La Commensura

La terza congiunzione dell’anno fra Mercurio ed Urano che si trovano, dal punto di vista eliocentrico, nella “loro casa”, il segno infuocato di Aries, ci riporta nuovamente ai canoni fondativi della nuova Cultura e Civiltà.

I canoni sono misure, regole, norme; sono quei principi armonizzanti che permettono al Disegno divino di squadernarsi nella manifestazione restando unitario. Discendono dalle Leggi, che evidentemente non possono contraddire, così come nessun ordine può contraddire l’Ordine, nessun governo il Governo, nessun progetto il Progetto, e così via, altrimenti non sono tali.

I canoni quindi intervengono per commensurare le leggi alle situazioni cicliche delle coscienze. Paiono talvolta non in linea rispetto al pensare comune, ma in essenza, se appunto sono veri canoni, mantengono inalterato il rapporto col nucleo infuocato della legge, proporzionandolo. Si può dire quindi che i canoni misurano e allo stesso tempo commensurano.

Canoni egizi diarte

Si è parlato più volte in queste pagine della commensura. Si riportano ora in appresso alcuni brani dall’Insegnamento dell’Agni Yoga col relativo commento fatto da un discepolo:

Da “Infinito” parte 2°, collana Agni Yoga, ed. Nuova Era, § 273 e 274:

E’ la mancanza di commensura che fissa le cosiddette barriere dell’umanità. Dovunque sia presente quel difetto nasce una corrente che ostruisce la via della Verità; l’arresto genera le sue conseguenze e ne derivano intralci all’ascesa. Bisogna dunque incrementare i pensieri per il Bene comune, e la commensura sarà la via dell’evoluzione spirituale.

Nelle imprese da Noi sancite la commensura attira possibilità nuove. Le grandi ondate dunque affermano nuovi principi. Il rinnovo di un paese procede secondo commensura; ma se le energie in declino sono usate per distruggere Noi constatiamo la gravità dell’ora.

Da “Commento a Infinito parte II” di Enzio Savoini, Editrice Nuova Era, 2003, § 273 e 274:

“Della commensura si è già parlato in varie occasioni. Pochi sanno che è un concetto matematico e che è la base dell’armonia. Se ne ripete la definizione per non mancare di illustrarlo:

Senigallia_campione_antiche_misure“Due enti geometrici si dicono fra loro commensurati se, e solo se, è possibile trovarne un terzo che sia contenuto un numero intero di volte in entrambi”

(…) Sembra strano, ma la commensura non è sempre possibile: in questi casi gli elementi in questione restano fra loro scollegati  e incomunicanti, anche qualora avessero la medesima natura. Le implicazioni, estese dal pensiero sintetico a tutte le forme, e quindi non solo alle geometriche, garantiscono che la comunione è possibile a condizione che si trovi una unità di misura, chiamata canone dai Greci.

Le forme inerti non possono trovare la commensura, perché non sono in grado di modificare se stesse, ma le forme psichiche sì, se l’operatore interno lo vuole. Possono allora entrare in commensura con qualsiasi altra psicologia, ossia cercare il canone universale che è misura comune di tutte le coscienze. E’ un concetto grandioso, di portata illimitata, che introduce direttamente nel campo magico e creativo dell’armonia, vale a dire dei giusti rapporti, formali, psichici e spirituali”.

Da “Infinito” parte 2°, collana Agni Yoga, ed. Nuova Era, 2003, § 317 e 318:

L’adesione al Magnete imprime un grande impulso allo spirito. La creatività umana si inoltra lungo il canale aperto dall’impegno, e l’esistenza costringe a realizzarne le qualità. Pertanto le possibilità si attuano solo se esiste commensura con il fine. Se questa è la sua base, l’uomo può darsi ragione dell’esistenza. La materia assume e manifesta forma tramite lo spirito umano; in tal modo causa ed effetto stabiliscono il motivo dell’esistenza.

Il principio della commensura con il fine è una formula molto illuminante. Se l’umanità nelle sue lotte desse prova di capirla meglio il pianeta passerebbe in una fase superiore. (…)

Da “Commento a Infinito parte II” di Enzio Savoini, Editrice Nuova Era, 2003, § 317 e 318:

“Una prima risposta ancora inattesa è questa: “le possibilità si attuano solo se esiste commensura con il fine”. Una formula davvero illuminante. Essa mette in rapporto due elementi: l’allievo e il fine – ma senza deprimere il piccolo e l’inesperto e senza esaltare il grande.

Anche il principiante – pensa il discepolo – può mirare a una finalità grande, o anche grandissima, purché esista un rapporto di commensura. Che legge mirabile ed equa! Posso dunque pensare al Logos se a mia volta accetto di essere un logos, nelle mie misure. Se mi pongo all’Origine di un sistema qualsiasi, e lo oriento secondo la vita del Sole quale appare da questo globo, e gli do vita e giustezza spaziale, non è superbia, né follia, ma semplice applicazione dell’Insegnamento.

*

L’allievo è alle prese con una prima risposta e una nuova serie di domande. Ormai è avviato verso altri traguardi e, come tutti i viaggi, anche questo comincia dal primo passo. Ma se l’umanità facesse uso della commensura, quali viaggi le sarebbero possibili, che oggi neppure sogna”.

verso i mondi lontani

L’umanità, in questo momento di transizione, comincia a divenire consapevole per la prima volta nella storia della necessità di unire i propri sforzi in vista della costruzione di un futuro comune, che si manifesterà tramite una nuova Cultura e Civiltà.  E’ quindi urgente individuare quel canone, celato nel cuore, che metta insieme tutte le coscienze unificando il lavoro creativo e fissare quei canoni che consentano di redigere un grande Progetto ad imitazione del Cielo. Così l’Umanità una, quarto regno planetario, potrà finalmente assumersi l’onere e l’onore del proprio compito: portare il Cielo in terra.

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