

Non si può essere buoni politici se prima non si signoreggia se stessi, diceva santa Caterina da Siena, ricordando agli uomini politici il principio fondamentale di responsabilità verso le persone e tutti gli esseri che dipendevano dalle loro decisioni.

La crisi della coscienza politica attuale è anzitutto causata dallo perdita del concetto di bene comune, che dovrebbe essere protetto dalla continua osservazione di coscienze equilibrate che tendano a correggere, adattare e migliorare le condizioni di vita di ognuno, in modo da permettergli di raggiungere la propria realizzazione umana.

 La maturità di un Paese democratico si misura nel valutare se la coscienza pubblica offre gli strumenti e le condizioni per far crescere la coscienza privata e viceversa.

San Bastianel, teologo morale, diceva che la coscienza è in definitiva: il luogo di auto-comprensione e auto-progettazione; è il luogo interiore, umano e personale, in cui si assume la responsabilità circa il capire-capendosi, il valutare-valutandosi, il decidere-decidendosi.

L’azione educativa della Nuova Educazione deve portare l’uomo a saper discriminare nelle varie situazioni della vita e divenire sensibile ai valori spirituali in modo da poter dare il proprio, indispensabile contributo al Tutto.

Una coscienza creativa dev’essere in grado di risolvere i problemi in modo serio, nel rigoroso confronto con la Legge Universale.

 Il sapere della coscienza non è soltanto sapere teorico o sapere astratto: è anche un sapere pratico che nasce dall’azione ed è orientato all’azione: al momento del discernimento tutte le informazioni disponibili devono essere valutate per poter emettere un giudizio equilibrato sulla scelta.

Si deve far comprendere agli uomini che devono ricercare lo scopo della propria esistenza per poter agire con saggezza e creatività e usare in modo corretto la mente tanto da poter comprendere che l’unità, o l’individuo, è solo una frazione di un Tutto maggiore e deve contribuire allo sviluppo evolutivo.

Oggi purtroppo, come già detto nei precedenti articoli, se non in pochi casi le tendenze dell’educazione portano ad occuparsi dell’apparato cerebrale e degli aspetti più bassi della mente, insistendo nell’imprimere sul cervello e sulla mente i fatti dei processi evolutivi e delle indagini del mondo fisico.

Il vero educatore dovrebbe operare in un cosmo di energie con energie, colorate e qualificate di attributi divini, sapendo che ogni uomo può essere considerato come un aggregato di esse, sulle quali ne prevale una particolare che lo distingue dagli altri e che, quindi, differenzia gli esseri umani fra di loro.                 4

Dobbiamo ricordare sempre che viviamo in un mondo di illusione destinata a scomparire insieme a quella dell’apparenza, dell’evoluzione e della separazione.

Nonostante le nuove conoscenze e i grandi passi in avanti fatti da una parte dell’umanità nel riconoscere la realtà spirituale, molti genitori e educatori si affannano a rispondere alle domande poste dalla coscienza del bambino in fase di risveglio, mentre dovrebbero chiedere il suo parere sul perché delle cose e sul perché delle sue domande, aiutandolo a trovare la soluzione nella sua mente.

Il filo della coscienza o antahkarana è il risultato dell’unione di vita e sostanza, cioè il risultato della comparsa della vita nella forma sul piano fisico ed è costruito e creato dal basso all’alto, dall’esterno all’interno, dal mondo dei fenomeni exoterici a quello delle realtà soggettive e del significato.

Questo processo si può chiamare la via del ritorno, per mezzo della quale l’umanità si allontana dall’eccessiva esteriorità e incomincia a riconoscere la conoscenza interiore, cosciente di ciò che non è empirico: è uno dei primi tentativi di identificare le personalità cosciente con l’anima.

Questo è il problema che i nuovi educatori devono riconoscere, non tanto a livello dei singoli individui che bene o male l’hanno fatto da sempre, ma soprattutto a livello di gruppo per poter costruire insieme l’antahkarana.

Un individuo deve avere la facoltà di vivere contemporaneamente nel mondo fisico come personalità e nel mondo interiore come mente e anima, in modo che quest’ultimo possa alla fine controllare quello del piano esteriore dandogli impulso e orientamento.

Questa capacità innata dell’uomo di tendere comunque ad elevarsi e il compito di attuarla da sempre sono stati considerati di stretta attinenza delle Chiese, che comunque hanno avuto un ruolo funzionale insistendo, tuttavia, solo sull’interiorità senza fondere i due tipi di vita: questo in verità spetta all’educazione che è compito dei migliori studiosi e dei governi, allo scopo di fornire un più valido strumento d’espressione a quell’organismo vivente che è l’umanità.

L’uomo vive oggi una crisi di immense dimensioni che provengono dal passato, dagli errori commessi e dallo scarso accoglimento delle opportunità attuali che, come lezioni, devono essere accettate e comprese nella loro natura con tutte le implicazioni e diramazioni.

Con la coscienza risvegliata l’essere umano ha enormi potenzialità ed è in grado di cambiare, non solo la propria vita ma anche il corso degli eventi dell’intera umanità.6

La mente possiede dei meccanismi limitanti basati sulla competizione, sull’odio e sulla paura e vivere il momento presente avrebbe un’importanza energetica e spirituale enorme perché la mente può limitare la nostra guida interiore ma essa ha, tuttavia, un potenziale immenso per capire che c’è molto più di ciò che abbiamo e rincorriamo nella vita per avere successo e potere: possiamo liberarci dalla nostra prigione senza sbarre per accedere alla bellezza e alla totalità di ciò che abbiamo davanti ad ogni istante, nascosto da un velo che ci impedisce di vedere il paradiso che è in mezzo a noi.

Dobbiamo elargire la nostra energia attraverso il cuore perché solo così essa può accrescere e permetterci di accedere ai livelli di coscienza più elevati, in quanto il risveglio è un’opera lunga e mai definitivamente conclusa!

‘L’epoca in cui l’umanità saprà pensare in termini universali è ancora ben lontana, ma il fatto che se ne parli, la si auspichi e si cerchi di predisporla è certa garanzia che non è impossibile. L’umanità ha sempre progredito di stadio in stadio d’illuminazione e di gloria in gloria.  Siamo oggi avviati ad una civiltà di gran lunga migliore di quanto il mondo abbia mai conosciuto e verso condizioni tali da assicurare all’uomo un’esistenza molto più felice’ **

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* A.A.Bailey-L’Educazione nella Nuova Era, pag.Ingl..20- Ed. La Nuova Era-1993

** A.A.Bailey. L’Educazione nella Nuova Era, pag.ingl..90/91-Ed.Nuova Era 1993

 

 

 

 

 

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