Il Modello del Campo

Oggi è l’ultima volta dell’anno in cui, secondo la visione eliocentrica, Terra e Giove sono fra loro in aspetto: è una quadratura, segno di precipitazione degli impulsi immessi nell’ambiente solare in occasione della loro congiunzione, avvenuta all’inizio di gennaio.

E’ quindi il giusto momento per imprimere nello Spazio le Idee fondanti che definiscono il Modello di questo secondo Campo, retto appunto da Giove, Signore della seconda energia creativa. Utilizziamo a tal fine, come già fatto finora per fissare i modelli di altri Campi (vedi: Proposito, Modello, Manifestazione, Ordinamento), lo schema numerico e armonicale del Lambdoma dell’Assoluto, presentato nell’articolo Il Modello dell’Ordinamento.

L’etimo della parola Campo, che è stato sintetizzato con la definizione: spazio che accoglie, ci conduce subito all’essenza di quella potestà vitale, il Due, che tiene in sé ed alimenta tutto il processo che discende dalla periodica manifestazione dell’Assoluto, trascendente e inconoscibile dalla ragione umana, il quale non è, pur essendo causa di tutto ciò che è, della Vita, dell’Uno.

Supportati dalla matrice ordinante del Lambdoma e da quanto ci dicono gli Insegnamenti, possiamo risalire, per Spazio infinitofissare il Modello del Campo, a quella prima sublime unità duale costituita dalla Vita (1.1) e dall’Infinito (1.2), il velo dell’Assoluto, da cui scaturisce il Fuoco, il Suono, la Luce, la Coscienza e prende avvio il divenire, il ciclo di eternità che permette all’Assoluto che è di auto generarsi e moltiplicarsi nella stupefacente bellezza dell’Universo.

Si può supporre allora che, assecondando la divina Necessità, nell’Infinito si produca una tensione che coagula un germe di possibilità, un Magnete (2.1), il potere centrale della Vita, che lo feconda: è lo Spazio (2.2), vivo, amorevole, ricettivo, cocreatore, indifferente ed infinito.

La sua dualità inerente lo rende saturo di Energia (2.3), l’infinita potenzialità spaziale: è il Cielo (3.2), la Veste radiante dello Spazio. Il Cielo è l’Ente più prossimo alla percezione umana, tutti gli sguardi e tutti i cuori vi si affiggono per cercare ispirazione, conforto, risposte; è naturalmente identificato con l’Alto e il dialogo ininterrotto col Cielo rende gli uomini celesti (vedi: I sette nomi dello Spazio).

Sul quarto livello dell’espressione divina, ove si fissa il Modello, abbiamo definito lo Spazio infinito come il Campo (4.2) che accoglie la potenza radiante della Vita, il Centro, ed è da esso qualificato; qui emerge la Qualità (2.4), la natura essenziale del Centro e di ogni centro che si accende nel Cielo informando di sé l’infinità dei campi, ciascuno dei quali è portatore della sua specifica qualità e colorato di innumerevoli sfumature di bellezza.

Il Campo spaziale infinito, qualificato dal Centro vitale e quindi saturo di qualità, accoglie lo Spirito, quella potenza della Vita che trascorre su di esso suscitando un fremito, una Vibrazione (2.5), dapprima lenta, poi sempre più veloce, che determina i diversi livelli della Sostanza (5.2), la base dello Spirito, da quelli più raffinati e sottili a quelli più densi e grevi, consentendo alla Vita di assumere parvenza e manifestarsi nel mondo dell’esperienza. Qui emergono le forme e in Cielo appaiono le stelle: è il firmamento, sono le luci che ogni vita accende nel seno dello Spazio, che è la divina Forma di tutte le forme.

cielo-stellato (1)

La Sostanza spaziale, pur distinta nei diversi piani, è e resta unitaria poiché una tensione magnetica e unificante la percorre, L’Attrazione (2.6), che aggrega, nel ciclo, le forme e le coscienze per affinità per riportarle, cariche di esperienza, all’Unità originaria. Tutti i processi e gli sviluppi sono custoditi nel grembo spaziale e la grande Madre (6.2) ama, cura, alimenta e provvede nel giusto modo ad ogni creatura, ogni coscienza, ogni impulso. Il velo della Madre del Mondo è la Matrice universale, nella quale ogni cosa naturalmente si ordina secondo livello, grado e Potenza (2.7), l’infinita e ordinata espansione del Numero, quella potestà che conferisce ad ogni creatura Nome e giusta posizione nel creato.

La potenza dello Spazio è Amore (7.2), il movente universale: l’intero universo è posto in movimento dalla sua divina trazione e nulla potrebbe essere costruito in sua assenza. L’Amore è anche ciò che determina la necessità dell’Assoluto di manifestarsi e dunque tutto il creato vive ed evolve nel Campo dell’Amore divino. Tale energia è particolarmente importante per noi abitanti di questo Sistema solare poiché, da quanto ci dicono gli Insegnamenti, è proprio quella che il nostro Sole, e quindi tutte le entità che da esso traggono vita, movimento ed essere, deve realizzare in questa incarnazione

Tutto ciò che avviene sotto il nostro Cielo è dunque una risposta, o reazione, all’Amore divino che move il Sole e l’altre stelle e di cui noi uomini cominciamo ad avere contezza nel momento in cui, sospinti dall’aspirazione al Servizio, iniziamo a focalizzarci al livello del cuore, quella mente che non erra che magnetizza, discrimina, vede ed illumina la via del ritorno all’Uno.

Mother_of_the_World

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