L’Arte creativa della Realtà

Oggi la direzione tracciata nel cielo dall’asse Sole-Terra coincide con la bisettrice dei Segni TaurusScorpio, l’equatore zodiacale che per l’Astrologia esoterica trasmette a livello del Sistema solare il potere puro dell’Armonia e della Bellezza (4° Raggio). Il corrente Segno Taurus, l’Occhio della Rivelazione e Divino Incentivo che sospinge la Creazione, veicola, a livello cosmico, anche l’energia della Luce mediante conoscenza (V Raggio).

Conformemente alle energie disponibili ora così copiose per il Plenilunio di Taurus (Festa del Wesak) appena trascorso, si vuole così orientare la nostra Opera comune alla forza salvifica di tali Idee e Principi.

Si imprime nel Cuore, il sito celeste della coscienza umana, la seguente Formula per la nuova Arte solare in Terra:

La vera Arte attesta la Realtà dell’Essere e vi conduce.

 Vortici magnetici

Corroboriamo e nutriamo questa freccia di pensiero costruttivo con alcuni pensieri mirabili che riconoscono l’Essere quale Realtà e Mondo delle cause.

Se si vogliono apprendere la Scienza e lArte di vivere e di pensare, occorre sapere dove, come e quando contattare le Fonti degli eventi, degli sviluppi, delle forme. Occorre imitare l’Ignoto ed imparare ad utilizzare magistralmente i Suoni e le Luci delle Idee, riconoscendone i Numeri sottili:

“(…) Per comprendere le ragioni e la natura di qualunque sviluppo bisogna cercarne la causa prima, che è sempre discreta e sottile. Questa procedura, indubbiamente logica, non è mai seguita dalle scienze moderne, che invece si attardano a trovare le cause apparenti, ossia di pari livello del fenomeno che studiano. E’ un errore grossolano, dovuto al materialismo che le infetta e le rende miopi.

La ricerca della causa sottile non è impervia e ha il vantaggio, non trascurabile, di non richiedere strumenti; esige di riconoscere l’esistenza del mondo sottile, ma ciò non costa. Cercare le cause degli eventi al loro stesso livello è segno di ottusità e pregiudizio. L’uomo è attrezzato per conoscere la vita sottile, che ha gran parte nell’esistenza terrena, e non si capisce per quale ragione la scienza la rifiuta. Perché amputare la parte più potente?

Un simile atteggiamento impedisce scoperte autentiche; quelle conclamate come tali sanno di ripiego e diffondono incertezza.

*

Queste note non si sarebbero potute scrivere cinquant’anni fa, non solo per ignoranza, ma perché inattuali. Ciò che separa il concreto dal sottile sta gradualmente scomparendo, poiché la presenza di menti più penetranti schiarisce, a poco a poco, la mentalità generale, secondo un processo ciclico e inevitabile.

Chi, cercando la verità, eleva la mente al mondo sottile riceve aiuto; ne restano privi, invece, coloro che per libera scelta guardano solo in basso. La scienza moderna non s’avvede di perdere informazioni e soccorso preziosi. Neppure gli astronomi guardano in alto, pur essendo deputati a studiare il Cielo; preferiscono fidarsi degli strumenti, i quali, per loro natura, sono insensibili al sottile.

I NUMERI SONO CAUSE

Genesi Numerile cause discrete e sottili sono governate dai Numeri. Non è evidente, ma è vero. Ognuna di loro, infatti, è un’unità relativa, irripetibile, che vive e agisce nello Spazio: dunque è un Numero. E’ frutto del rapporto fra Uno e Due, che genera l’infinita sequela dei Numeri. Pertanto essa causa discontinuità qualificate che mediante un ciclo mettono in moto il divenire e i suoi innumerevoli processi. La legge, come sempre, è semplice, ma le sue applicazioni sono talmente numerose e varie che paiono complesse e inestricabili.

Il Cielo notturno è simbolo visibile del coesistere, nell’Infinito, sia del discreto (le luci degli astri) sia del continuo (lo Spazio interstellare), che le stelle seminano di energie sempre mutevoli. E’ la visione dell’Essere. Un tale simbolo, però, è freddo e persino gelido se non si tiene conto dell’Amore che circola fra i lumi e lo Spazio e tiene assieme il Tutto.

L’Amore magnetico è energia geometrica, gestita dal Numero. I Numeri amano, sono entità divine, disciplinano il flusso magnetico caricandolo di qualità. Queste ultime, infatti, sono figlie di un rapporto (numero) fra energie diverse. Il Numero è all’origine delle qualità.

Per l’intelletto queste affermazioni sono incomprensibili o paradossali, per il cuore sono invece il meraviglioso fraseggio della creazione.

cielo notturno

RIBALTAMENTO

Le cause, secondo quanto si è scritto, sono dunque da cercare nel sottile, ossia nel regno del discreto. Ciò implica una sorta di ribaltamento, significa salire di livello, assuefandosi a energie diverse dalle solite. (…)

La Scienza oggi pretende di esplorare lo Spazio, che dice vuoto e senza vita. Lo fa ricorrendo, al solito, ai mirabili strumenti fisici di cui si è faticosamente munita, senza accorgersi che ciò che è fisico e terrestre non può reagire a oggetti o eventi che tali non siano, i quali certo non mancano nello Spazio. Si condanna, perciò, a trovare “Terra” e solo “Terra” dappertutto.

Come già detto, però, dovrà mutare l’attitudine mentale, e questo è l’ostacolo più severo. Oggi i veri cercatori non sono fra le fila degli scienziati. La vastità dell’argomento non consente di descrivere la natura della nuova mentalità, coltivata forse solo in qualche solitario monastero d’Oriente. E’ indubbio, però, che per salire al Cielo la mente dev’essere celeste – altrimenti si resta a terra.

L’intellettuale lavora e pensa, ma trova aiuto solo da chi è allo stesso livello: gli inferiori non gli servono e nega l’esistenza dei superiori. Non ha perciò accesso alle regioni sottili, dove la comunione mentale regna sovrana. Di propria volontà resta ormeggiato nel suo porto intellettuale, per ottusa negazione del Cielo. Di ciò è sovente inconsapevole, tuttavia è in errore.

*

Per salire alle cause, si ripete, bisogna mutare radicalmente la condizione mentale. Il vero pensatore non pensa. Formula con chiarezza una domanda, che tiene nel cuore, non elabora risposte ipotetiche sue, seppure logiche. La sua mente tace, attende e rispecchia.

S’accorge che lo Spazio pullula di vere risposte, adeguate alla domanda, progressive, innovatrici. Scopre l’esistenza di una comunità impersonale di menti, in stato di dialogo continuo, libero e amorevole.

Il silenzio della mente, però, è possibile solo se l’attenzione si distoglie dalla persona e si affissa nell’Infinito. Allora tutto cambia, i problemi gradualmente si risolvono, l’aiuto scende dall’alto, offerto da Ignoti, e il dialogo diventa via via più nitido e felice.

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Le personalità vivono nel divenire, che è sviluppo continuo, ma fra loro sono isolate, ossia discrete. Nei casi di amicizia autentica la separazione si attenua, ma non guarisce. La tragedia e la sofferenza umane stanno in questa drammatica situazione: si vive isolati in un mondo continuo. E’ una dura scuola di vita, che insegna a salire al mondo sottile, radiante e discreto, superando l’isolamento e scoprendo la continuità.

Il passaggio è aperto, ma pochi lo vedono e l’imboccano. Tutto si gioca sulla contrapposizione fra continuo e discreto, e solo le vicende amare della vita vissuta insegnano a risolverne i problemi.

I due mondi, del concreto e del sottile, sono simmetrici e opposti. E’ possibile scoprire il sottile senza uscire dal concreto: è sufficiente ribaltare il proprio atteggiamento mentale, atto paragonabile a un passaporto; è logico, quando si penetra in un paese straniero e sconosciuto, adeguarsi alle sue leggi, per acquisirne la cittadinanza.

Il concreto vive all’esterno, il sottile all’interno della coscienza; perciò essa si isola e si fa personale nel mondo oggettivo, mentre comunica e trasmette nel mondo soggettivo. I due mondi in realtà non sono separati: quella che sembra una barriera è la regione dove le loro leggi s’invertono. Il passaggio di per sé non richiede doti speciali, ma certo il sottile esige sottigliezza.

ORIENTAMENTO

I pensieri hanno varia natura e sostanza, cosa mai avvertita dai filosofi. Pochi di loro studiano le regioni superiori della mente, non la orientano verso il Cielo, dove mutano le sue qualità. E’ ben strano che questi pensatori non prendano in conto la mente, mediante la quale sfornano le loro teorie. Così non s’accorgono che formulare pensieri concreti, detti anche razionali, è cosa ben diversa che volgere la mente ad accogliere pensieri sottili.

Tale orientamento è decisivo. La mente è sempre usata in modo improprio, perché posta a guardare in basso, il che deprime e impedisce l’afflusso della Luce. Se diretta in alto, se orientata al Cielo, la qualità del pensiero cambia. Da ciò si comprende l’importanza di porre domande. Il filosofo di questi tempi non lo fa; arruffa vortici mentali senza darsi la pena di capire donde vengono e per quale ragione; deciso a dimostrare ciò che afferma, non s’accorge che non è una verità, ma un suo preconcetto. Dovrebbe essere un esperto conoscitore della mente, ma si comporta come un bambino.

Chi realmente cerca la verità pone domande; non pensa, interroga. Le risposte sono attendibili se non emanano da chi domanda, ma dagli spazi sottili: allora si attinge una dose di verità proporzionata a come si è posta la questione.

(…) Risolto che sia questo problema, semplice a dirsi difficile a risolversi, il pensiero, finalmente libero, dilaga in altra spazialità, dove la comunione è aperta e continua.

Per giungere a tanto occorre imparare a fare domande, con il giusto atteggiamento, e ascoltare le reazioni nel cuore. E’ un’arte. Così il musicista, composto il tema, ne ascolta gli sviluppi sonori.

Il pensatore, una volta appresi e praticati i rudimenti di questo sapere, trova penoso tornare all’uso improprio della mente, volta in basso, alle cose concrete. Quell’uso non è gioioso, ed è sempre ambiguo. Egli ha ora un diverso destino, e non appena sarà maturo per farlo, trasferirà lassù la propria dimora.

Cielo stellato

 IL TERZO OCCHIO

La linea, inesistente nel concreto, che divide e unisce i due mondi è un luogo di simmetria: le energie, da centrifughe che erano, vi si fanno centripete, o viceversa. Tale regione è gestita dal quarto Raggio, e nel corpo umano è connessa al centro psichico chiamato terzo occhio. Esiste un nesso fra quest’organo e quel passaggio, poiché vi si compie la trasformazione o il mutamento della forza personale, ivi accentrata, in energia psichica, diffusa nell’Infinito. AjnaE’ il sito dove “si annodano e sciolgono i vincoli” che legano la coscienza al divenire.

(…) Il quinto Raggio, detto “della scienza concreta”, agisce (…) nel terzo occhio sino a quando l’uomo si afferma come discepolo; allora prevale il quarto. La mente concreta non serve per volare, come poc’anzi si è affermato, e ciò spiega la difficoltà più grave dello scienziato moderno, che progetta grandi ricognizioni dello Spazio solare ma rimane legato alla fisicità della Terra. L’insuccesso del volo umano sperimentato da Leonardo ne profetizzò l’impotenza.

*

Un flusso mentale pressoché autonomo, ossia non cercato, spontaneo, ha condotto a comprendere, partendo dal dualismo di continuo e discontinuo, che la lotta per passare dal concreto al sottile si compie nella regione psichica del terzo occhio, dove si conquista il bene prezioso dell’armonia.

(…) La vicenda si compie nel cuore, ma si riflette nel terzo occhio, dove si deve trascendere il dominio del Cinque (formale e personale) per vivere nell’equilibrio del Quattro, il Centro che ama l’Infinito. Così la coscienza risale dal divenire all’essere, e non desta stupore se procede a sbalzi e richiede cura paziente e disinteressata. (…)

In altre parole, per illustrare meglio questo sviluppo, il terzo occhio è definibile come quel centro psichico dove il sé minore e il maggiore, in reciproco e mutevole rapporto, sono in contatto con il Tutto. E’ il luogo della divina proporzione. In quel centro il discepolo passa dalla minore alla maggior vita. Lascia in basso ciò che è basso, getta zavorra e si lascia trasportare in alto, nella “Terra promessa”. Abbandona il mondo dei divieti, delle leggi, dei decreti, delle sanzioni e sale in quelle regioni sottili dove vige come regola unica la libera armonia.

(…) Il discepolo vive nel mondo e ne conosce i problemi del giorno e dell’ora. Il discepolo è un Centro, è un Numero, è un Ente divino. Quando si libera dal sé minore, si offre come canale alla volontà superiore, e agisce senza agire. (…)

AccademiaLa ristretta minoranza degli Illuminati compensa e dirige la vastissima maggioranza ancora povera di Luce. Nel corso della storia è sempre stato così, e nessuno può negarlo. I pochi saggi sono più potenti dei molti impreparati. Nel regno della quantità, dove questi vivono, ciò non è riconosciuto, e, se ammesso in teoria, non è capito. Donde verrebbe la potenza dei pochi?

L’Illuminato è tale perché vive consapevole dell’Infinito, dove non esistono né pochi né tanti. Trae il suo potere dalle profondità del Cosmo, lo qualifica e lo restituisce. Il successo del Piano di sviluppo planetario non dipende dal numero di coloro che l’eseguono, bensì dalla proporzione che li collega alle moltitudini, per gradi ed esatte misure. Il supremo Gerarca è uno solo; i minori sono via via più numerosi in rapporto inverso al loro potere individuale. Il mondo sottile, a differenza del concreto, è giusto, aritmetico e rigoroso.

L’espressione verbale della sezione aurea:

il minore sta al maggiore come questo sta al tuttonon ha vero valore se inteso in senso quantitativo; maggiore e minore sono relativi alla qualità; è facile dimenticarlo.” (Estratti dal testo inedito di Enzio Savoini, Incipit Vita Nova, gennaio 2003).

Wesak

La Luce del Vero splende nel cuore dell’umanità ed emerge, in progressione aurea, quale Bellezza: il trionfo del Bene.

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Una risposta a L’Arte creativa della Realtà

  1. Marilù dice:

    Quanto c’è da “leggere” con il cuore e cercare di vivere in “sezione aurea”.
    Si apre così la prospettiva di un modo di vivere e operare “a occhi aperti”, sapendo perché e quando certi eventi accadono o sono prevedibili, così da trarne il massimo vantaggio per il Bene comune.
    Con gratitudine
    Marilù

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