L’Economia nel Sistema Planetario

Questo è il decimo articolo sull’argomento Economia dalla nascita di TPS, avvenuta al solstizio d’inverno 2012/2013, quasi due anni or sono.

In chiusura di questo secondo ciclo annuale faremo un breve riepilogo di quanto detto precedentemente in merito, non necessariamente in ordine cronologico, per riprendere poi l’argomento stesso a partire dal prossimo anno 2015 che darà inizio ad un ciclo settennale che sarà dedicato ai sette Settori della Nuova Cultura, vedi nella figura sotto riportata:

7 SETTORI - vers 2 - completo

Economia (nell’accezione generale della redazione TPS)

L’Economia è la scienza che studia, ricerca e sperimenta l’amministrazione della casa secondo regole di giustizia.

La Casa di cui si parla è il Pianeta che ci ospita, con tutte le innumerevoli altre forme di vita, alle quali siamo comunque collegati, con tutti gli altri Regni che condividono il Pianeta/Casa con l’Umanità.

Le “regole di giustizia” possono anche esser espresse secondo altra nota formula: operare secondo i principi del “buon padre di famiglia” ovvero, con altre parole, iscrivendosi in servizio permanente effettivo tra le fila dei Costruttori del Futuro …

… Da questi esempi surreali si evince che il “diritto al lavoro”, nella sua ordinaria accezione, è direttamente proporzionale al grado di bisogno dell’uomo. Tanto più abbiamo bisogno di sanare disagi/malattie, tanto più avremo bisogno di trasporti, tanto più avremo bisogno di cibo, tanto più avremo bisogni di cui non abbiamo alcun vero bisogno, tanto più, comunemente si ritiene, vi sarà probabilità di creare posti di lavoro.

Rimane il fatto, inequivocabile, che la nuova Cultura umana, sarà basata su una riduzione dei bisogni di quell’ordine, e non certo su di un loro incremento, rimanendo inoltre incontestabile il fatto che le risorse planetarie, che hanno finora consentito questo tipo di crescita economica, sono tutt’altro che inesauribili e che, per molte di esse, siamo già oggi in vista del limite delle possibilità di utilizzo.

In sostanza quindi, quando l’umanità, non producendo più karma, si fosse liberata dalla malattia, dalla necessità sproporzionata di beni materiali e cibo, ed avesse realizzato il teletrasporto, sussisterebbe comunque il “dovere di lavorare” a livelli differenti, per il miglioramento del sistema- pianeta ed è in quest’ottica che dovremo immaginare il futuro.

Quello che appare certo, a seguito di quanto appena detto, è il fatto che avremo molto lavoro da svolgere sui sette dipartimenti della nuova Cultura/Civiltà, e che solo grazie ad una visione da Sistema Planetario l’umanità potrà affrontare degnamente questa grande sfida, che richiederà un profondo cambiamento di attitudine, con il passaggio rapido da un’economia basata sui bisogni egoistici ad una economia, figlia di una polis-etica, basata sulla consapevolezza dei bisogni dell’umanità, e quindi privilegiando la ricerca dei “doveri” rispetto a quella dei “diritti”, i quali diritti saranno il frutto liberatorio della reale e profonda comprensione della 5a Formula che recita “Base del Lavorare è la Gioia”, comprensione che sarà ineludibile quando l’umanità avrà appreso a  svolgere correttamente il proprio ruolo di intermediario tra Cielo e Terra …

… Oggi tutti, o quasi, abbiamo bisogno di fare sport o, per meglio dire, di equilibrare il dispendio delle nostre energie fisiche con quello delle energie emotive e mentali, che risulta spesso essere disarmonico. Allora andiamo a correre nel parco, in bicicletta, a nuotare in piscina, al tennis, in palestra, e con ciò mettiamo in movimento il sistema economico grazie però ad attività che non producono un lavoro veramente utile al Sistema Planetario se non dal punto di vista economico ordinario, appunto, comportante però tutti gli effetti negativi di questo genere di economia, quali il consumo di risorse non rinnovabili, l’inquinamento che deriva dalla produzione e dalla distribuzione dei prodotti, eccetera.

E se dotassimo le palestre, le biciclette, le racchette, gli sci, di strumenti atti a recepire e immagazzinare l’energia prodotta rendendola quindi lavoro utile per la comunità?

In realtà questo già avviene in molti casi, spesso sottovalutati e quasi sempre non adeguatamente considerati proprio perché poco o nulla produttivi per l’economia ordinaria, quando non addirittura concorrenziali ad essa: parliamo del mondo del volontariato, mondo diffusissimo in Italia, che vede straordinari apporti quotidiani a supporto di molte attività in favore delle situazioni più disagiate.

Il volontariato richiede impegno fisico, emotivo e mentale, il volontariato è equilibrante per sua natura intrinseca, esso insegna la solidarietà nella sua più ampia accezione, assecondando le caratteristiche di ogni individuo, che potrà esprimersi al meglio delle proprie capacità in ogni circostanza, cambiando il genere di attività ogni qual volta lo riterrà necessario, ma sempre in direzione del bene comune

… In effetti anche il Pianeta è un Sistema, composto da sotto-sistemi analoghi ai sotto-sistemi umani.

A quel livello, ad esempio, il Regno Minerale può essere considerato l’apparato osseo, tegumentario, cutaneo del Pianeta, il Regno Vegetale, può essere considerato come il Sistema respiratorio/vegetativo del Pianeta, il Regno animale come Sistema sensoriale/istintivo del Pianeta, il Regno umano come Sistema nervoso/intelligente del Pianeta, perdonando le approssimazioni, inevitabili in un campo sinora così poco esplorato.

Torniamo ora al concetto iniziale di “economia sistemica” utilizzando l’analogia appena accennata, provando cioè ad immedesimarci con le necessità planetarie, partendo da quelle che meglio conosciamo, ovvero dalle necessità umane, o dei bisogni individuali e collettivi e che, come detto in Wikipedia, ci riporta al concetto di “sistema”:

“Per economia– dal greco οἴκος (oikos), “casa” inteso anche come “beni di famiglia“, e νόμος (nomos), “norma” o “legge” – si intende sia l’utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) per soddisfare al meglio bisogni individuali e collettivi organizzando la spesa, sia un sistema di organizzazione delle attività di tale natura poste in essere a tal fine da un insieme di persone, organizzazioni e istituzioni (sistema economico).”.

Il Sistema umano individuale funziona al meglio quando ognuno dei sotto-Sistemi di cui è composto funziona correttamente, ovvero non troppo, non troppo poco.

È quindi del tutto chiaro che è sufficiente un piccolo squilibrio di un solo sotto-Sistema per procurare uno squilibrio dell’insieme generale, la qual cosa genera di conseguenza mal-essere in ogni suo componente.

Il Sistema umano dimostra in modo inequivocabile il “valore” dell’etimo di Economia citato nel primo degli articoli su questo argomento, pubblicato lo scorso 25 maggio; esso recita:

amministrazione della casa secondo regole di giustizia

Estendiamo ora il concetto di casa dal Sistema umano al Sistema Planetario e vediamo insieme quali conseguenze dovremo trarre circa i nostri comportamenti di Umanità, nel suo complesso, e di singoli individui, …

… Popolazione mondiale e consumi che ne conseguono.

Un aumento della popolazione mondiale d 2,6 milioni in 12 giorni produce un aumento annuo di circa 79 milioni, dato confermato dall’incremento citato all’inizio, che ha ci ha condotti dai 2.550 milioni del 1950 ai 7.000 del 2012, con una media di 72 milioni anno.

Se tale incremento dovesse essere confermato, le proiezioni ci condurrebbero ad una popolazione mondiale per l’anno 2050 di circa 10 miliardi di individui, con relative case, seconde case, auto, autostrade, cibo, divertimenti … E conseguente cementificazione, erosione, desertificazione del territorio e forse, a quei livelli il petrolio potrebbe esaurirsi molto prima, di conseguenza il gas, e allora …. Allora, considerando che tutto quanto detto in questo articolo non vuole essere pronubo di visioni catastrofiche ed apocalittiche, dovremmo iniziare a ripensare tutto il sistema economico così come esso si presenta oggi perché risulta difficile ritenere che esso possa reggere tale e quale ancora per molto tempo e, soprattutto, non sappiamo quanto possa mancare al raggiungimento di un punto di non ritorno, e quindi solo con studi, ricerche e sperimentazioni libere da molti attuali condizionamenti e pregiudizi, potremo costruire un futuro nel quale tutti gli uomini saranno educati, nell’accezione più ampia del termine, ad essere, e conseguentemente comportarsi, quali “atomi planetari consapevoli”

… Ogni funzione umana, per essere utile all’insieme, deve lavorare entro un certo intervallo, non troppo, non troppo poco. Anche in assenza di conoscenze specifiche ognuno sa che “ipertiroidismo” o “ipotiroidismo” sono entrambi classificabili quali “disfunzioni”, così avviene per la glicemia, e per qualsiasi altro parametro che indica lo stato di funzionamento di un sistema complesso come quello umano.

Lo stesso principio generale sarà valido anche salendo di livello, arrivando al Sistema Planetario, all’interno del quale l’Umanità svolge il ruolo di Sistema nervoso.

Tale Sistema avrà dunque il compito di svolgere un ruolo “intelligente” all’interno della miriade di funzioni planetarie, “intelligente” nel senso etimologico dl termine, ovvero di collegamento, di correlazione, di interrelazione, di Sala Operativa, che raccoglie tutte le informazioni utili e necessarie e che, dopo averle adeguatamente analizzate, saprà intervenire con gli eventuali interventi correttivi per l’ottimizzazione, ovvero per l’Economia del processo generale …

… Ogni essere umano che nasce oggi nei paesi sviluppati vive mediamente in una prospettiva storica che abbraccia l’arco di tre generazioni: la propria, quella dei genitori, quella dei nonni. L’evoluzione di questo processo può essere così sommariamente descritta:

  • si diventa genitori intorno ai 30 anni;
  • si diventa nonni intorno ai 60 anni;
  • si vive mediamente fino a 80 anni, con casi sempre più numerosi di superamento di questa soglia.

I ragazzi nati all’inizio del 21° secolo, oggi adolescenti che frequentano i primi anni delle scuole medie superiori, hanno quindi genitori nati intorno al 1970 e nonni nati intorno al 1940. In termini complessivi però, tenendo conto del fatto che i nonni, a loro volta, hanno avuto genitori nati intorno al 1910 e nonni nati intorno al 1880, gli adolescenti di oggi possono avere testimonianza diretta delle condizioni di vita vissuta nell’arco di cinque generazioni, compresa la propria.

Osserviamo ora, per una famiglia italiana/europea tipo, quali sono le differenze di contesto politico/economico/sociale delle cinque generazioni di cui si è detto, attualizzate al momento della loro adolescenza, ossia all’inizio del terzo settennio di vita, quel settennio che conduce verso la prima maggiore età (in un successivo documento parleremo di come si possano ipotizzare altre “maggiori età”, oltre alla prima, riconosciuta da tutte le culture) …

Gli adolescenti attuali     2015

Siamo nel settimo anno dall’inizio della crisi, prima finanziaria e poi economica, che ha colpito tutto il mondo, dal settembre 2008, compreso quello che oggi ha tassi di sviluppo che noi abbiamo conosciuto negli anni ‘50/60, quando sembrava che la “crescita” non dovesse terminare.

Sul pianeta sono oggi presenti circa 7 miliardi e 300 milioni di persone, contro il miliardo e mezzo dell’inizio della nostra storia, ovvero 5,8 miliardi in più rispetto a quel 1895 che abbiamo preso come punto di partenza per questa superficiale analisi socio/economica. Vale comunque notare, oltre all’appena citato valore assoluto, come la popolazione mondiale sia quasi quadruplicata nell’arco di soli 120 anni, avendo precedentemente impiegato migliaia di anni per arrivare a quella soglia iniziale.

Le quattro generazioni di adolescenti che abbiamo sommariamente raccontato, coloro che vedevano profilarsi una vita da protagonisti nel 1895, nel 1925, nel 1955, nel 1985, lasciano ai ragazzi del 2015 una eredità che possiamo forse definire con due termini che, a tutta prima, appaiono contrastanti: DIFFICILE / MERAVIGLIOSA, entrambi necessari però per iniziare a Costruire il Futuro, seguendo l’etimo di Economia:

amministrazione della casa secondo regole di giustizia

etimo preso come riferimento fin dal primo articolo dedicato a questa direzione di lavoro, precisando che consideriamo essere  “casa” il Pianeta Terra, in tutto il suo complesso.

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