Le sette chiavi

I Canoni, di cui molto in queste pagine abbiamo parlato definendoli come misure, parametri costruttivi, metri di giudizio, possono anche essere visti come chiavi che ci permettono di socchiudere la porta del Mistero, l’Assoluto che la Vita costantemente squaderna e che tuttavia permane occulto, sollecitando così le coscienze ad indagarlo: più si conosce più si sa di non sapere e si anela all’Infinito.

fascio-luce

L’evoluzione della coscienza spinge quindi verso i Misteri, quelle potenze traenti e fonti superne di Luce percepite ma non realizzate, alle quali gli esseri umani sentono di dover attingere per percorrere il cammino del Ritorno al Padre, dapprima per sé stessi poi per il mondo, collaborando così a tale inevitabile processo, e quindi accelerandolo. Invocano luce, pongono domande allo Spazio, cercano tutti i mezzi possibili per ampliare la coscienza (e quindi la conoscenza), e varcano così, un poco alla volta e all’improvviso, la soglia di stati superiori dell’Essere. I momenti discontinui del cammino verso i Misteri sono le iniziazioni, che ogni Mistero rappresenta e vela e che si conseguono a livello animico.

Il Mistero dunque, pur essendo uno, ha infinite sfaccettature e livelli, che possono essere raggruppati in un settenario principale che si dirama in settenari successivi, così come avviene per gli intervalli del Suono, che si manifestano nei sette Raggi creativi e relativi sottoraggi, che sono i sentieri che riconducono alla loro fonte, la Vita.

Si può supporre che anche i Misteri, così come i Raggi, pur essendo sempre operanti, abbiano cicli che li portino ad essere occulti o manifesti, sollecitando in modo più o meno potente le coscienze umane. In particolare, ogni nuova Razza che si instaura sulla Terra porta in manifestazione uno o più aspetti del Mistero che la connoterà, rispondendo a necessità evolutive generali. Lo stesso vale per ogni nuova Cultura/Civiltà, che sorge e viene chiave dei misteriedificata attorno al fuoco centrale del Mistero che essa dovrà portare in espressione in tutti i settori della vita sociale, tramite le chiavi di cui l’Umanità disporrà in quel dato ciclo.

L’Insegnamento teosofico elenca dieci chiavi dei Misteri, che possono essere riportate ad un settenario nel modo seguente:

  1. Numerica
  2. Geometrica
  3. Astrologica – Astronomica
  4. Psicologica (Antropologica, Fisiologica/Fisica)
  5. Metafisica
  6. Mistica
  7. Simbolica

Vien detto inoltre che ogni libro, simbolo o allegoria occulti ha sette chiavi, ciascuna delle quali deve essere girata sette volte. Vi sono inoltre tre serrature da aprire.

È evidente quindi che l’accesso alla porta del Mistero si rivelerà all’Umanità quando essa avrà incarnato la settima ed ultima razza, che la condurrà dinanzi ad altri Misteri su altri piani.

È peraltro vero che nessuna delle chiavi elencate ci è sconosciuta, e ciò poiché il genere umano, almeno una volta, le ha avute fra le mani. Non tutte le chiavi sono ora disponibili ma, ci vien detto, sono utilizzabili la fisiologica, l’astrologica, la psicologica e la metafisica; la quinta è la geometrica. Cinque chiavi di accesso ai Misteri sono dunque affidate all’Umanità in questo tempo di transizione fra l’era di Pisces e quella di Aquarius, segno che trasmette il quinto Raggio, il potere della mente quale acqua di vita, e che porta con sé una nuova Cultura e Civiltà, al cui centro propulsivo dovranno essere accesi i Misteri da cui essa trarrà linfa vitale.

araba fenice

Da uno scritto inedito di Enzio Savoini sui Misteri:

“… La storia dei Misteri, ricca di forme e varianti, è illustrata dal mito dell’Araba fenice che, quando ha compiuto la sua parte, muore, per rinascere trasformata sotto diverse spoglie e perciò introvabile dai curiosi.

Questo mito, bello e antichissimo, fa comprendere che l’Ordine (l’Araba fenice) dà origine a se stesso, nelle sue varie successioni e che pertanto i Misteri non sono produzioni umane. L’umanità è semplicemente il campo delle loro rappresentazioni, non la causa prima del loro comparire.

Se così stanno le cose, è forse inutile che l’uomo, in tempi bui, cerchi e invochi la restaurazione dei Misteri? Se la favilla solare che ridà nuova vita ad antiche esistenze non può essere accesa da mani umane, a che serve auspicarne la ricomparsa?

Domande come queste hanno un certo aspetto perentorio, eppure non sono ardue e affatto inconsuete. Resta forse inattivo il contadino dopo il raccolto o prepara il suolo, offrendolo alle potestà solari?

Non sono certo le sue mani a far germogliare i semi, ma sono le sue mani che hanno arato il campo e sparso le sementi. Pensieri come questi, così ovvi, mostrano il valore e la funzione planetaria dell’uomo. Qui si afferma che i Misteri possono accendersi solo su un combustibile approntato dall’uomo stesso. Essi dunque sono la risposta a una domanda; vengono evocati da un’invocazione umana. La fiamma si appicca in un focolare predisposto, e ciò spiega ben chiara la partecipazione umana al processo iniziatico. Tutti sanno che i grandi incendi nascono da poche scintille, fra pochi frammenti, fra minuzie asciutte, in luoghi consueti. Così, per favorire la ripresa dei Misteri basteranno, oggi come secoli fa, poche esche leggere e secche, cioè nature aperte alla fiamma, pronte all’incendio di sé.

Certamente il prodigio avverrà nel rispetto delle date, e non per un capriccio umano. Ma ciò nulla toglie alla funzione celeste dell’Uomo, che avvicina sempre più il Cielo alla Terra. Egli ha una parte nel processo iniziatico, che subisce e interpreta non per sé, ma per il mondo”.

prep. fuoco

A noi tocca dunque preparare con cura e con amore il terreno interiore affinché il fuoco possa nuovamente essere acceso ed i giusti Canoni ristabiliti. Ci sono stati dati gli strumenti necessari, avremo a disposizione l’acqua di Vita di Aquarius ed il nostro impegno ardente ed ordinato sarà il materiale adatto perché il fuoco dei Misteri possa accendersi al tocco potente dell’Iniziatore che viene.

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