Scopo della nuova Educazione

La nuova educazione avrà la tendenza a rendere l’individuo consapevole possessore del proprio apparato per metterlo in grado di guardare la vita con occhi aperti ed esercitare il meccanismo dell’anima a rispondere alla Vita (cfr. A. Bailey, L’Educazione nella Nuova Era, ed. Nuova Era, Roma 1966, pp. 14-20).

“Meta di ogni sforzo educativo è aumentare la consapevolezza dell’anima, approfondire il flusso della coscienza, sviluppare una continuità di consapevolezza interiore ed evocare sul piano fisico gli aspetti dell’anima […], che sono:

  1. Volontà, o proposito. […] Una delle cure maggiori di ogni educatore dovrà essere quella di dirigere in modo corretto la volontà. La volontà-di-bene, la volontà-di-bellezza, la volontà-di-servire dovranno essere coltivate.
  2. Amore-saggezza. […] L’educazione ha il compito di sviluppare l’auto-coscienza fintanto che l’individuo riconosca che la propria coscienza fa parte di un insieme maggiore. Si unifica allora con gli interessi, le attività e gli obiettivi del gruppo, che diventano i suoi e si apre alla coscienza di gruppo. Questo conduce alla saggezza, che è amore in attività manifesta. L’interesse di sé diviene interesse di gruppo. Questo è lo sforzo principale di ogni vero sforzo per educare.
  3. Intelligenza attiva. Riguarda lo sviluppo della natura creativa dell’individuo cosciente. Si verifica quando la mente acquisisce il potere di intuire le idee, di rispondere agli stimoli, di tradurre, analizzare e costruire forme di rivelazione. Così crea l’anima umana […]” (A. Bailey, cit., p.19).

“La nuova educazione riguarderà soprattutto il collegamento scientifico e cosciente fra i vari aspetti dell’essere umano, in tal modo provocando coordinazione e sintesi e sempre maggiore espansione di coscienza” […]. La nuova educazione “avrà dunque il compito di coordinare la personalità fino ad unificarla con l’anima. La nuova educazione tratterà, analizzerà e interpreterà le leggi del pensiero, poiché la mente sarà considerata come l’anello di congiunzione fra anima e cervello. Queste leggi sono i mezzi per cui:

  1. Si intuiscono le idee
  2. Si promulgano gli ideali
  3. Si costruiscono concetti mentali o forme pensiero […]

La nuova educazione si dedicherà ad organizzare e sviluppare la mente concreta […], svilupperà nell’individuo gli aspetti razionali della coscienza e della vita, insegnandogli come impiegare il corredo delle sue qualità […]”. (A. Bailey, cit., p. 26).

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Poiché il principio della Vita ha sede nel cuore, primo organo che si forma in fase embrionale, “un programma educativo deve coltivare il cuore soprattutto, vera sede della cultura. Le ragioni sono chiare e rigorose. Solo il cuore emette onde di vero amore e legge i messaggi del mondo. Quindi è necessaria la sintesi tra testa e cuore. Da tale unione dipende il futuro dell’uomo. Raggi dalla testa e dalla gola. Onde dal cuore. Ecco il Maestro, il vero Allievo.” (Enzio Savoini, Semina, testo inedito, 1995).

Educazione

Queste parole ci riportano all’importanza fondamentale, nel processo educativo, sia del rapporto maestro-allievo, sia del programma di lavoro. Il rapporto maestro-allievo produce coscienza e dunque esso stesso educa; all’interno del cuore i due convergono.

Il programma di lavoro è la luce che illumina e guida il pensiero, dandogli un orientamento e una direzione.

“Consigliate di educare il pensiero e coltivare l’osservazione. Il cuore non può compiere la propria missione se anziché pensieri si albergano voli di mosche, se invece di osservare si vive come una talpa. In tale compagnia non si va certo lontano! Questo è proprio il tempo di approfondire le tendenze mentali, altrimenti le moltitudini umane non sapranno utilizzare i tesori ricevuti. […] Le scuole dovrebbero riservare lezioni all’educazione del pensiero, in cui sviluppare la capacità di osservare…” (Collana Agni Yoga, Cuore, § 22).

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Una risposta a Scopo della nuova Educazione

  1. bianca dice:

    Invio a questo proposito un “manifesto” della Scuola della Nuova Era:

    Noi vogliamo una Scuola:

    • che sappia riconoscere l’individualità e la nota particolare di ciascun allievo;
    • ove, oltre al piano cognitivo, si curi quello emotivo e affettivo e ove sia possibile la circolarità delle conoscenze e delle informazioni insieme alla condivisione delle emozioni;
    • ove sia chiaramente indicato che studenti e docenti sentano la respons-abilità del clima emotivo della classe e che abbiano il compito di sostenere i Propositi evolutivi di ciascuno e del gruppo stesso;
    • che diffonda i principi dell’innocuità e della nonviolenza, intese attivamente come il favorire la vita sul piano fisico, emotivo o mentale di qualsiasi creatura dei tre regni della natura ;
    • che richiami alla vigilanza su pensieri e sentimenti che vanno costantemente raffinati per migliorare la qualità di azioni e comportamenti e, quindi, la qualità della vita;
    • ove i contenuti culturali proposti siano occasione di problematizzazione etica, psicologica, sociale, scientifica così da promuovere una visione del mondo aperta e critica;
    • che dia attenzione e importanza al percorso (cognitivo, emotivo, umano) di ciascuno e non solo ai risultati oggettivamente quantificabili;
    • ove gli aspetti legali e burocratici siano sempre subordinati al bene più grande per tutti;
    • che proponga esplicitamente e con forza la necessità del senso dell’altruismo e della cooperazione come ovvia alternativa all’egoismo e alla competitività, atteggiamenti mentali ormai anacronistici per i nuovi tempi che ci accingiamo a vivere;
    • che promuova, in ogni campo dell’attività umana, la cultura della gratuità, nella considerazione che tutto ciò che si dà agli altri ritorna come ricchezza maggiorata al donatore stesso;
    • che proponga il valore di una cultura dell’ascolto (di sé e dell’altro) che passa necessariamente attraverso il potenziamento delle capacità di attenzione e concentrazione;
    • ove le conoscenze siano rese significative attraverso il costante collegamento alla realtà e il riferimento alla loro utilità per elevare la condizione dell’uomo;
    • che dia agli allievi il senso della necessità di prendere in mano la propria vita in maniera attiva e autonoma affiche essa sia più significativa e utile;
    • che insegni il valore del tempo, che è realmente oro e che pertanto non va fatto scorrere ma utilizzato al servizio della vita;
    • che inviti ad un giusto uso del denaro che è energia da far circolare per il benessere di tutti e non riserva personale da accantonare e immobilizzare;
    • che promuova l’interesse culturale ed emotivo (I care) verso realtà sociali di debolezza e di emarginazione, nella considerazione che una comunità cresce nella misura in cui si diffonde la prassi per cui tutti aiutano tutti;
    • ove tutto il personale scolastico sia animato da un gioioso senso di servizio che nasca dalla consapevolezza di svolgere un lavoro “sacro”: promuovere l’evoluzione dei giovani;
    • in cui l’insegnante non sia solo il docente-di-ruolo, ma l’insegnante-persona che senta profondamente il suo compito di e-ducatore;
    • ove le classi siano considerate laboratori permanenti di relazioni umane autentiche e significative in cui ciascuno sia di specchio all’altro per la conoscenza di sé e per una sempre maggiore consapevolezza di sentimenti e comportamenti;
    • che dia spazio alla Creatività, intesa come occasione di espressione di sé e delle proprie tensioni e aspirazioni;
    • che miri allo sviluppo del senso della Bellezza e che inviti costantemente a fare anche della propria vita un’opera d’arte;
    • che proponga il senso dell’Unità della vita, ove tutto è uno, e dove ognuno, pertanto, risponde al Tutto di ogni pensiero, parola, azione;
    • CHE SIA, SEMPRE E COMUNQUE, CAPACE DI AMARE.

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